«Il mondo non ha capito»
«Il mondo non ha capilo» «Il mondo non ha capilo» // Papa mila II guerra mondiale CITTA' DEL VATICANO. Il mondo commemora la guerra che ha prodotto Auschwitz, Hiroshima, «stragi immani» e una «inaudita mobilitazione dell'odio», ma una delle «lezioni severe» di quella guerra, secondo il Papa, non è stata compresa. «Non si è capito - scrive Giovanni Paolo II nel messaggio rivolto al mondo e ai capi di Stato e di governo di'tutti iPaesi, in occasione dei 50 anni dalla fine della seconda guerra mondiale - che non si edifica una società degna della persona sulla sua distruzione, sulla repressione e sulla discriminazione». Mentre le immagini delle guerre di oggi, che entrano nelle case attraverso la televisione, trovano un'opinione pubblica che «finisce troppo spesso con l'abituarsi e quasi con l'accettare l'ineluttabilità degli eventi», ci vorrebbe «una coerenza tra la memoria del terribile conflitto mondiale e gli orientamenti della politica nazionale e internazionale». Per il Papa, cioè, «occorrerà disporre di efficaci strumenti di controllo del mercato internazionale delle armi ed insieme prevedere strutture : adeguate di intervento in caso di crisi, per indurre tutte le parti a preferire la trattativa allo scontro violento». Se quindi «è doveroso ricordare», occorre anche capire di quale «processo degenerativo» la guerra fu «frutto», tanto più che germi di tale processo si ritrovano «nei momenti difficili del dopoguerra, nei nostri incerti e problematici giorni».
Persone citate: Giovanni Paolo Ii
Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Hiroshima
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