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Contesta2ioni golliste e commozione nel grande addio. Ai socialisti dice: «Basta risse» Contesta2ioni golliste e commozione nel grande addio. Ai socialisti dice: «Basta risse» Un'immagine simbolica Chirac entra all'Eliseo da presidente e Mitterrand lascia per l'ultima volta il palazzo |FOTO REUTER] vanizzato dalla vittoria presidenziale in cui il mitterrandismo di facciata nascondeva beghe correntizie e vecchi rancori. Per dimostrargli che il tempo passa ma i difetti restano, ambedue erano al nostalgico rendez-vous. Due suoi ex primi ministri - Edith Cresson e Michel Rocard - brillavano per assenza. Il secondo, senza neppure l'alibi di Bruxelles. Quanto alle correnti, dal 7 maggio il ps è scisso tra sostenitori di Jospin ed Emmanuelli. Il primo ha dalla sua 47 francesi su 100. L'altro, la macchina del partito, che tuttora presiede malgrado la condanna per fondi neri a 12 mesi inflittagli martedì da un tribunale bretone. Ecumenico, Frangois Mitterrand si è congratulato con entrambi, ma prendendo apertamente le difese di Emmanuelli. Il verdetto di colpevolezza - afferma l'ex capo di Stato con una unilateralità che non mancherà di suscitare polemiche - è «profondamente ingiusto». Ma poi abbandona l'astio contro i giudici per lanciarsi in un appello all'unità. Qualche ora prima, Jacques Chirac l'aveva invocata tra i Francesi. Mitterrand riduce il campo, ma l'opera è forse persino più utopica: vorrebbe unire i socialisti. E' la condizione, spiega, per «riconquistare» il potere. «Basta querelles, siate savi» ammonisce nonno Mitterrand. Che a scanso di equivoci precisa: «Non sono qui per riprendere l'attività politica né» (battimani) «organizzare una contromanifestazione» alla sfilata di Chirac sugli Champs. Poi il mesto ritorno a casa. Direzione la rue de Bièvre, il domicilio coniugale da 24 ore sotto blanda sorveglianza poliziesca. E niente «Twingo». I socialisti volevano regalargliene una. Ma non l'ha voluta, almeno nel giorno in cui per 1 ! ore è stato ancora Presidente. Enrico Benedetto