Quella firma che dissolse il Reich
Quella firma che dissolse il Reich Quella firma che dissolse il Reich «Tuttifumavano, quasi non ci vedevamo» L'ULTIMO TEDESCO COLONIA DAL NOSTRO INVIATO Si ricorda soprattutto dell'attesa, dodici ore che non riuscivano a passare, nella stanza al primo piano della scuola per pionieri di Berlino-Karlshorst diventata quarticr generale russo nella Germania vinta. Si ricorda dell'ammiraglio HansGeorg von Fricdburg e dell'angoscia nel suo sen.irdo. il volto smorto e i pensieri chissà dove, un silenzio die non si riusciva a interrompere, le doni.nule che non riuscivano più a farcii Si ricorda degli ufficiali dell'Armala Rossa vittoriosa che entravano senza rispondere al leldmaresciallo Wilhelm Keitel e alle sue occhiate, senza rispondere al generale Hans Juergcn Stumpff, senza far (••uno di spezzare la tensione che riempiva quella stanza arredala .incora con buon gusto ma colma di interrogativi, d'inquietudine, di dubbi. Si ricorda dell'unica occasione in cui un ufficiale gli parlo: «Per chiederci se eravamo sicuri che Hitler fossi: morto, per chiederci una cosa che ci sorprese lutti ma che nessuno di noi sapeva, da quale gamba zoppicasse Gocbbcls». E' rimasto soltanto lui: a H5 anni e cinquantanni dopo la capitolazione, Karl Bochm-Tettelbach allora tenente allo Slato maggiore della Luflwafle aiutante del generale Jodl e interprete di Keitel e il solo te stimone tedesco ancora in vita di quell'ultimo atto della guerra, la resa senza condizioni della Wehrmacht al maresciallo ZuchoV l'8 maggio del '45. poche ore dopo la firma di .Iodi a Rcims. Anche per questo la sua stanza, nella casa di riposo di Colonia affacciata al Beno, è colma di passato e gonfia (li memoria, tra le foto di quel giorno che lo mostrano in piedi alle spalle del generale Keitel indignato e col mento solleva io. la bocca piegata in una smurila di risentimento e sfida. Cinquant'anni dopo, e come se Karl Boehin l'ettelbach rien trasse in quelle foto, come se tornasse nella divisa azzurra d'aviazione che portava quel giorno destinato a rimanere nella storia Come risentisse il peso delle decorazioni al petto, la croce di ferro e la croce d'oro guadagnate per meriti di cuci ra, come riascoltasse ogni rumore e ogni parola, o avvertis se il disagio e la molestia che lo aggredirono entrando nel salo ne della firma: "Nelle dodici ore dell'attesa avevano fumato almeno una cinquantina di persone e l'aria era tanto spcs sa che non si riusciva a veder più niente, in un angolo c'era no le lampade dei fotografi e dei cineoperatori che puntava no negli occhi, qua e là c'erano sedie che cadevano, la gente parlava tutta insieme" Come i compagni della sua delegazione, Buchili Tette! bach aveva «i nervi a pezzi», per la tensione e per l'attesa Ma fu l'impossibili'.,! di capire «dove guardare e chi guardare» ad aumentare la latici a rendere difficile l'ingresso nella stanza che doveva sanzionare definitivamente la disfatta Zu chov aveva studiato con cura e con malizia l'ordine dei posti davanti alla delegazione tedesca sedevano gli aiutanti e gli attendenti sovietici e occidctl tali. -Il maresciallo sedeva invece sulla destra, per costringerci tutti a piccare la tesla. Per venti minuti, quanto duro la cerimonia della firma. Keitel, von Friodeburg e Stumpff dovettero guardare verso Zuchov, in una posizione scoino da e poco dignitosa» Ma non ci furono interruzioni, non ci furono inloppi «Quando il mare sciallo sovietico si alzo chiese a voce aliti a Keitel se aveva letto con attenzione il trattato di capitolazione e se fosse pronto a sottoscriverlo, tulio e senza