E Cuccamo liba nei lieti calici di Si. Ro.

E Cuccamo liba nei lieti calici E Cuccamo liba nei lieti calici Tra gli interpreti anche Isabella Rossellini ROMA. Per tutto il mese di aprile Luciano De Crescenzo è stato l'unico regista italiano presente a Cinecittà: per la prima volta nella storia nei mitici studi cinematografici si faceva solo televisione perché non c'era neanche un film da girare. «Stanno a fa' Il Gattopardo due», dicevano le maestranze in attesa- di un ingaggio vedendo che De Crescenzo girava in abiti ottocenteschi. Invece no. Era soltanto «Croce e delizia», commedia buffa costruita intorno al dramma della «Traviata», sorta di film nel film giocato sul confronto tra i personaggi finti dell'opera e quelli veri dei cinematografari, fino alla tragedia dell'immedesimazione più crudele. Semplicissimo l'intreccio. Una sartina di cinema innamorata da sempre del «divo» di cui cura gli abiti da scena, viene convinta per scherzo da tre tecnici della troupe di essere la reincarnazione della Traviata, proprio quella Traviata di cui stanno girando l'ennesima versione cinematografica. E la vittima cade tanto profondamente nel tranello da finire esattamente come Violetta: morta per eccesso d'amore. La sartina è Marina Confatone, il consulente storico Teocoli nei panni dell'amato Alfredo I PROGRAMMI DI OGGI dell'800 è Luciano De Crescenzo, Isabella Rossellini è una falsa maga chiamata a partecipare alla burla: e la vedremo imbruttita all'inverosimile per un capriccio registico. Tra gli altri interpreti, Massimo Wertmuller, Renato Scarpa, Riccardo Pazzaglia, coautore della sceneggiatura. Ma la vera sorpresa è Teo Teocóli, il re del mitico «Mai dire goal» della Gialappa's, scelto per interpretare la parte del bell'attore che fa l'amato Alfredo. Teocoli, chiamato sul set per la bravura e non per la popolarità, dovrebbe firmare in questi giorni un contratto con la Rai per uno spettacolo di prima serata in coppia con Gene Gnocchi purché non abbia niente che vedere con lo sport. •Una delle ultime scene filmate da De Crescenzo rappresenta un delirio di Marina Confatone: la poveretta giace in un lettuccio d'ospedale quando le compaiono davanti, vestiti con gli abiti dell'opera, tutti i membri della troupe e mentre Alfredo canta: «Questa donna pagata io l'ho», lei si ritrova il lenzuolo coperto di banconote, in segno di massimo affronto. Ricavato dal romanzo omonimo di Crescenzo, ispirato al motto di Sant'Agostino che recita «Insegnare, divertire, commuovere», girato tra Cinecittà, Parigi e Parma per un costo di sette miliardi, «Croce e delizia» si propone come film da vendersi anche all'estero trascinato dalla fama delle musiche di Giuseppe Verdi che fanno da colonna sonora nella celebre edizione del '60, diretta dal maestro Tullio Serafini. Trovare i produttori però è stato difficilissimo. «E' ovvio spiega De Crescenzo - capire un film dalla sceneggiatura è come immaginare una donna da una radiografia». Hrossnm fimutai pàbamso Il giovane pubblicitario Daniel (interpretato dal regista Albert Brook) si è appena comprato un'automobile con la quale si schianta contro un pullman. Muore sul colpo e si ritrova al Creatore nella Città del giudizio. Il Paradiso è un posto ben strano con ristoranti gratuiti e ogni tipo di sollazzo. Ma per accedervi si deve avere l'assenso di una giuria. Questa deve decidere se farti passare fra i beati oppure farti tornare sulla Terra nel corpo di un altro. Lui viene rimandato indietro come indegno, ha fatto troppi errori nella vita, mentre la bella Julia (Meryl Streep), di cui si è innamorato, resta in Paradiso. Si troveranno mai? Il film è in prima tv. [si. ro.]

Luoghi citati: Parigi, Parma, Roma