Sangue caldo per volare

FARFALLE FARFALLE Sangue caldo per volare Le ali come pannelli solari LE farfalle sono insetti, Quindi dovrebbero essere animali a sangue freddo. E invece, meraviglia delle meraviglie, sono calde. Ve n'è una cinquantina di specie che, in volo, hanno una temperatura corporea che va dai 28 ai 40 gradi, con una media di 35. Ma tutte le specie, indipendentemente della grandezza e dai colori, per poter spiccare il volo hanno bisogno che le temperatura superi una determinata soglia, che varia dai 26,5" C ai 36° C negli Sfingidi ed è addirittura superiore ai 30" in altri lepidotteri. Lo zoologo americano Matthew M. Douglas ha svolto una lunga e accurata ricerca sull'argomento, Quando la temperatura dell'ambiente è troppo bassa, la farfalla aumenta quella dei propri muscoli con numerosi battiti d'ala a terra prima di spiccare il volo. Nella Macroglossa stellatarum il battito delle ali au-1 menta la temperatura del corpo di due gradi centigradi per minuto. Così, nonostante la loro leggerezza, questi colorati bellissimi insetti (che pesano da 5 millesimi di grammo a un grammo) riescono a mantenere nel loro corpo minuscolo temperature simili a quelle degli animali omeotermi, uccelli e mammiferi, la cui temperatura corporea va dai 33° ai 40°. Sono le superfici alari i pannelli solari che immagazzinano il calore dei raggi luminosi. Ma non sempre, Le farfalle usano mille accorgimenti per sfruttare al meglio la fonte termica, Per esempio le farfalle Monarca, celebri per le loro periodiche migrazioni, quando si posano su un fiore per suggere il nettare espongono al sole la superficie dorsale delle ali completamente aperte, la posizione più efficiente per aumentare rapidamente la temperatura del corpo, Invece i licenidi, che preferiscono assorbire il calore solare con il corpo, quando si posano chiudono verticalmente le ali per esporre per l'appunto il corpo ai raggi del sole. Le farfalle che appartengono alla sottofamiglia elei Coliadinidi usano un altro sistema: si posano obliquamente per esporre alla radiazione solare la superficie ventrale delle ali, Se poi fa troppo caldo, molte farfalle prevengono il surriscaldamento del torace chiudendo le ali dorsalmente sul corpo e disponendosi parallele ai raggi solari. Nel caso questo espediente non sia sufficiente, le volatrici cercano rifugio in una zona fittamente ombreggiata, dove la temperatura e sensibilmente minore. Secondo le osservazioni di Douglas, le strategie che le farfalle usano per riscaldarsi variano in rapporto alle dimensioni. Va detto per inciso che la Grandezza delle farfalle varia ai due millimetri di apertura alare dei Nepticulidi ai trentadue e più centimetri di apertura alare di un saturnide del Madagascar (Coscinocera hercules), che per le sue dimensioni gigan¬ tesche sembra un uccello piuttosto che una farfalla. Le farfalle più piccole preferiscono volare in mezzo alla vegetazione, cespugliosa o arborea che sia. Fanno i loro bravi bagni solari, interrotti ogni tanto da rapidi, brevissimi voli a meno di un metro di altezza. In questo microcosmo costantemente caldo, dove il fattore vento si può considerare trascurabile, la perdita di calore si riduce al minimo e le minuscole volatrici si sentono protette. Non osano avventurarsi al di là dello strato di aria calda che avvolge il terreno e la vegetazione. Le farfalle di dimensioni medie, cioè con diametro toracico compreso fra quattro e sette millimetri, possono affrontare un ventaglio di ambienti che va dalle giungle tropicali alle tundre artiche. Fra queste farfalle ci sono parecchie specie che sopravvivono alla temperatura troppo rigida cadendo in una sorta di letargo (ibernazione). Altre, come la nostra Vanessa, hanno la capacità di aumentare la temperatura toracica di ottodieci gradi rispetto a quella dell'ambiente circostante, grazie a un processo di termogenesi muscolare analogo al «tremar di freddo» degli animali omeotermi. Anche noi, quando sentiamo molto freddo, incominciamo a battere i denti e a tremare, cioè compiamo dei movimenti muscolari involontari al solo scopo di generare calore. Le farfalle fanno qualcosa di simile. E le più grandi? Quelle che hanno un diametro toracico superiore ai sette millimetri hanno anche, in proporzione, grandi ali. Il che può rappresentare un handicap nelle giornate ventose. In compenso però possono fare lunghi bagni di sole di un quarto d'ora e più in posizione dorsale, vale a dire ad ali spalancate, posate sulle cime degli alberi. Ma durante l'estate, quando la temperatura è molto elevata, molte danaidi non prendono il sole nelle ore più calde. Preferiscono chiudere dorsalmente le ali sopra il torace, riducendo in tal modo la temperatura toracica di circa il settanta per cento. E quando sono intente a succhiare il nettare dai fiori, per favorire la perdita di calore, continuano ad agitare le ali. Quando il tempo inclemente rende impossibile la ricerca sul campo, Douglas la continua in laboratorio. E, misurando la temperatura della superficie alare, lo studioso scopre che è la parte basale dell'ala, la più vicina al torace, quella che raggiunge la temperatura più elevata, spesso addirittura i 41° quando l'ambiente esterno ne segna soltanto 21-22. La temperatura dell'ala decresce a mano a mano che si va verso la periferia. Ora è interessante il fatto La «costruzione» del proprio fisico spess o non mette in conto i limiti genetici che quella zona basale dell'ala, la quale evidentemente irradia il calore nel torace dell'insetto, è di solito la più scura, perché ricca di melanine, e anche la più pelosa, Ora è noto che la melanina aumenta l'assorbimento dei raggi solari, mentre i peli contribuiscono a ridurre la perdita di calore. Esistono in natura specie di farfalle in cui si sono evolute differenze stagionali. Al principio della primavera e nel tardo autunno ì loro individui hanno le ali fortemente melaniche, cioè molto scure, per assorbire al massimo i raggi solari. In estate invece le ali sono molto più chiare, per evitare il pericolo del surriscaldamento. Si deve probabilmente anche a queste strategie evolutive il fantastico successo delle farfalle che contano nel mondo più di centomila specie, Isabella Latte» Colfmann Batter d'ali e lunghe esposizioni al sole sono due degli accorgimenti usati per ottenere energia termica

Persone citate: Isabella Latte, Matthew M. Douglas, Monarca

Luoghi citati: Madagascar, Sfingidi