Tedeschi: conti Iri in regola nel '96

Tedeschi; conti Iri in regola nel '96 VENDITE DI STATO Anche Pascale ottimista: rispetteremo i tempi della privatizzazione Tedeschi; conti Iri in regola nel '96 «Stet in Borsa a ottobre, elezioni permettendo» ROMA. L'Iri conferma 1' obiettivo di privatizzare la Stet nel prossimo autunno: il presidente Michele Tedeschi ha detto che il prezzo per il classamento Stet non dovrà essere penalizzante per Tiri e che i programmi prevedono un azionariato diffuso ma anche un nucleo stabile di azionisti di riferimento composto da «investitori prevalentemente finanziari ma anche industriali, con l'esclusione dei fornitori e dei concorrenti». Le azioni Stet andranno anche ad investitori stranieri ma su base di reciprocità europea. Tedeschi ha anche affermato che Tiri riporterà la propria situazione finanziaria e patrimoniale «su livelli di piena gestibilità» già alla fine del 1996. Le elezioni politiche costituiscono una variabile per il collocamento? «Il nostro target è i'autunno purché il mercato funzioni bene - ha detto Tedeschi -, quindi se ci sono motivi di tensione aspetteremo. Se si fa in tempo si accelera, oppure si decelera. Purtroppo non è tutto nelle nostre mani, ma dovremmo essere pronti sia ad accelerare, sia a decelerare quanto basta perché il mercato finanziario non sia turbato». Intanto è stata avviata la procedura per la selezione dell'agenzia di pubblicità mentre sono già stati scelti i consulenti finanziari (Morgan Stanley ed Euromobiliare), quelli per la comunicazione (Barabino e Dewe Rogerson) e il consulente legale (studio Tonucci). Ma tutto questo non basta a privatizzare la Stet nei tempi stabiliti: «Per poter andare sul mercato a ottobre questi atti non sono sufficienti - ha affermato Tedeschi -, è necessario che Parlamento e governo definiscano a loro volta, in tempi brevi, altri importanti aspetti». Tra questi c'è la costituzione di un'authority che, per Tedeschi, «su un piano di principio dovrebbe essere unica, cioè dovrebbe occuparsi delle comunicazioni in generale, non solo delle telecomunicazioni. Sul piano pratico, però, preferirei fare prima quella sulle telecomunicazioni perché serve per le privatizzazioni». Con il contributo di governo e Parlamento, dunque, la cornice per privatizzare la Stet sarà completa. E l'amministratore delegato, Ernesto Pascale, è fiducioso sui tempi: «Ci sono tutte le premesse per poterla fare entro l'anno. C'è una continuità nei governi sulla politica delle privatizzazioni: Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini. Devo immaginare che questa stessa continuità ci sarà anche nell'ipotesi che il governo dovesse cambiare. Il problema potrebbe venire dai mercati finanziari, ma sarà comunque un problema che avrà tempi molto ri- stretti». Ma all' Iri si pensa già al dopo-privatizzazioni: l'istituto sarà chiamato a ripensarsi, a darsi nuovi obiettivi e progetti. «Potrà quindi diventare - ha concluso Tedeschi - un utile strumento per sviluppare e portare rapidamente a compimento programmi di riqualificazione e privatizzazione dell'apparato industriale italiano oggi in mano alla pubblica amministrazione», [r. e. s.] Michele Tedeschi

Persone citate: Barabino, Berlusconi, Ciampi, Dewe Rogerson, Dini, Ernesto Pascale, Michele Tedeschi, Morgan Stanley, Tonucci

Luoghi citati: Roma