Tradire fa bene all'amore

Tradire fa bene all'amore Tradire fa bene all'amore «Le coppiefedeli sono le meno felici» I NUOVI Lm LONDRA m ADULTERIO non fa male al matrimonio; anzi, per dire tutta la verità, la fedeltà coniugale non è più di moda. Grido d'allarme o nuova speranza? Dipende dai punti di vista. Ma dall'annuale congresso sull'adulterio, organizzato dal Centro di ricerche sul matrimonio che ora si fa chiamare più elegantemente One plus One, il messaggio è chiaro: una relazione esterna, purché condotta su binari puramente sessuali, non fa male a nessuno. A questa conclusione, dicono gli esperti, sono già arrivate molte coppie, che si accorgono anzi dei «benefici» di una scappatella per la solidità del loro rapporto. «Marito e moglie possono decidere che la fedeltà sessuale non ha importanza», ha affermato, applaudii issima, la sociologa Carol Smart: «In questo caso il matrimonio può sopravvivere anche se ci sono partner esterni». A suo avviso il ritorno al modello vittoriano, di una famiglia in cui episodi discreti d'infedeltà erano accettati, potrebbe anche salvare molti matrimoni. E, tutto sommato, i bambini potrebbero trarne un chiaro beneficio: «Sono stati loro le vittime del complesso dell'amore romantico», afferma la professoressa Smart. Tutto sta a smantellare le idee fatte moda dai sessuologi degli Anni Quaranta e Cinquanta, secondo i quali il sesso era un aspetto vitale del matrimonio perfetto. «Il sesso era come il collante perfetto: finché quello teneva bene, l'unione non correva pericoli». Ecco allora la tirannia del sesso, che avrebbe finito per ridurre la natura di un rapporto fra marito e moglie «a una soddisfazione e a un completamento sessuale». «Si era finito per credere che l'incompatibilità sessuale fosse la condanna a morte del matrimonio». Basta invece cambiare le regole del gioco, dire per esempio che altri - l'amore e il reciproco impegno, per esempio sono i veri fondamenti di un rapporto duraturo, e i danni provocati dall'infedeltà «sareb¬ bero meno devastanti, anzi sfumerebbero». Non è la sola tesi a effetto che il congresso abbia generato. C'è anche quella, sostenuta da molti degli oratori, secondo cui la vera vittima dell'adulterio è l'amante: temuta dalla coppia, bistrattata dalla società, vittima di un diffuso panico morale che rende tutti alleati contro di lei. Per questo, ha affermato sulla base delle sue esperienze un altro sessuologo, Chris Kell, l'amante abbandonata deve ricevere un valido aiuto psichiatrico. Dovrebbe anzi essere incoraggiata, quando la relazione è finita, a incontrare la moglie del suo ex amante e parlarle per risolvere le proprie frustrazioni, [f.gal.] In Inghilterra una ricerca-choc assolve l'adulterio Carlo e Diana

Persone citate: Carol Smart, Chris Kell

Luoghi citati: Inghilterra, Londra