Il mega-spot chiamato Cannes di Lietta Tornabuoni

I film passano direttamente dalla mostra del cinema alle sale I film passano direttamente dalla mostra del cinema alle sale Il mega-spot chiamato Cannes mondo; la macchina organizzativa intorno ai 3700 giornalisti internazionali presenti è tutta orientata a questo scopo; le interviste coi divi vengono anticipate o ritardate, concesse o negate a seconda che servano oppure no all'immediata uscita dei film nei diversi Paesi; persino d'immagini televisive o fotografiche si è avari se il film, anziché subito, esce in autunno. In passato lo sfruttamento promozionale risultava meno esoso, e cose simili suscitavano la massima deplorazione sulla commistione tra arte e soldi, sull'uso commerciale spregiudicato d'una occasione culturale; nel presente squattrinato, difficile per il cinema europeo, le critiche si sono smorzate e tutti o quasi si sono fatti più indulgenti, anche gli eccessi pubblicitari sembrano poter essere utili ad avvicinare i film agli spettatori. E' un mercantilismo comune alla Mostra di Venezia e ad altre manifestazioni: ma a Cannes 1995 è la misura a fare la differenza, è la quantità a produrre un salto di qualità. Naturalmente il direttore del fe¬ E, CANNES una mostra di cinema oppure una campagna pubblicitaria di primavera, una rassegna di autori o un lancio gratuito di film? Va diventando clamorosa una funzione promozionalcommerciale del festival di Cannes, di cui Jeanne Moreau, Diane Keaton, Carole Bouquet, Andy McDowell e il ministro francese della Cultura inaugurano stasera la 48a edizione. Molti film in concorso, soprattutto i più seducenti o quelli interpretati da attori famosi, si potrà vederli il giorno dopo o contemporaneamente al cinema, escono in Italia e in Europa in coincidenza con il festival per approfittare di quella che è (dopo le Olimpiadi) la maggiore fiera mediatica del 1 7> 7 fi" stival, Gilles Jacob, sostiene che non è vero, nega la nuova ampiezza e ossessività del fenomeno e comunque, dice, ò proprio il momento di scandalizzarsi? «Con le nuove tecnologie, il cinema sarà sempre più in elettronica. Se il pubblico, oltre a seguire le star e le cronache d'un festival nei telegiornali o nei servizi giornalistici, potrà anche vederne in diretta i film, qual è il problema? lo non sono affatto contrario all'idea d'un immenso festival elettronico che si svolga contemporaneamente su tutti gli schermi del mondo». Inutile allora far muovere sino a Cannes quasi quattromila giornalisti e venticinquemila addetti ai lavori: perché spendere tanto tempo e tanto danaro, se basterà accendere la tv? «A certi avvenimenti sportivi o musicali, alle grandi cerimonie politiche o religiose, si può assistere in diretta: e questo non cancella certo quegli eventi. Se tutto è simultaneo, la cosa ha senso: il nostro lavoro è quello d'aiutare i film a vivere». Lietta Tornabuoni

Persone citate: Andy Mcdowell, Carole Bouquet, Diane Keaton, Gilles Jacob, Jeanne Moreau

Luoghi citati: Cannes, Europa, Italia, Venezia