Piazza Affari boccia la Fondiaria di Valeria Sacchi

HHPWflBj Negativo il primo giudizio del mercato sul riassetto del gruppo. Sale solo Latina ordinaria (+16%) ^ Negativo il primo giudizio del mercato sul riassetto del gruppo. Sale solo Latina ordinaria (+16%) gp ggppPiazza Affari boccia la Fondiaria La nuova struttura prevede una semplificazione delle società Gli operatori si interrogano sul futuro dell'azionista Ferfin MILANO. Esordio difficile in Borsa per l'operazione di riassetto societario del gruppo Fondiaria disegnata da Mediobanca, e annunciata lunedì alla fine di una lunga serie di consigli di amministrazione. Dopo una raffica di sospensioni per eccesso di ribasso (Fondiaria Spa, Fondiaria Assicurazioni e Latina risparmio) e di rialzo (Latina ordinaria) ecco il bilancio finale: in calo del 7,6% la Fondiaria Spa, in calo del 16,11 % la Fondiaria Assicurazioni, perdita del 17,7 per Latina risparmio. Unico rialzo quello della Latina ordinaria che guadagna oltre il 16%. Quanto al listino, ha chiuso la seduta con il Mibtel in progresso dello 0,99%. Il nuovo organigramma è un ritorno al passato, ossia ad una situazione esistente prima del 1990, quando la gestione Ferruzzi-Camillo De Benedetti decise di creare la holding capofila (la Fondiaria Spa) e di procedere ad una serie di acquisizioni estere che avevano avuto come risultato di portare l'intero gruppo ad un indebitamento vicino ai 2000 miliardi, e a perdite che negli ultimi tre anni hanno sfiorato i 1500 miliardi. La filiera societaria viene dunque semplificata, Fondiaria Spa e Fondiaria Assicurazioni si fondono, restano fuori le controllate Milano Assicurazioni e Previdente. Milano, tuttavia, riceverà circa 190 miliardi sotto forma di immobili di pregio in cambo del suo pacco del 13% di Milano Assicurazioni. Una somma che farà comodo, dal momento che la Milano ha chiuso il bilancio 1994 con una perdita di 436 miliardi, a causa di oneri straordinari per 332 miliardi (113 per svalutazioni e 193 per perdite della controllata Polaris) e per aver dovuto reintegrare le riserve RcAuto per 120 miliardi. Quanto alla Previdente, ha chiuso con un utile di 12 miliardi e un dividendo di 200 lire. La questione importante ora è di capire se questo riassetto, che prevede anche un aumento di capitale, riuscirà a rimettere in carreggiata il gruppo fiorentino. Il comunicato del consiglio di amministrazione anticipa che con questa riorganizzazione il debito della Fondiaria Spa (che a fine anno era superiore ai 1100 miliardi) si ridurrà a 600 miliardi. A questo risultato si arriverà con 300 miliardi di liquidità che entreranno in cassa con la fusione di Latina e con altri 220 miliardi di ricavi da dismissioni varie, compresa la quota Uniorias che da sola varrebbe 100 miliardi. Quanto alla Milano, sembra che i dati dei primi mesi dell'anno indichino una netta ripresa, grazie anche all'accordo per la vendita delle polizze vita con il San Paolo di Torino, che sta cominciando a dare dei frutti. Tuttavia gli interrogativi restano. Soprattutto sulla destinazione finale di questo grup- po, la cui parabola discendente ebbe inizio con la famosa scalata messa a segno dalla Montedison di Mario Schimberni. Anche se il colpo vero al suo prestigio e alle sue finanze venne con la Montedison di Raul Gardini e la folle espansione guidata dall'amministratore delegato Alfonso Scarpa. Il piano deve ora passare al vaglio delle varie assemblee degli azionisti, ordinarie e straordinarie, al vaglio della Consob per la parte che riguarda fusioni e prospetti, e anche al vaglio del mercato. La Borsa ha già dato una indicazione precisa facendo precipitare i titoli di risparmio della Latina, convinta che saranno la parte perdente dell'intero disegno. Insomma, per i vertici Fondiaria saranno mesi impegnativi, che culmineranno con la assemblea di sabato 24 giugno. Resta inoltre aperta la questione degli esuberi. Nei giorni scorsi voci insistenti davano per certo un taglio di circa 1000 dipendenti su 4600. Un'ipotesi che aveva messo in stato di preallarme il sindacato, e di cui nulla è più stato detto. Un silenzio che forse si spiega con la tragedia del suicidio del direttore generale Ludwig von Hackwitz, avvenuta domenica, proprio alla vigilia dei consigli di amministrazione. Ma che certamente ritornerà al centro di polemiche nei prossimi giorni. Il futuro di Fondiaria è legato alla soluzione che, sempre Mediobanca, troverà per Ferfin, che attraverso Gaie è l'azionista di maggioranza relativa della compagnia. Per Ferfin-Montedison il presidente Luigi Lucchini sta esplorando varie possibilità per individuare un nocciolo duro che sostituisca le banche nel capitale. Ed è possibile che, nel riassetto dell'ex impero Ferruzzi, il gruppo assicurativo prenda una direzione diversa. Valeria Sacchi HHPWflBj j^mv COSI* DOPO LA FUSIONE Nel grafico a fianco come sarà la Fondiaria dopo le «fusioni»

Persone citate: Alfonso Scarpa, Camillo De Benedetti, Ferruzzi, Ludwig Von Hackwitz, Luigi Lucchini, Mario Schimberni, Raul Gardini