Eriksson: «Bellucci una scelta giusta» di Vincenzo Frigo
Il belga: pago per la fama di cascatore Il belga: pago per la fama di cascatore Eriksson: «Bellucci una scelta giusta» CAGLIARI. Il presidente rossoblu Massimo Cellino, poco abituato a perdere fra le proprie mura (la sconfitta con la Sampdoria è solo la 2a del campionato) parla poco dell'incontro, pensa alla prossima domenica: «I punti persi oggi andremo a prenderli a San Siro contro l'Inter». E sulla storia di Trapattoni, allenatore dei cagliaritani? «Non so chi abbia raccontato questa storia. Io non ho mai parlato con lui. E' un'invenzione di un giornalista locale». Parole sante, se è vero che Trapattoni ha già firmato per lo Sporting di Lisbona. Sulla partita, comincia Eriksson: «E' andato tutto bene, soprattutto nella seconda parte, quando il gioco è passato nelle nostre mani. Gli avversari avevano iniziato bene ma, dopo il riposo, siamo riusciti a trovare spazi per andare a rete. E' stata indovinata la scelta di far entrare il giovane Bellucci che ha consentito a Mancini di giocare più avanti». E il presunto rigore a favore dei sardi non concesso da Bettin? «Io non critico gli arbitri quando perdo ha detto Eriksson - figuriamoci se parlo quando vinco». E' la volta di Oscar Tabarez: «Una squadra che ha come obiettivo la vittoria non può certamente giocare come ha fatto contro la Sampdoria. Rimprovero ai miei giocatori di non aver saputo sfruttare le occasioni quando si sono presentate. La partita è stata condizionata da alcuni episodi come, ad esempio, un certo nervosismo dei miei giocatori dopo l'episodio del rigore non concesso che è costato la prima ammonizione ad Oliveira poi espulso per un fallo a gamba tesa. Il rigore mi è parso netto per un evidente fallo di Sacchetti e il mio giocatore porta ancora i segni dei suoi tacchetti sul polpaccio. E poi, come si fa a cadere da soli davanti al portiere quando si è ormai a un passo dalla rete?». Domanda senza risposta, ma vale quella dell'interessato: «Per gli arbitri continuo - ha detto Oliviera - a pagare quella vecchia caduta in Cagliari-Fiorentina e così nessuno mi dà più rigori a favore. Il fallo di Sacchetti è stato brutto e molto evidente. Aspetto un futuro migliore». Contento invece Walter Zenga che continua a sognare aria d'Europa: «Avevo detto ai miei compagni prima della partita che solo una vittoria contro il Cagliari ci avrebbe consentito di nutrire ancora speranze per la Coppa Uefa». Chiude Sacchetti, intervistato per cercare di definire l'argomento del rigore: «Per me non c'è stato fallo, perché ho toccato prima la palla, dopo, inevitabilmente, ho finito per colpire anche il mio avversario». Perciò tutti davanti alla televisione, per controllare chi ha torto e chi ha ragione. Vincenzo Frigo
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