«Dieci secondi di terrore» il racconto di una passeggera «il camion sembrava impazzito» di G. A.
«Dieci secondi di terrore» «Dieci secondi di terrore» 7/ racconto di una passeggera «Il camion sembrava impazzito» BOLZANO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Sono stati attimi di terrore. Ero seduta dietro l'autista e improvvisamente l'ho sentito gridare in tedesco "Ma cosa fa quello!". Il camion sembrava impazzito... poi ho sentito una grande botta e sono rimasta paralizzata dalla paura». Chi parla è Anna Sieder in Steiner di 42 anni da Chienes, un paese vicinissimo al luogo della tragedia. La donna e sdraiata nel letto dell'ospedale di Brunico per lievi ferite; è salva soltanto perché il rimorchio dell'autotreno ha agganciato la fiancata del pullman pochi centimetri soltanto dietro le sue spalle. Ha riportato soltanto le conseguenze dovute al violento u.rto. «Ci veniva dritto incontro con tanta velocità - racconta fra i singhiozzi - ma quello correva tanto, quello del camion... Poveri bambini... Tragedia». Un racconto che dà un'immagine drammatica dell'incidente costato la vita a sette persone e che pare comunque escludere qualsiasi responsabilità dell'autista del pullman. Stando anche ad altre testimonianze, anzi, Albert Ladstaetter sarebbe riuscito in extremis a ridurre con uno scarto l'ampiezza dello squarcio evitando così altre vittime. Dal luogo dello scontro lo sgomento per la tragedia si è poi spostato a pochi chilometri di distanza, nella chiesetta dell'abitato di Chienes dove sono state composte le salme delle sette vittime. Nel giro di poche ore i parenti sono stati informati, tranne uno, che è rimasto all'oscuro di tutto fino al tardò pomeriggio. Si tratta di Ehrhard Roed, il marito di Agnes Unterhofer di 38 anni, la donna morta insieme alla figlioletta Veronica; il gemello Victor è grave a Bolzano: «E' andato a Monaco, tra qualche ora telefonerà - dice tra i singhiozzi un'amica -: come faccio a dirgli che ha perso moglie e figlioletta e che l'altro bambino è in condizioni disperate all'ospedale?». Drammatiche anche le ore vissute da Maurizio Quadrelli, appuntato dei carabinieri nella caserma di Fortezza presso Bressanone. A mezzogiorno un giornalista gli ha detto che c'era stato un gravissimo incidente alla corriera per Brunico. Lui sapeva che la moglie Rosella Gabrielli di 30 anni viaggiava sull'automezzo ed è stato colto dall'angoscia. Rossella due volte la settimana andava a Brunico per sbrigare le incombenze legate all'incarico di sindacalista presso il patronato Inca della Cgil. Gli amici lo accompagnano fino a Chienes e varca la soglia della chiesa sperando fino all'ultimo di non trovare la moglie. Ma di lì a pochi secondi si sente mancare. Dopo questo incidente, che segue di due anni la tragedia della Val Badia dove persero la vita 18 persone di Urbino in un pullman finito in un torrente, si riapre la polemica sulle condizioni delle strado Anas in Alto Adige e soprattutto sulla numero 49 della Val Pusteria. Da tempo c'era il progetto per la rettifica proprio di questa «curva della morte» detta anche «curva delle suore», proprio in ricordo di un incidente dove persero la vita due religiose negli Anni 60. Ma purtroppo il progetto è rimasto nel cassetto per mancanza di fondi, [g. a.]
Persone citate: Agnes Unterhofer, Albert Ladstaetter, Maurizio Quadrelli, Roed, Rosella Gabrielli, Steiner
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