E da oggi sfida a Sampras

E da oggi sfida a Sampras E da oggi sfida a Sampras Ma il campione '94 non è al top Chang e Ivanisevic i suoi rivali ROMA. Ieri ridevano, Thomas Muster e Andrea Gaudenzi, affogati fra i ragazzini dello smashtennis, lo show-propaganda organizzato al Pincio dall'Associazione giocatori. Da oggi invece non si ride più al Foro. Si digrigna, si morde, si suda. Inizia il torneo maschile e, dopo l'umidità e la noia del femminile, arrivano i big. Non tutti però. C'è Sampras, ex numero uno, manca Agassi, il pirata che gli ha rubato il trono. Ma Pete, campione in carica a Roma, a Montecarlo si è slogato una caviglia, ad Amburgo si è fatto battere da Medvedev e forse, più che a vincere, al Foro pensa a carburarsi per Parigi. C'è Chang il cinesino (n. 4), ma manca Becker (3), che si è inventato una bua alla schiena per riposarsi prima di Parigi. Ci sono «Cavallo Pazzo» Ivanisevic (5), Ferreira (6) e Berasategui (7), manca Stich (8). C'è la mitragliatrice russa Kafelnikov (9), Muster «l'animale» (10) - imbattuto quest'anno in quattro tornei sulla terra - e manca il gigante buono Larsson (11). Poi ci sono il campione di Parigi Bruguera (12), due ex sovrani come Wilander (vincitore qui nell'87) e Courier (n. 13, a segno nel '92-'93), manca il talento di Krajicek, ma ci sono i muscoli e il sense of humor di Andrej Medvedev, che ieri nella finale di Amburgo ha triturato Ivanisevic. C'è infine Stefan Edberg, campione al tramonto che a Roma mancava da 11 anni. Due titoli di Wimbledon alle spalle, 40 tornei vinti, ex nume¬ ro uno del mondo nel '90-'91, lo svedese continua a mettere in scena il suo incantevole serve fr volley sul campo e l'impeccabile aplomb da maggiordomo inglese fuori, ma da qualche mese i riflessi e la classifica (n. 17) sono in calando. E con il crescere dell'età (29 anni) diminuisce la memoria: «Di Roma non mi ricordo nulla, anche il Centrale mi sembrava diverso» dice Stefan. Uno sguardo lo meritano anche i leoncini Philippoussis - australiano, cocco del vecchio Newcombe - e Rios, cileno dallo sguardo di ghiaccio, che hanno «rubato» due wild card che il responsabile del settore tecnico Cimurri, ieri furibondo, aveva già promesso a Camporese e Caratti. Un italiano ieri il suo match l'ha già vinto: Fausto Gardini, davisman del dopoguerra, al quale in serata è stata consegnata la «racchetta d'oro», prestigioso riconoscimento già attribuito a Giorgio De Stefani, Giorgio Neri, Nicola Pietrangeli e Lea Pericoli. In tabellone l'azzurro caldo è invece Andrea Gaudenzi (n. 18), entrato addirittura come testa di serie (a Roma non accadeva a un italiano dall'85, con Cancellotti) e sorteggiato contro il russo Olhovsky (85). Renzo Furlan (n. 58) ha pescato il ceco Novacek (21), mentre Pescosolido (114) e Pozzi (94) se la vedranno rispettivamente con Reneberg (46) e con un qualificato. Alessandro De Giorgi

Luoghi citati: Amburgo, Montecarlo, Parigi, Roma