Un tram chiamato cafone; volontari in corsia

Un tram chiamato cafone; volontari in corsia LETTERE AL GIORNALE: IL LUNEDI' DI O.d.B. Un tram chiamato cafone; volontari in corsia L'educazione e l'età Gem mo sig Del Buono mi permetto di rubarle qualche minuto di attenzio ne per riprendere un argomento proposto su Lo Stampo dal signor Gino Gorlato di Tornio che lamentava il disinteresse per 'I prossimo e la maledu cazine di certi giovanotti e certe fanciulle che non cedono il posto a sedere sul tram Pur esprimendo la mia comprensio ne per il disappunto del sig Gorlato. mi permetto di ricordargli, pero che. purtroppo, l'ignoranza, l'arroganza e la maleducazione non hanno età lo stessa ho riflettuto a lungo, solo il settembre scorso, sull'opportunità di affrontare quest'argomento (in questa sede) con una lettera, avendo assistito in quel periodo, su un tram della linea '2. ad una scenetta a dir poco vergognosa Gliela ripropongo poro dopo di me sono saliti sul tram due ragazzi e una ragazza di circa 17 anni Essendo liberi soltanto due posti, si sono seduti > due ragazzi c- sulle ginocchia di quello '.eduto sul sedile posteriore si e accomodata la ragazza Chiacchieravano serenamente senza quegli schiamazzi che abitualmente si attribuiscono ai giovani A una fermata successiva e salita una signora tra i 60 e 165 anni Ben cestita, con passo sicuro si e avvicinata con espressione seria, quasi dura. Il ragazzo che era seduto davanti e. girato ali indietro stava parlando con gli altri, si e interrotto e gentilmente le ha chiesto Vuole sedersi, signora'.' Questa con tono acido gli ha risposto. -Se sei W stanco da voler restare seduto, fai pure'- C'è stato silenzio totale II ragazzo non ha saputo cosa rispondere a tanta cattiveria e non si è più mosso, lo. onestamente iono sentita mortificata per lui che non meritava certo tanta acidita gratuita Questo per esprimere soltanto la mia collaudala convinzione che l'igr. ■ rvji ha età e che spes so tutti ne rete-v'iamo cagli altri senza chiedere. • ie tutto fosse dovuto Può capitare anche a me di prendere il tram e restare seduta perche in quel momento pos-,- o semplicemen te ho male ai piedi, a I e se generalmente (pur appartenevo al gruppo dei «giovani») offro il mio posto ad altre persone (non necessariamente più ■•vecchie ■/ Comunque, se qualcuno me lo chiede cortesemente, non ho alcun problema ad alzarmi. Mi perdoni il signor Gorlato se questa mia lo chiama in causa Lungi da me la presunzione di dar lezioni di vita ad alcuno, ma, semplicemente, vorrei sottolineare che a volte un -per favore e un -grazie-. accompagnati da un sorriso, ci permettono di evitare di generalizzare e di attribuire responsabilità ad un -altro generico quando poi. in realtà, siamo anche noi un tassello di questo sistema Pretendiamo rispetto per i "vecchi», i 'bambini-. gli "extracomuniiari» e i ••drogati-, e non abbiamo ancora imparato a chiedere rispetto per gli «esseri umani ■ Grazie per l'attenzione, e buon iavoro Eliana Provincia. Tonno Sono io che debbo ringraziar lei per questo appello a considerare la realta, ovvero che la maleducazioni: non ha eia, il che vuol dire che impera sui nostri rap porti arrivando addirittura a far sospettare che l'educazione non esista pni neppure come concet¬ to. Il concetto di educazione, intatti, va poco d'accordo con quello di sopravvivenza a ogni coslo. Ci vuole buona volontà, molta buona volontà per barcamenarsi in modo adeguato, rispettando le regole essenziali. [o. d. b.l Chiarezza per il volontariato Egregio signor Del Buono, da un po' di tempo l'argomento volontariato su Lo Stampo e divenuto pane quotidiano. Un recente articolo riapre la vecchia polemica sul ruolo del volontariato Poiché da tredici anni faccio parte dell'Associazione Volontari Ospedalieri (Avo) che opera in Italia con ventimila volontari e a Torino con novecentocinquanta in dieci ospedali, mi permei to d- fare alcune osservazioni 11 sarebbe utile e interessante sentire l'opinione di diverse associazioni e non sempre delle stesse, 2) da quando e uscita l'anno scorso la legge regionale sul volontariato, invece dell'auspicata maggior chiarezza su ruolo e competenze, con preoccupazione vedo tanti segnali che aumen- tano le difficoltà e la confusione. Le associazioni nascono come funghi, attirate da prospettile di finanziamenti pubblici nebulosi, che sicuramente non potrebbero aumentare la qualità del servizio offerto dal volontariato. Oggi e sempre più importante da parte di noi associazioni puntare sulla professionalità e preparazione dei volontari per essere portatori di proposte che realmente aiutino a migliorare la vita di chi beneficia del nostro servizio Noi Avo. che abbiamo scelto di operare nella struttura pubblica e di conseguenza crediamo che il pubblico possa migliorare anche grazie al volontariato, vogliamo sottolineare e rivendicare una collaborazione sempre più ampia e costruttiva con le strutture, non per coprire carenze o supplire a servizi che lo Stato deve fornire, ma per inserirci proficuamente in spazi che nessun servizio pubblico potrebbe dare Non credo di essere presuntuosa nell affermar l- che i nostri volontari possono essere stimoli positivi nel far riscoprire il bisogno di umanità e solidarietà di cui e cosi carente oggi la nòstra società frettolosa. Il servizio del volontariato deve essere totalmente gratuito ma occorre che sia anche riconosciuta e chiarita la sua ricchezza di valori. Deve essere tutelato ma deve rimanere intatta la sua capacità di offrire e la sua indipendenza. Anche le associazioni, con i loro numerosi aderenti, possono diventare un ambito serbatoio di voti Rimanere liberi e la forza del volontariato, in questo i mass-media possono aiutarci, farci conoscere, presentare il rostro operato. Purtroppo, ho l'impressione che anche in questo campo gli appoggi politici siano condizionanti. Noi continueremo a batterci perché il volontariato rimanga libero. Grazie se vorrà pubblicare questa lettera. Marina Chiarametta, presidente Avo, Torino Non deve affatto ringraziare. Ringrazio io perché è molto importante che il volontariato non si lasci coinvolgere nella confusione generale che finisce per traviare programmi impegnativi e suscitare diffidenza tra chi si prova a sostenere determinate iniziative che non portano ai risultati desiderati. La chiarezza è indispensabile, perché attualmente troppi si presentano alla ribalta per scopi non del tutto elogiabili. Effettivamente i mass-media potrebbero aiutare la trasparenza a imporsi. Purché, a loro volta, siano praticati da gente consapevole e responsabile. Occorrerebbe, dunque, un volontariato anche per l'informazione? E come no? lo. d. b.l

Persone citate: Del Buono, Eliana, Gino Gorlato, Gorlato

Luoghi citati: Italia, Torino