Ebola la «morte rossa» non si ferma

Contagiata un'altra suora. L'Oms: «L'epidemia è in piena ascesa, se raggiunge Kinshasa sarà una catastrofe» Contagiata un'altra suora. L'Oms: «L'epidemia è in piena ascesa, se raggiunge Kinshasa sarà una catastrofe» Eboia, la «morte rossa» aoa si temi L'unità di crisi dello Zaire: centinaia le vittime KINSHASA. Eboia non si ferma. Una quinta religiosa di una congregazione italiana (ancora non si sa se di nazionalità italiana o zairese) è stata colpita dal virus. E adesso si cerca di correre ai ripari. Mentre la «morte rossa» avanza, in un raggio di 190 chilometri intorno alla città di Kikwit - da cui è partita l'epidemia sono stati chiusi tutti i presidi sanitari e tutte le scuole, e la popolazione è stata esortata a rimanere in casa il più possibile. Nello Zaire, infatti, si stanno verificando dai due ai sei nuovi casi di infezione al giorno: il virus, secondo l'Oms, «è in piena ascesa». Difficile stabilire il numero dei morti perché, nella stessa zona, ci sono stati diversi decessi per tifo e per un tipo di dissenteria provocata dal batterio «Scyghella». Ora i focolai dell'infezione sono tre: oltre a Kikwit (dove si sono ammalate le tre suore italiane che in pochi giorni sono morte), anche le città di Mosango (a 100 chilometri da Kikwit) e Yassa Bonga (a 250 km.). Eboia uccide l'80 per cento delle persone contagiate. «Ma occore fare una precisazione - osserva il professor Aldo Morrone, esperto di malattie tropicali -; per essere infettati bisogna avere una particolare situazione immunitaria, con le difese abbassate. Ecco perché in quelle regioni, dove le condizioni igieniche e la malnutrizione rendono la vita difficile, l'epidemia si estende a gran velocità. E anche il personale sanitario di quegli ospedali è sottoposto allo stesso tenore di vita, con in più turni di lavoro massacranti». Agli ospedali riuniti di Bergamo, intanto, restano in stretto isolamento Angelina e Rosanna Rondi, sorelle di suor Floriana, la prima delle religiose morte in Zaire. I medici sono ottimisti sulle loro condizioni. Rosanna R,ondi ricorda .ohe, il 3 maggio scorso, poco prima di partile da Kifcwft, gvfiWrJflstòrs'uqr Danielangela Sorti (la religiosa morta giovedì scorso): «Proprio quel giorno - ha detto - cominciava a non star bene. Aveva la febbre». Sono bastati, dunque, otto giorni al virus per uccidere. L'allerta totale, come annunciato dall'Oms, ha già prodotto i suoi effetti in diversi Paesi. All'aeroporto Leonardo da Vinci di Roma si fanno controlli sanitari accurati, anche se per ora non è scattato alcun piano di emergenza. In Brasile, tutti gli aerei e le navi in provenienza dallo Zaire subiscono severe ispezioni sanitarie. Misure cautelari anche in Germania, negli scali di Monaco e di Berlino, e il governo francese ha annunciato che tutti i passeggeri in arrivo dallo Zaire dovranno essere sottoposti a controlli medici. Il cordone sanitario predisposto dalle autorità dello Zaire intorno alla capitale da un paio di giorni non sembra avere, secondo numerosi testimoni, alcun effetto: sulle vie d'accesso alla capitale sono comparsi numerosi posti di blocco, ma in realtà gli uomini della polizia fanno ben poco per controllare le persone in transito e, comunque, sono disposti a far passare chiunque in cambio di