«Jacques, fai tornare i magici '50»

«Jacques, fai tornare i magici '50» ALLA RICERCA DELLA GRANDEUR «Jacques, fai tornare i magici '50» Dilaga la nostalgia del primo miracolo gollista CM PARIGI ™ E' una cosa che Jacques Chirac sembra aver intuito prima dei concorrenti, ed è l'esistenza, in Francia, di una formidabile voglia di Anni Cinquanta. C'è voglia rabbiosa di quel ventennio glorioso - degli adorati vingl glorieuses e di quella cresci la economica, di quello fedi moderniste. C'è voglia di uscire da una recessione che è vissuta come una guerra troppo lunga, come una penitenza che ha mietuto troppe vittime, troppi disoccupati e senzatetto, troppa rancorosa tristezza nelle famiglie, nei Comuni, nei villaggi che l'onda del prò grosso non trascina più dietro di sé. C'è voglia della figura milieu che fonda gli Anni Cinquanta: del Miracolo. Poiché fu il Miracolo a dare fierezza alla Erancia, alla sua cultura e alla sua presenza nel mondo. Fu il Miracolo, e la vittoria di De Canile resistente, a fondare quella che i francesi chiamano: la grandeur, la gran dezza della nazione. E' significativo che in questi giorni le due memorie coincidano: la rievocazione della vittoria sul nazismo, e la reminiscenza fantasticata dei Venti Gloriosi. Questi sono i sogni proibiti dei francesi, e fa impressione la sollecitudine! con cui il mio vo Presidente li ha fatti propri, domenica sera. Fin dalla prima dichiarazione, o il linguaggio battagliero di De Canile, è il verbo modcrnizzalore e industrioso di Pompi dou che Chirac ha imitato, mimato: «La nostra battaglia principale ha un nome: |a lotta contro la disoccupazione. Tutte le iniziative saranno sostenute, tutte le energie saranno mobilitate». La crisi economica e stata descritta come una pestilenza, che lo Slato deve vincere: perché so lo allora, «quando avremo respinto il flagello, il Paese ridiverrà terra di liberta, di fraternità, di uguaglianza e soli darieta». Solo allora «la Francia ridiverrà un faro per tutti i popoli del mondo». Era molto tempo che non si ascoltava una retorica cosi volitiva e al tempo slesso preoccupata, in un Capo dolio Stato. Giscard d'Estaing negli Anni Settanta aveva insegnato che il mondo era forse più importante della nazione, ma il filosofo Aron disse di lui: «Quest'uomo non sa che la storia i! tragica». Mitterrand negli ultimi quattordici anni ha tentato di combinare l'orgoglio nazionale e le necessità imposte^ dall'Europa; ma la crisi economica lui complicato gli sforzi, e il Presidente socialista ha sprecato noll'K'J l'occasione di investire sulla caduta del Muro ili Berlino, sull'Europa orientale liberata, su una rifondazione dei rapporti con la Germania ingrandita, e tanto pio precipitosamente te muta. Chirac sembra voler tentale un'altra via. che è quella mitica degli Anni Cinquanta: la decadènza che os Sessione i francesi non e ineluttabile - lascia intendere - il postmoderno la dostruttura /.ione e i pensieri modesti non sono un fato Si può ritentare la scommessa, anche se lo slato d'animo del Paese e molto sfiduciato Dopo ventini anni di assenza, un gollista pompi doliano o di nuovo Capo dello Sialo, e Chirac vuol farlo sapore. Lui stesso negli Anni f»l> aveva vont'ànni. E cresciuto dentro quelle mitologie: ne ha i modi, i tic. i riflessi intellcl inali Tornare agli Anni Cinquanta vuol dire una cultura, oltreché una politica economi ca. Vuol dire uscire da un disastro ma senza averlo dimcn licato, senza immaginare che i pericoli bellici siano eliminati 11 cinema degli Anni Cinquan la è ancora pieno di sapore di guerra: guerra appena vissuta, guerra fredda che separa gli spinti, guerra fra generazioni, e rivolta di enfanls ter ribles, di adolescenti in rivo! la. Nasce allora la figura del giovane in jeans e giubbone di cuoio che corre sulla moto verso la morte, alla maniera di Marion Brando o James Dean. Roland Barlhcs chiamerà quo si ' ultimo lo «Shelley della cui tura di massa» Nasce allora il rock and