«la noia la nostra droga»

«la noia, la nostra droga» «la noia, la nostra droga» La banda dei puffi racconta i colpi GIOVENTÙ' INCENDBARIA MONDOVI' HAI NOSTHO INVIATO «Allora che si fa, oh?». Era cominciala proprio cosi, una sera ili freddo carogna e di noia puttana «Allora che si fa, ri: Per !.i verità, di Pnie. Gnor.ir e Bamba o del Korova Milkbar non avev.ino mai sentito parlare, di Anthony Burgess e dalla sua Arancia .1 orologeria» ignoravano anche l'esistenza e dèi film di Stanley Kubrick non avevano neppure un'idea scolorita, l'ero erano li. rome gli altri, >;li eroi lolita,11. tutti insieme, alla fine di una giornata dannatamente uguale a chissà quante Fatti dalla noia Un gruppo, anzi, un gruppar( io Uh '73, tre '79, e un '80, insomma, fra i 14 e i 16 anni, l'età più ingrata Ragazzi per bene di famiglie per bene. Ma quella sera proprio, non ce l'avevano l'atta a soffocare il tarlo «Allora che si fa, eh?» Si fa (maliosa di diverso qualcosa che magari altri hanno già fatto, altri più grandi, ma che vuol dire' Qualcosa da sballo E chi ci pensa che quelle idee sono tutte meticolosamente catalogale noi Gp il Codice penale. Eppoi, chi ne ila mai sentite parlare del Cp? Che si fa'' Stasera si va nelle villette sulle colline, quelle in mezzo ai boschi abitate solo destate. A vedere che misteri nascondono E se le polle sono sbarrate, si abbattano Magar: s: pollano via i piccoli tesori. gli oggetti più o meno inutili che attirano l'attenzione: un portacenere, una sitila, una lampada Mai un libro, anche perche ce n'erano pochi di libri E. prima di abbandonare il campo tutto a Inoro Perche? »Mah!. per rabbia, per dimostrare il disprezzo . Verso chi? «Contro il sistema Ma no Cosi, solo per lare». Hanno preso la «banda dei putti., hanno detto l'altra sera. La «banda» erano in cinque e non andavano neppure sempre insie me. t" vito che non si erano limitali a rullai chiare in qualche casa isolata. 0 a dar fuoco alle ville avevano preso anche il tritolo. Dio solo sa per (arne che cosa Lo hanno scoperto i carabinieri della compagnia di Mondovì. C'era una santabarbara nel casello abbandonato al chilometro 24 + 937 della linea ferroviaria Tonno-Savona 30 candelotti di gelatina, 8. detonatori elettrici, 11 a miccia esplosiva, f>0 accenditori a miccia detonante, a durata breve, rapida e ultrarapida Qualcuno aveva avvisato i carabinieri di un certo sospetto via vai, in quel casello, ed era stato deciso un controllo. Pensavamo di trovare il rifugio di qualche extra-comunitario, o magari l'alcova di una prostitulai dice il capitano Alessandro Casarsa Erano le 10.30 di mercoledì R febbraio quando, frugando Ira 1 ruderi, in fondo al forno sbreccata della cucina scorsero la gelatina Ormai cristallizzala per il freddo c l'umido. Pericolosissimo spostarla Arrivarono gli artifi) ieri 1 In n la massima caulelai.. 111 altre parole senza neppure respirare, portarono l'esplosivo in un campo e lo fecero brillare. Ma i carabinieri non potevano -sospettare chi- fossero siati i radazzi a mettere li quel «maldidioi E una banda, poi! Non sapevano neppure ciie esistesse una banda Anzi, chiariscono una banda non esiste «Un gruppo, semmai. Quelle cose che si tanno da giovani, insomma, che qualcuno ha fatto, tutto li Ma questo non vuol dire che non proseguiamo le indagini», osserva il capitano Casarsa Lui è alle prese con gli articoli del codice: questi i fatti, questi i reati Toccherà alla procura presso il tribunale dei minorenni di Torino decidere sulle accuse di inno, danneggiamento aggravalo da incendio e ricettazione Da febbraio in ogni modo, il fascicolo sull'esplosivo era intestato a «ignoti» E «ignoti» erano anche 1 ladri vandali delle villette. Poi, pochi giorni or sono, scomparo un'Ape. Perche un'Ape? Un'auto veloce, spiegano i carabinieri, serve por una rapi¬ na, un furgone per funi in magazzini, un monovolume per quello in un alloggio. Ma un'Ape? Ogni tanto qualcuna ne spariva, ma per pochi; oro, poi venivano abbandonate. Quella no. pareva introvabi le, Finalmente l'u individuata in un bosco: