Ma El Diablo dà la colpa a un altro

3S TAPPA La nuova Maglia rosa gioca a nascondersi e dice: credetemi, non sono io il favorito Ma El Piablo dà la colpa a un altro «Mi sono regolato su Richard, che andava piano» ASSISI DAL NOSTRO INVIATO Il dominatore della seconda tappa del Giro, prima a cronometro, comincia dai ringraziamenti: «Grazie al pubblico cortese e plaudente. Grazie all'Umbria molto bella anche sotto la pioggia. Grazie un po' anche a me stesso, dal momento che ho vinto». E poi? «E poi, per favore, non voglio più sentir dire che sono il favorito. Non sono il favorito. Sono un corridore che vuol arrivare in maglia rosa a Milano. Ce ne sono altri che hanno il medesimo desiderio». Qui c'è la conferma che Toni Mouse, nato a Velje, Danimarca, e di nazionalità svizzera, capitano della Mapei, soffre il primato. Meno male. Nel tentativo di svicolare, chiede notizie della Formula 1 e si rallegra per il successo Schumacher. Viene riportato con qualche difficoltà sul terreno ciclistico: «Non sarà facile tenere questa maglia. Ho una squadra che non è fatta per le tappe in pianura, va meglio in salita e prima che arrivino le grandi montagne deve passarne del tempo. Non mi sento affatto sicuro. Non è vero che non ci siano gli avversari. Ci sono eccome». Troppo gentile. Torniamo alla cronometro. «Lenta la prima parte, curve pericolose a causa della pioggia, mi sarebbe dispiaciuto cadere. Superato il primo tratto, via a tutta forza, era indispensabile recuperare e ho recuperato». Chiappucci, pigolando: «Ho sbagliato punto di riferimento. Avevo davanti Richard, pensavo andasse forte. M'ha fregato. Andava piano». Non mostrando la forza di dire altro, non gli si chiede altro. Fondriest non si sente ko. «Macché Giro finito. Per Rominger sarà dura nelle tappe intermedie, d'attesa. Lo attaccherò nei prossimi giorni, può essere la settimana buona». La sua cronometro: «Nella prima parte sono andato bene, tutto a posto. Sono calato negli ultimi tre chilometri, la botta è arrivata lì». Casagrande è soddisfatto di sé: «Ho avuto paura all'inizio. Emozione. In seguito però mi sono riavuto. Per ora va bene cosi». E lei, Berzin? «Io al Giro di Romandia ho avuto la febbre, la bronchite. E' da giorni che ripeto di non essere nelle condizioni di forma dell'altr'anno, se volete lo dico ancora una volta: non sono nelle migliori condizioni. E credevo di andare peggio». Cipollini si sfila la maglia rosa: «Lo sapevo che l'avrei persa, ma l'ho difesa coi denti. Me l'ha tolta Rominger, mica uno qualsiasi. Che fatica, ragazzi. Ora sotto a chi tocca con le volate, sono pronto».[g. ran.J 3S TAPPA km 161 A MA ROTTA Sassoferrato. Fabriano Corinaldo m SPOLETO Nocera -,„.. Umbra Gualdo Tadino Filipponl SS 360 Barbara Corinaldo Le Cento P 0 1 0 20 3 0 4 0 5 0 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 161 ORARIO PASSAGGI ALLA MEDIA DI KM 39 13 13.41 14.13 16,28 17,07' Oggi terza tappa. Partenza da Spoleto e arrivo a Maratta, 161 km: il Giro d'Italia lascia l'Umbria ed entra nelle Marche. E' una frazione dal tracciato vivace, ondulato, ma senza difficoltà altimetriche (un'unica salitella nel finale, a 26 chilometri dallo stop) che possano intimorire i velocisti. Cipollini, che ieri a cronometro è andato meglio di Chiappucci, punta al bis; i suoi avversari sperano di prendersi subito la rivincita. Ma in questo Giro ogni terreno può essere buono per gli attacchi ai favoriti per la maglia rosa.