«Sesto: niente sesso virtuale» di Stefano Mancini

41 ■ Allarme per la diffusione delle reti informatiche: «Intimità in pericolo» «Sesto: niente sesso virtuale» 1vescovi: una mania che contagia i giovani IL PECCATO AL COMPUTER ON commettere atti impuri. Neanche virtuali. La Chiesa cattolica adegua la propria morale alla tecnologia e ammonisce i giovani: «State lontani dal cyber-sex». La motivazione, in estrema sintesi, e quella che da sempre serve a frenare gli impulsi adolescenziali: «Fa male ed è peccato». Il nuovo «comandamento» è stato lanciato ieri dal servizio informazioni della Coi, la Conferenza episcopale. Con tanto di supporto etico-scientifico: quello del sessuologo Angelo Peluso e del teologo Aldo Giordano. Comincia Peluso: «La diffusione del sesso cibernetico costituisce una facile scappatoia all'incapacità di confronto responsabile fra persone». Gli fa eco don Giordano: «Nell'artificiale non esistono più i problemi del rapporto con l'altro, né strascichi né ripicche, ma è la catastrofe dell'amore, la vuota solitudine». Non e ancora finita l'abbuffata dei «144» che già il male ha assunto altre forme, quelle più subdole di Internet e delle varie reti di computer che danno spazio al sesso «on line». I pericoli? Peluso, sessuologo dell'ospedale «Fatcbenefratelli», ò categorico. «La diffusione della virtualità in questo campo sta diventando un fenomeno preoccupante. Le persone manifestano oggi una minore tendenza all'intimità. Bisogna intervenire prima che sia troppo tardi». Spegnere il televisore, dunque, non è più sufficiente. Evitare la strada e una raccomandazione d'altri tempi. La nuova insidia si nasconde lungo le autostrade informatiche: lì c'è sesso, a tutti i livelli e per tutti i gusti. Ma virtuale, cioè finto. Senza intimità e senza contattu fisico. Di censurare «Internet» non si parla esplicitamente, l'orse perché è di fatto impossibile. Di tenere lontani i ragazzi da schermo e tastiera neppure;, anche se la Coi lascia capire che 6 auspicabile. E qualcuno si airabbia. «E' ora di finirla con questo atteggiamento censorio, provocatorio e sessuofobico sostiene lo psichiatra Paolo Crepet -. Il ragazzino che gioca con il computer lo fa perché è solo e la colpa è di noi adulti. Impariamo a fare un po' di autocritica». Secondo la psicologa Jole Baldaro Verde, «questi contatti via computer rispondono a un bisogno naturale ed eliminano due pericoli: quello dell'Aids e quello di essere abbandonati o non accettati dal partner. Con il "144" è la stessa cosa. Il rischio, al limite, riguarda le bollette telefoniche». All'origine di tutto ci sarebbe una grande solitudine. «I ragazzi vivono soli, non hanno fratelli, non possono ricevere gli amici in casa, non hanno luoghi in cui radunarsi continua la psicologa -. La scuola non basta e molte volte i legami finiscono appena fuori dalle aule. I bambini hanno bisogno di confrontarsi con i propri coetanei per imparare a ca¬ pire di chi possono fidarsi e di chi no. Altrimenti finiscono o per fidarsi di tutti, e diventano ingenui, o di nessuno, e si affidano al "144"». Altro sessuologo, stessa diagnosi. Maurizio Bossi da oltre un anno tiene una rubrica ra¬ diofonica su Rete 105 che affronta e discute in dirotta i problemi dei giovani. «Il ricorso al sesso virtuale c alle chat line spiega - è soltanto la spia di un problema generazionale: la difficoltà a confrontarsi con persone in carne e ossa. Il successo di Internet, Videotel e dei mezzi reclamizzati da "Erotica" sono sintomi. L'uomo alla vigilia del terzo millennio vive due handicap: l'imprevedibilità della donna e il rischio dell'Aids». Per Bossi il problema è essenzialmente maschile: «Basta entrare in Internet con un nome femminile per essere tempestati di messaggi. E poi c'è un dato che la dice lunga: ogni uomo per tutta la vita spende in media 34 mila lire all'anno in pornografia. Sono già tante, ma se eliminiamo dalla statistica i bambini e tutti coloro che spendono zero i valori diventano altissimi». Stefano Mancini Ma psicologi e sessuologi dicono no «I ragazzi sono soli, vietare non serve» Sì | 41 ■ Sì A destra la psicologa | Jole Baldaro Verde. A sinistra Milly D'Abbraccio a «Erotica» indossa la tuta del sesso virtuale

Persone citate: Aldo Giordano, Angelo Peluso, Bossi, Jole Baldaro Verde, Maurizio Bossi, Milly D'abbraccio, Paolo Crepet, Peluso