l'eresia del re del cricket di Fabio Galvano

Col matrimonio a rischio una promettente carriera politica in patria ISLAM i/eresia del re del cricket Pakistano, sposa un 'inglese ebrea LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'Inghilterra impazzisce. Il bel tenebroso sposa la bionda miliardaria, storia da tabloid. Ma lui non è un bello qualsiasi: è Imran Khan, che nel mondo anglosassone vuol dire il Pelé del cricket, anche se da tre anni ha lasciato il mondo dello sport. Pakistano, 42 anni, nel suo Paese è anche una pin-up politica; e non erano pochi, fino all'annuncio del matrimonio con la bella Jemima Goldsmith, a pronosticargli un futuro da erede di quel suo padrino politico che era stato il presidente Zia ul-Haq. Ma ora quel futuro già scolpito nella roccia sembra compromesso; perché anche se Jemima si è già convertita all'Islam, resta una donna occidentale e per metà ebrea. Due titoli che a Lahore, la città di Imran Khan, non piacciono proprio. Lei, 21 anni, è la figlia del finanziere Sir James Goldsmith e della sua seconda moglie, Lady Annabel. Ragazza «liberata» della Londra bene, minigonne ed equitazione, lunga criniera bionda e vestiti scollati, vodka in mano e Rolex d'oro al polso. Insomma, tutte le cose che una buona musulmana dovrebbe evitare. E per questo. nell'Inghilterra colta dal ciclone romantico del bel tenebroso, molti si domandano come andrà a finire. Anche perché nessuno capisce bene che cosa stia accadendo. L'annuncio del fidanzamento e stato fatto a Londra, sorprendentemente, da una società di relazioni pubbliche che cura gli affari di Sir James. Da Lahore è venuta una sconcertante replica: Ikramullah Khan Niazi, il padre di tanto figlio, ha ammesso di non saperne nulla. Ma altri parenti affermano addirittura che il matrimonio islamico ò già stato celebrato due mesi fa a Lon¬ dra, alla moschea di Regent's Park. E lei, sorridente e con un vistoso anello al dito, non esita a farsi fotografare davanti alla casa dei genitori, a Richmond; mentre lui è introvabile. Di Imran Khan sono fatti i sogni dei ragazzi inglesi. Giocatori come lui, in quello sport che riesce ancora ad appassionare il mondo anglosassone, se ne sono visti pochi. «Il battitore di Allah», lo chiamano in Pakistan, dove è un eroe nazionale. In nome della sua grandezza sportiva persino i musulmani più ortodossi sono stati disposti a chiudere un occhio sul suo amore per la vita «occidentale», per le auto veloci e le belle ragazze. E infatti, nel corso degli anni, alla sua fama di cricketer si è affiancata quella di playboy. Quello che molti si domandano è come Imran Khan possa inserire quella nuova vistosa moglie nella società paki- stana che, dopo le glorie del cricket, lo sta riciclando in pin-up politica. Non si capisce bene come l'uomo che ormai cita il Corano in ogni frase, che indossa lo shalwar kameez alla moda del suo Paese, che si atteggia a campione dei poveri e che con quell'etichetta sorride alle grida di «Imran presidente», possa portare a casa quel prodotto miliardario della Londra «in». E riciclaggio ci dovrà essere se, come va dichiarando, Jemima andrà a vivere a Lahore nell'appartamento messo a disposizione di Imran nella grande villa del padre, fra una schiera di sorelle che la fanno da padrone di casa. Jemima può avere accalappiato il suo principe azzurro, dicono i giornali inglesi, ma potrebbe finire, con lui, in un'insospettata prigione. Fabio Galvano Col matrimonio a rischio una promettente carriera politica in patria I

Persone citate: Goldsmith, Imran, Imran Khan, James Goldsmith, Khan, Lady Annabel

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Pakistan, Richmond