appostamento e, l'altro pomeriggio, la trappola scatta. Sul furgoncino sono in due, quando vedono le divise nere dei carabinieri fanno dietro-front e tentano di scappan Sopra hanno accatastato alcuni ninnoli e una stufa in ghisa, presi da una villetta in località San Paolo Era l'ultimo col¬ ini. L'avevano deciso dopo essersi domandali: «Allora che si fa, eh?». Come altre volte avevano appiccato fuoco alla casa 0 rischiato di bruciare il bosco. In manette, portaii in caserma, i due avevano tentato di fronteggiare quella valanga che rischiava di schiacciarli. Avevano dello come si chiamavano, ammesso qualcosa ma non troppo. Poi avevano fallo i nomi di quelli del giro. Anche loro presi e ammanettali. Sotto gli occhi dei compaesani. Quti ragazzi con le facce da bambini Telefonata alle famiglie: «Dovreste venire in caserma». «E' successo qualcosa di grave? Mio figlio... ». «Sta bene, ma venga». Al sindaco, all'assicuratore, alla dipendente della casa di riposo, all'impiegalo il mondo è crollato addosso. Una madre è corsa all'Istituto Alberghiero di piazza IV novembre: 545 ragazzi fra Mondovì e Droncro. Fra gli accusati lo frequentano in tre. «Ragazzi normali, con le loro sufficienze e le loro insufficienze, sempre tranquilli», osserva il preside Bernardo De Bernardi, preoccupato che la scuola non venga coinvolta. E Corrado Viara, il vicepreside: «A volte siamo di fronte a ragazzi che sono irrequieti. E' difficile capire a fondo questo siato di irrequie¬ La storia di cinque bravi ragazzi diventati teppisti La storia di cinque bravi ragazzi diven m li vescovo di Mondovì: famiglia e scuola non educano più Ma il preside: non sono criminali Sopralluogo dei carabiniei 1 in uno dei giardini distrutti durante 1 raid della banda di minorenni A sinistra il luogo dove la «banda dei puffi" aveva nascosto l'esplosive rubato in una cava. Accanto una veduta di Mondovì Piazza, dove gli studenti modello frequentano l'istituto alberghiero tezza e stabilirne l'origine». Quella donna arrivata in presidenza, ora chiede il controllo delle assenze del figli: non una «forca», voli buoni. E allora? Allora, lui, è dai carabinieri. Con gli altri. Tutti li, genitori e figli. Pronti, i ragazzi, a rilasciare «spontaneo dichiarazioni» Spontanee 0 incoraggiate da paterni, sonori ceffoni. Parlano dei furti, degli incendi e anche dei candelotti nel casello. «Non sono certo delinquenti, e opportuno non superare i limiti del buonsenso», avverto l'avvocato Elio Botto, difensore di tre ragazzi. Più di qualsiasi altra cosa inquietano quei candelotti. Dice l'onorevole Raffaele Costa, che è stato ministro ed è avvocato attento: «Concorrono diversi fattori, in una situazione del genere. Forse, primo fra lutti, la mancanza di ideali che soddisfino l'uomo al di la dell'abbrutimento. Noia? Dalle nostre parti molti ragazzi si dedicano al volontariato o allo sport, qualcuno anche alla cultura». E il vescovo, Enrico Masscroni, osserva come il nodo dei giovani «si risolva a livello educativo e al consiglio pastorale si è discusso proprio del problema della scuola dove c'è una sorta di minimalismo, di menefreghismo educativo. Quando la famiglia e rinunciataria su questo fronte, allora nel cuore del giovane, nel suo mondo intcriore, c'è assenza di valori». Il vescovo parla di nichilismo e di responsabilità. E di suicidi recenti di giovani Kesponsabilità di chi? «Per esempio, il virus della violenza e a livello di mass media, basta aprire la televisione 0 lo si respira, trasuda da tutti i pori dei mass media. Ci sono quindi delle cause precise e identificabili». Due dell'istituto alberghiero, ieri, erano tornati in classe, del resto, non è compito della scuola prendere provvedimenti. Semmai, li prendono altri. Il tiglio dell'assicuratore, dopo una solenne battuta paterna, dalla madre è stalo mandalo da amici, «finché in casa non ci sarà maggiore serenità». F quando si riuniranno, chi avrà il coraggio di dire: «Allora che si fa. eh?». Vincenzo Tessendoti

Luoghi citati: Droncro, Mondovi', Mondovì, San Paolo, Savona, Torino