denaro. La Commissione europea ha stanziato un versamento per oltre mezzo miliardo di lire che permetterà di finanziare la presenza in Zaire di medici specializzati e di acquistare il materiale sanitario indispesabile per un intervento massiccio. Il fondo sarà gestito dall'ufficio umanitario dell'Unione e dall'organizzazione belga «Medici senza frontiere». L'Europa si sta muovendo, con lentezza e ritardi (la cellula di crisi dello Zaire parla di centinaia di morti da gennaio ad oggi), mentre il virus lo fa con grande rapidità. Tuttavia l'Oms non è dell'avviso di mettere in quarantena la zona, «perché il contagio avviene per stretto contatto con i malati». Ma una fonte dell'Organizzazione mondiale della sanità ha ammesso ieri: «Se il virus arriva a Kinshasa, sarà la catastrofe», [d. dan.] Scattano misure di prevenzione in tutta l'Europa Controlli sanitari anche all'aeroporto di Fiumicino Nel Paese africano segnalati focolai in altre due città Dubbi sull'efficacia del cordone di protezione REP. CENTRAFRICANA SUDAN KISANGANI C0NG0\ GABON] ZAIRE JK1NSHASA ,YASSA ,_ CTTA' DOVE E1 SCOPPIATA L'EPIDEMIA LA STORIA DI EBOLA DOVE' STATO INDIVIDUATO PER LA PRIMA VOLTA Nella zona intorno al fiume Eboia, in Zaire QUANTE VOLTE HA COLPITO 1967: Marburg, Germania, in un laboratorio farmaceutico della «Behring WorRs». 7 morti 1976: Sudan, nei villaggi di Nzara e Maridi. 700 vittime 1976: Zaire, missione di Yambuku e da qui in una cinquantina di centri. Centinaia di morti 1980 e 1987: Kenya. Vittime: due europei 1989 : Reston, Usa, nei laboratori della «Hazleton Research Production». Vittime: decine di scimmie, nessun essere umano NOME: EBOLA TIPI: EBOLA SUDAN, EBOLA ZAIRE, EBOLA REST0N, MARBURG0 LU0G0: AFRICA CENTRALEE FILIPPINE INCUB AZiOME: DA 6 A10 GI0RNI SINT0MI: FEBBRE, DIARREA, EM0RRAGIE INTERNE TRASMISSIONE: SANGUEERESPIROA STRETTOCONTATTO CON ILMALAT0 CURA: NESSUNASICURA, TRANNE ANTIVIRALIE TRASFUSI0NI M0RTALITA': 60 PER CENTO NOME: AIDS LU0G0: DALL'AFRICA AL REST0 DELM0ND0 SINT0MI: CADUTA DELLE DIFESE IMMUNITARIEE MALATTIE 0PP0RTUNISTE TRASMISSIONE: SANGUE E RAPP0RTI SESSUALI CURA: NESSUNASICURA, TRANNE L'AZT NOME: JUNIN LU0G0: ARGENTINA SINT0MI: FEBBRE EM0RRAGICA TRASMISSIONE: FECI Dl TOPI CURA: NESSUNASICURA, TRANNE LA RIBAVIRINA NOME: MACHUPO LU0G0: BOLIVIA SINT0MI: FEBBRE EM0RRAGICA TRASMISSIONE: TOPI CURA: NESSUNASICURA, TRANNE LA RIBAVIRINA NOME: KURU LU0G0: NU0VA GUINEA SINTOMI: DEGENERAZIONE DEL SISTEMANERV0S0 CENTRALE TRASMISSIONE: CANNIBALISM0 RITUALE CURA: NESSUNASICURA NOME: ECJ LU0G0: AFRICA CENTRALEE FILIPPINE SIHT0MI: DEGENERAZIONE DEL,;-„ S1STEMANERV0S0 CENTRALE TRASMISSIONE: ..SCQNOSCIUTA CURA: NESUNASICURA, TRANNE L'USO 01 0RM0NI NOME: FEBBRE GIAUA LU0G0: AFRICA SINTOMI: i FEBBRE TRASMISSIONE: ZANZARE CURA: VACCIN0 NOME: FRIEND LU0G0: SC0N0SCIUTA SINTOMI: LEUCEMIA DELLE CELLULE RETIC0L0END0TELIALI ESARC0MI TRASMISSIONE: SESSUALE CURA: NESSUNASPECIFICA NOME: EE0 LU0G0: ASIA SINTOMI: ENCEFALITE fc TRASMISSIONE: INSETTI * CURA: NESSUNASPECIFICA Lzsmusdm Le condizioni di certe zone dell'Africa dove sono diffuse miseria e malnutrizione (nella foto una corsia d'ospedale) sono la causa principale del diffondersi di malattie infettive

Persone citate: Aldo Morrone, Asia Sintomi, Floriana, Leonardo Da Vinci, Reston, Rosanna Rondi, Topi