Murdoch si avvicina alla Fininvest

Offerta di 4 mila miliardi, resta in piedi anche l'ipotesi di quotare Mediaset in Borsa Offerta di 4 mila miliardi, resta in piedi anche l'ipotesi di quotare Mediaset in Borsa Murdoch si avvicina alla Fininvest Confatomeli: si tratta, ma vorrei un italiano MILANO. «Siamo felici di avere sex appeal». A fine giornata Fedele Confalonieri scherza così sull'offerta avanzata da Rupert Murdoch per Mediaset, la società che ha in pancia le tre reti Fininvest e Publitalia. Il grande capo di Fininvest conferma comunque che «gli uomini di Murdoch sono qui in giro. Esaminano le carte e studiano gli impianti». Da quando? «Da sette, otto giorni». L'offerta del magnate australiano, secondo quanto scrive II Sole-24 Ore, metterebbe sul tavolo poco più di 4 mila miliardi, quasi la metà rispetto ai 7500 miliardi (al netto di 1800 miliardi di debiti) emersi da una recente valutazione di Morgan Stanley. Non sono pochi 4 mila miliardi? «Beh. Ma un conto è una stima fatta da una banca d'affari, un altro è un'offerta lanciata lì. E' chiaro che poi, quando si apre un negoziato, si cercano posizioni vicine», osserva ancora Confalonieri, e aggiunge: «Non esiste di fatto un'offerta fissa, né una scadenza». E l'altro progetto, quello studiato da Morgan Stanley per portare in Borsa Mediaset coinvolgendo un gruppo di azionisti esteri ma lasciando il controllo in mani italiane? «E' un discorso che resta sempre in piedi, ed è quello che piace di più al management». Per tutta la giornata, la caccia al tesoro su Murdoch e la sua voglia di Fininvest, è stata affannosa. «Non abbiamo nulla da dire», dichiara verso mezzogiorno Andrew White, portavoce del gruppo Murdoch a Londra. «La notizia è sostanzialmente corretta», conferma viceversa un'ora dopo lo studio Carnelutti di Milano. Verso le quattro di pomerig- gio Marino Bastianini dello studio Carnelutti (studio che assiste nelle operazioni-Italia la News Corporation di Murdoch, insieme alle banche d'affari Goldman Sachs e Lazard Frères) ammette qualcosa di più. Dice che sì, l'offerta, presentata nei giorni scorsi, riguarda Publitalia e le tre reti. Aggiunge che la proposta contiene un'«ipotesi di percorso» per arrivare ad una valutazione. Il percorso, secondo il tam tam, dovrebbe essere vagliato stamane in un summit berlusconiano ad Arcore, anche se Confalonieri minimizza («sono riunioni come tutte le altre») e confida che lui, stamane sabato, ad Arcore non va, ha da fare a Milano. Puntualizza l'avvocato Bastianini: «Il gruppo Fininvest dovrà dichiarare se il percorso è di suo gradimento, o se è necessario" introdurre delle msss difiche, Soltanto dopo aver individuato una convergenza su questo aspetto, si passerà alla negoziazione sul prezzo, che peraltro non potrà non tener conto dei risultati del referendum, oltre che delle verifiche contabili sul patrimomio e la redditività». Passa un'altra ora, ed ecco il comunicato Fininvest che recita: «L'offerta di acquisto da parte di News Corporation rappresenta un'indicazione del significativo interesse manifestatOTtìp^mportaati-gruppi Utféffi '• 'X'I : '" esteri» nei confronti delle reti Fininvest. E conclude: «La Finivest prosegue nel suo programma di contatti e trattative a livello internazionale, e valuterà tutte le offerte di potenziali partner o acquirenti». Un commento generico e prudente. Che forse tiene conto del fatto che, in casa Fininvest, la mossa di News Corporation divide gli animi. Si dice ne siano entusiasti alcuni uomini di Publitalia, stanchi di correre dietro ad un fatturato pubblicitario ormai «plafonato». Ma il management della capogruppo è freddino. Altri osservatori, scettici, azzardano l'ipotesi che Murdoch sia un'offerta di facciata. Magari suggerita da quell'altro buon amico di Silvio e di Rupert, il tedesco Leo Kirch. Nel nome della sacra solidarietà fra «tycoons». sg ^xrcszsmsi ValerìjhSacchi

Luoghi citati: Arcore, Londra, Milano