Capolavori di pietra restaurati

Capolavori di pietra restaurati Castello di Belgioioso Capolavori di pietra restaurati TBKI.GIOIOSO IESTE di animali, crocifissi, tabacchiere, manufatti in avorio, tutti tempestati di pietre preziose: sono passali attraverso l'Opificio delle Pietre Dure e sono esposti, da ieri, nelle sale del castello di Belgioioso che ha allestito una mostra dedicata al l'Istituto di restauro in occasione dell XI Mostra dell'Antiquariato (6-21 maggio, aperta: giovedì-venerdì 15-23, sabato-domenica 10-20). L'Opificio delle Pietre Dure deve il suo nome alla secolare attività di lavorazione delle pietre dure per la Corte Granducale di Firenze E' stato riorganizzato nel '7b con una legge che lo poneva alle dirette dipendenze del ministero dei Beni Culturali e che stabiliva l'annessione al primitivo nucleo impegnato nel restauro dei materiali lapidei di tutti i laboratori fiorentini di restauro di opere d'arte di pertinenza statale e di alcuni laboratori privati. L'Opifìcio conta circa 140 operatori tra restauratori, storici d'arte e espelli scientifici: è il più grande e qualificato d'Europa. Nei suoi laboratori sono passati le opere più significati ve dell'arte mondiale, dalla Porta del paradiso del Gioberti alla Finite gaia di Jacopo della Quercia, dal Cristo ligneo dell'Orcagna da Orsanmichele al Pulpito di Donatello del Duomo di Prato. (s. ci ' '1 Protome ferina del XVIII secolo

Persone citate: Gioberti

Luoghi citati: Belgioioso, Europa, Firenze