roll. Domenica sera, a pia/za della Concordia dovimigliaia di giovani festeggiavano la vittoria di Chirac, si e esibito Johnny Hallyday, ido lo francese del rock Una ra gazza diceva trafelata: «Oggi è come se fosse caduto il Muro di Berlino». Un singolare sen so di liberazione era nell'aria: non molto diverso da quello che si poteva percepire all'inizio dell'era Thatcher. in Inghilterra, dell'era Kohl in Cor mania. La Thatcher imitava Churchill. Kohl voleva reso scitare la memoria del miracolo tedesco, le figure di Ade nauer e di Erhardt, padre dell'economia sociale e di mercato e del marco forte L'aspetto paradossalmente europeo dei nuovo discorso patriottico di Chirac e qui in (mesto suo riagganciarsi all'è popea della Ricostruzione ne! vecchio continente E' nella sua proposta di New Deal stiliRoosevelt Sia lui che Jospin. a sinistra, hanno proposto un piano por ricucire una società frantumata, che esprime sfiducia crescente verso le proprie elite. Chirac probabilmente e al corrente che un terzo dei francesi ha boicottato le urne II 20 per cento si e aste mito, il 6 ha votato bianco o nullo, il 7 non si e iscritto alle liste elettorali: le percentuali protestatarie sono eccezional mente alle. E il motivo per cui il gollista Philippe Seguiti ha evitato domenica sera i trionfalismi: •«Abbiamo vinto ma il più difficile resta da tare». Il presidente della Clamerà teme ana «crisi del legittimismo istituzionale», nei Paese, e sa che i francesi ricordano gli Anni Cinquanta, ma li ricordano con rabbia. Le periferie urbane sono colme di adole scenti in stato di rivolta, ma non c'è più cinema inni ; sono pivi miti progressisti che in tegrino gli odierni pnfants ter hblcs. Nell'economi.i nella puliti ca, tornare all'epopea della Ricostruzione significa aumento dei redditi, promozione sociale per i propri figli, e soprattutto Piano Marshall. In Francia si parla molto del programma di aiuti per l'Europa ideato dopo la guerra dal segretario di Stato americano' anche oggi si tratta di ricostruire zone disastrate, di ricreare industrie e posti di lavoro in territori negletti, deserti. Si tratta di riconquistare territori che sfuggono anche alla legge, nelle periferie violente e spaventate dall'immigrazione Perfino politicaniente la strategia somiglia a quella di Marshall, con la variante che oggi lo scopo non e di contenere una rivolta comunista, ma di arginare e combattere l'ascesa dell'est -rema destra xenofoba di Le Pen, con la quale Chirac non ha patteggiato Alain Juppé. che sarà forse il premier di Chirac. tenterà di conciliare questa ricucitura della Francia con gli imperativi dell'Europa comunitaria. Ma il divorzio dei francesi dalle proprie elite e una minaccia che può perdurare, non fosse altro perche le elite sono figlie degli Anni Sessanta e la generazione del '68 stenta .t capire la voglia di Anni Cinquanta, avendo costruito tutta una scelta di vita sulla rottura con il materialismo prospero, con le certezze miracolistiche dei Venti Gloriosi E' a quel punto che Chirac avrà bisogno di politici volitivi di gollisti socialdemocratici come Seguili, che paventa l'ingresso in Europa di una Plancia malata, priva di un New Deal che le restituì sca piti fiducia in se stessa. E' a quel pnk'n che seni ir.i forse che gli Anni Cinquanta sono un sognò difficile da ricopiare tale e quale, con gli stessi tassi di crescita. Lo stesso ambiente naturale non e più quello Hiteheock intuì fin dal '63 che la natura si vendica contro i tra sgrossori, con ì suoi malefici Uccelli. Gli Uccelli sono sem- , prò ii, ad annerire i cicli, e i Piani Marshall saranno costruiti, se mai lo saranno sotto la loro ombra Barbara Spinelli Ma l'economia dice che il sogno non potrà ripetersi tanto facilmente Con il nuovo leader torna il linguaggio aggressivo del Generale Ha descritto la crisi economica come una pestilenza che lo Stato deve sconfiggere Jacques Chirac e Francois Mitterrand insieme per il 50° della Vittoria