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«Farò studiare anche i prof*» «Farò studiare anche i prof*» Lombardi: «Non basta innalzare l'obbligo» di due anni dopo la media, oppure seguendo un iter programmato...». E' proprio su questo punto che si sono arenati tutti i progetti precedenti. «Sì è partiti a suo tempo da posizioni contrapposte: le sinistre insistevano su due anni eguali per tutti, mentre altre forze politiche avanzavano ipotesi diverse, compresa la possibilità di frequenza delle scuole professionali». E Lombardi come la pensa? «E' convinto assertore di una posizione mediana. Quella a cui, del resto, è pervenuto il dibattito nel Paese: questi due anni di scuola dell'obbligo in più rispetto ad oggi debbono offrire agli studenti, da un lato una formazione di base eguale per tutti, dall'altro una flessibilità che consente ad ognuno di trovare la sua strada. Perchè ci sarà chi, finito il biennio, vorrà cercare subito lavoro; chi desidererà completare la scuola superiore e chi, dopo la maturità, vorrà frequentare qualche ateneo e prendere la laurea. Allora, io penso a curricoli con il 50 per cento di materie fondamentali: italiano, matematica, lingua straniera... e il restante 50 per cento opzionale, in grado di rispondere ad un ampio ventaglio di situazioni personali». Ma è possibile innalzare per legge l'obbligo senza modificare la secondaria superiore? «Direi proprio di no. Non è pensabile prendere una decisione di questo genere senza una riforma della scuola superiore». Solo della superiore? Non pensa a modifiche anche per la formazione professionale, oggi ih mano alle Regioni? «Dico della scuola superiore, ma intendo anche della formazione professionale. I discorsi si intrecciano e non possibile ragionare separando percorsi che già oggi trovano comunque punti d'incontro. Certo, dobbiamo pensare a cambiamenti graduali. Quando vedo che. in molte regioni meridionali la dispersione scolastica è ancora tanto grande, non posso non convincermi sulla necessità di una gradualità intelligente delle riforme da fare. Senza coordinare gli Mario Tortello