«Berlusconi, ci hai deluso» «le donne: è meglio Buttiglione» di Maria Corbi

«Berlusconi, ci hai deluso» «Berlusconi, ci hai deluso» Le donne: è meglio Buttigliòne POLITICA IN CASA FIUGGI DAL NOSTRO INVIATO C'eravamo tanto amatir'Le casalinghe dicono addio a Silvio Berlusconi e aprono le porte a nuova alleanze. Ma anche le antiche amicizie andrebbero benissimo, visto che le preferenze delle donne di casa, ieri e oggi in congresso a Fiuggi, sono orientate al centro. Verso quel che resta della vecchia de, sponsor originario della categoria. Se Silvio Berlusconi scende, nei cuori femminili, salgono Casini e Rocco Buttigliene. E saranno proprio i popolari di «destra», alla camera, e i Ccd al Senato a presentare lunedì una proposta di legge sugli infortuni domestici. «D'altronde la maggioranza di noi è di cultura politica cattolica», dice la leader delle Federcasalinghe, Federica Rossi Gasparrini. Questo per spiegare la diffidenza, che rimane forte, verso la sinistra. Su Massimo D'Alema la Gasparrini si mantiene sul vago: «Dice che è liberaldemocratico? Vedremo. Lo deve ancora dimostrare. Quando lo avrà fatto ne parleremo». Su Romano Prodi non si esprime: «Non mi faccia queste domande». Anche se la speranza che rinasca il grande centro è viva e indiscussa tra le casalinghe organizzate, nulla è ancora deciso sulle alleanze politiche dell'immediato futuro. Una sola cosa è certa: Forza Italia è stata una delusione. ((Abbiamo appoggiato questo movimento - ha sparato a zero la Gasparrini - sperando che si trattasse del nuovo. Ci siamo sbagliate. Silvio Berlusconi è sempre simpatico ma si è circondato da uno staff di persone incapaci, grette, chiuse e superficiali». A far traboccare il vaso nei rapporti tra azzurri e donne di casa sono state le elezioni regionali. Il malcontento già serpeggiava dopo che alle politiche il Polo non aveva portato nessuna rappresentante delle casalinghe a sedere in Parlamento. Poi alle regionali Berlusconi aveva promesso tre candidature nel maggioritario. «Ci ha detto di mandare i curriculum delle nostre candidate ai suoi uomini. Non ne abbiamo saputo più nulla. Adesso basta, le condizioni le detteremo noi». Per Forza Italia commenta lo «strappo» Giuliano Urbani, anche lui ieri a Fiuggi: «Mi sembra che abbiano scelto la strada dell'autonomia di giù- dizio sui comportamenti parlamentari, sui programmi e sulla credibilità dei candidati. Tutte cose per il quale ci sarà il momento della verità». Per Urbani, che non ha giudicato del tutto infondate le citiche, è possibile un ritorno di fiamma: «Non sono poche le speranze per essere scelti di nuovo». Ed ecco le intenzioni per il futuro della Gasparrini: «Cambiamo registro. Se e chi vorrà i nostri voti prima metta sul tavolo delle trattative nero su bianco le sedie che ci spettano. Accanto alle idee ci mettano i fatti. E significa cogestione del potere. Siamo stanche di promesse non mantenute, è dai tempi della de che le cose vanno in questo modo. Il potere ci serve per realizzare le nostre idee». Lontani i tempi delle ovazioni al Cavaliere, ieri dalle casalinghe si levavano molte voci critiche: «Ci ha deluso, poteva fare qualcosa per noi visto che lo abbiamo aiutato», dice Giuliana Masci, tra le fondatrici in Veneto della Federazione. «Adesso ci pense,remcFbene p#ma di ;tìàre! fi nostro voto a qualcuno». Caduta del mito anche per Maria Filippeto di Treviso: «Berlusconi? Da noi c'è un detto: le parole non fanno frittelle. Vogliamo i fatti». Dunque divorzio da Forza Italia per le ottocentomila donne iscritte alla Federcasalinghe. Per ora niente nuovi matrimoni: «Vogliamo amanti passeggeri spiega la presidente -. Noi presenteremo le nostre candidate e vedremo chi è disposto a ospitarle». Ieri, sebbene atteso, Berlusconi non si è fatto vedere al congresso. E la sua assenza ha pesato. «Poteva almeno farsi vedere dopo i voti che gli abbiamo dato», commentava qualche signora in sala. «Non si è fatto vedere perché non voleva incontrare Di Pietro», commentava qualche altra. Per avere un'ruolo nella decisióne politica, la Federcasa1 linghe 'sì trasformerà dacato. «Vogliamo sederci al pari della triplice sindacale al tavolo delle trattative», ha spiegato la Gasparrini, forte di una sentenza della Corte Costituzionale che equipara il lavoro prestato nella famiglia al lavoro prestato nell'impresa. Adesso, dunque, per guadagnare il voto delle casalinghe 1 politici dovranno fare attenzione alle loro richieste. Che sono: un fondo pensione flessibile, da adeguarsi alle esigenze delle donne, da gestire in modo autonomo; il diritto all'assegno di maternità; la legge quadro sugli infortuni domestici; l'assegno alle donne che seguono gli anziani in casa; la liberalizzazione del lavoro con l'ingresso del lavoro part-time, interinale e a termine; l'attuazione immediata della legge 215 sull'imprenditorialità femminile. Maria Corbi Manifestazione di casalinghe In. alto: il pinjstro .,,,™ del Lavoro Tfzlàrib tr«i In basso: Gianfranco Funeri

Luoghi citati: Fiuggi, Treviso, Veneto