A Larizza la palma del «duro»

A Larizza la palma del «duro» A Larizza la palma del «duro» ESabattini: ci rivedremo in fabbrica ■al TRA SCIABOLE E FIORETTI OROMA ITO bottiglie d'acqua minerale e un vassoio per i caffè: muti testimoni della lunga trattativa fra Dini, Treu (seduto alla sinistra del presidente del Consiglio, mentre il fido sottosegretario Giarda è stato dirottato al tavolo parallelo con i sindacati autonomi) e la delegazione sindacale di Cgil, Cisl e Uil. Con il minimo indispensabile di confòrt, attorno al tavolone rettangolare dove troneggia al centro solo il telefono presidenziale di Dini, ieri si è tirato di fioretto, alla ricerca della formula magica per chiudere la riforma delle pensioni. Di sciabola si era tirato nella notte (fino alle 4) quando era andata avanti la riunione «riservata» di cui Dini serbava ancora traccia ieri nelle occhiaie abbondantemente segnate. Non i sindacalisti, invece, che a queste maratone notturne sono ben più avvezzi. Sergio D'Antoni, il leader della Cisl, è stato come sempre spavaldo, prodigo di battute paradossali: «Per chiudere stiamo aspettando l'esito del ballottaggio tra Chirac e Jospin», o di curiose reminiscenze musicali. «Le cose più ostiche le abbiamo lasciale per ultime colili: in un crescendo rossùiiano». Sergio Cofferati è v.pparso sempre rilassato dietro gii oc¬ chiali con le mezze lenti che esaltano il taglio orientale degli occhi che l'hanno fatto definire da Chiambretti «il cinese triste di Cremona». E triste avrebbe davvero potuto esserlo ieri, Cofferati, quando da Torino gli è arrivata la scarica sparala da Claudio Sabatlini. il leadei dei metalmeccanici Fiom «Non c'è fretta di chiudere la trattativa ha (renato Sabaltiui, piantando un micidiale puleliu al percorso negoziale della Cgil «Sulla questione dei 35 anni per le peusio ni di anzianità è in gioco il tutu ro del sindacato confederale. Andrebbe a picco se dalle assemblee in fabbrica arrivasse una bocciatura all'inlesa con il governo Lunedi si riunirà il direttivo nazionale della Fiom e se non riterremo soddisfacente l'accordo proclameremo Io sciopero generale dei metalmeccanici». Dopo un sondaggio con le strutture periferiche del sindacato, Sergio Cofferati, imperturbabile davvero come un orientale, ha convocato per oggi pomerìggio la direzione e per lunedi il direttivo della Cgil. Sicuro di avere dalla sua l'appoggio della maggioranza del suo sindacato, impegnalo strenuamente sul l'ultima trincea delle pensioni d'anzianità. Ma il più duro dei sindacalisti, almeno nell'opinione di Treu, e Pietro Luiizzu In un momento di relax durante una pausa, davanti a un fmgalissimo panino, il ministro del Lavoro ha dello: «Nessuno dei nostri interlocutori è tenero con il governo, ma fra i tre mi pare che il pm duro sia Larizza». Il leader della Uil, naturalmente, l'ha considerato i.1 miglior complimento per il suo carattere tenace, anzi testardo lanto è difficile fargli mutar idea durante una trattativa Ieri pomerìggio, in una concitala fase del negoziato sulla armonizzazione ùVl trattamento pensionistico fra i dipendenti pubblici e privati. Larizza rivolgendosi al governo è sbottato: «Parlate di cose che non conoscete. Perché per accelerare davvero i tempi e raggiungere i vostri obiettivi dovreste commissionare ai terroristi giappo nesi una strage al gas nervini contro i dipendenti pubblici» Paolo Patruiio Il leader Uil al governo: «Soltanto col gas nervino arrivereste a certi obiettivi» A sinistra Tiziano Treu A destra Sabato™

Luoghi citati: Cremona, Torino