Il pool «dimetterci? solo fantasie» di F. Poi.

Il pool Il pool «Dimetterci? Solo fantasie» MILANO. Gerardo D'Ambrosio gira il cucchiaino e con un sorso butta giù caffè e amarezza. Poi sbotta: «Mancuso è uno di quei giudici che quando vanno in pensione li fanno ministri: attentissimo ai cavilli, mai un'inchiesta». Parole in libertà dette al bar, l'unica scintilla di una giornata che doveva essere esplosiva e invece è fatta di sorrisi. E di rassicurazioni, come quella che fa il procuratore capo Borrelli dalla porta del suo ufficio dopo due ore e passa di riunione con il pool al gran completo. «Il lavoro continua come sempre», dice Bonelli sorridendo. Dopo le polemiche degli ultimi giorni e le bordate del ministro Mancuso a Palazzo di Giustizia si sceglie l'understatement,/il basso profilo, niente muro bontro muro per alimentare'huOvi attritie*'' "•j •><"* Nessuna iniziativa clamorosa, dopo che per tutta la mattinata si era sparsa la voce di possibili dimissioni di massa. Come quella volta con Di Pietro davanti alla telecamera a dire «io non ci sto» e in un amen sbriciola il decreto Biondi, altro ministro, altro governo, stessa vicenda. «Noi dimetterci? Sono solo invenzioni. Vi sembra forse che abbiamo portato la valigia?», dice ai giornalisti ancora Borrelli. E smentisce che dalla Procura di Milano possa arrivare una risposta forte al ministro. Ma poi tutti si interrogano su dove possa portare l'offensiva del ministro: che da Palazzo Madama tira bordate al pool e annuncia l'intenzione di rimandare gli ispettori a Milano con 14 quesiti a cui trovare una risposta. Si chiedono ma non danno risposta pubblica, i magistrati. E in quella riunione di tre ore tutti blindati nell'ufficio di Borrelli negano che si sia parlato del ministro Mancuso e dei suoi attacchi. Delle polemiche e della vita prossima ventura del pool Mani pulite. «L'unica notizia è che il lavoro continua. Abbiamo preso in esame le indagini da sviluppare la prossima settimana», ripete Borrelli. E non si dilunga nemmeno su questo. Si sa che (buone) notizie arrivano dalla Svizzera. Secondo quanto pubblicato da un giornale ticinese il Dipartimento federale di Giustizia di Lugano avrebbe bocciato la richiesta dei legali Fininvest di bloccare i documenti sequestrati nella sede di Fininvest Service a Massagno. Manca la decisione definitiva del Tribunale federale, ma è già un primo passo. Poi ci sono le notizie per i magistrati meno belle: altri manager sentiti in procura per la vicenda legata all'acquisto dei terreni vicini alla villa di Macherio di Berlusconi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Un alternarsi di vicende che continuano - inesorabili - senza nessuna incrinatura, senza nessun timore. Almeno in apparenza i magistrati continuano a giocare agli inossidabili. Tanto che Borrelli davanti ai taccuini aperti continua a ripetere: «Nessuna iniziativa nei confronti del ministro. Nessuna presa di posizione. Nessuna novità». [f. poi.]

Luoghi citati: Lugano, Macherio, Milano, Svizzera