condizioni Dal modo in cui aveva formulato la domanda capimmo che Zuchov s; aspettava anche di sentire un no. ma Keitel rispose subito con un si . netto.' Prima di Armare, untavia, il generale tedesco prò lesto il documento non prevedeva un periodo franco» di ventiquattrore per le truppe todesche alle sbando Chiese perche la clausola non fosse stata inserita, e la risposta tu che «non c'era slato tempo ma che si credesse sulla parola a Zuchov Per dodici ore, e non per ventiquattro, gli uomini della Wehrmacht avrebbero potuto muoversi liberamente». Firmò per pruno Keitel. poi von Friedeburg e poi Stumpff. Ognuno firmo 3 copie, i i russo. in inglese, in tedesco. Era mezzanotte e venti e la cerimonia della fine era finita, il 'ferzo Reich non esisteva più. la Germania nazista era definitivamente cancellata dal presente e restava un ombra, una macchia rovente nel passato Mentre lasciava Li stanza della Arma, Boehm Tellelbach scopri la causa-dell'attesa, dodici ore chiusi nella stanza al primo piano a chiedersi perché. Il viceministro sovietico Vischinski aveva ritardato l'arrivo, ma c'ora anche un problema Ira alleati: il generale inglc se Arthur William Tcdder ave va ricevuto l'ordine da Eisen hower di Armare a nomi di tutte le delegazioni occidentali; ma l'inviato di de Canile, il generale de Tassigny, insisteva sui diritli della Francia Fini nel compromesso il generale francese e il collega americano Karl Spaiz firmarono in qualità cii osservatori Boehm-Tettelbach sfoglia un giornale di quei giorni, guarda le fotografi*' di alluni La pronuncia sonora e la disinvoltura con cui si muove lo fanno sembrare più giovane di una decina d anni almeno, e meni re apre le cartelle colme di ritagli gli viene in mente che. finita la cerimonia della Arnia, gli offrirono vino di Crimea e Seltz. l'acqua di Prussia «Quando tornammo nella stanza al primo piano trovammo <mche qualcosa da mangiare, salsiccia di fegato e pesce affumicato, ma nessuno di noi aveva più fame. La tensione dell'attesa era finita, e al di là del conile la delegazione sovietica taceva testa insieme con gli occidentali «Cantavano • ■ bevevano, gridavano, ridevano. Ci siamo seduti sulle poi none e ci siamo sbottonati le uniformi, Pensavo "c una fortuna che la guerra sia Anita", pensavo adesso la vita di tutu sarà diversa Pensavo a un processo ma senza immaginare Norimberga pensavo che saremmo finiti in un lager russo, ed era la cosa che più mi in quietava». Von Friedeburg ruppe il silenzi:- soliamo per confidargli la sua disperazione. « "Siamo in una situazione iremenda' , mi disse a bassa voce Due settimane dopo si avvelenò •< Dei suoi compagni di quei giorni qualcun' mori suicida, qualcuno Ani impiccato qualcuno resto in un campo inglese, a Lueneburg Boehm -Tette!. bach accorci la prigionia con la fuga e non se ne e mai ram maricato, perche scappare e diritto di ogni prigioniero» Grazie a una madre americana ricomincio in America, ma quel che e accaduto dopo lascia intendere ne:; riguarda più gli altri La Storia, nella vita di Karl Boehm l'ettelbach e cominciata ed e finita cinquant'anni fa. a Karlshorst Emanuele Novazio «Il Feldmaresciallo Keitel era livido Aveva una smorfia di sfida e dolore lo mi sentivo i nervi a pezzi»» «A mezzanotte e venti tutto era finito Von Friedburg disse Ora siamo in una situazione tremenda» Il Feldmaresciallo Keitel firma la resa del III Reich A destra la casa dove avvenne l'incontro tra i tedeschi e gli alleati
Luoghi citati: America, Berlino, Crimea, Germania, Lueneburg Boehm -tette, Norimberga, Prussia, Seltz
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