«Il pool intimidì gli ispettori di Biondi»

Mancuso ha avviato l'azione disciplinare per Borrelli, D'Ambrosio, Colombo e Davigo Mancuso ha avviato l'azione disciplinare per Borrelli, D'Ambrosio, Colombo e Davigo «Il pool intimidì gli ispettori di Biondi» Scatta l'inchiesta del ministero per Mani Pulite KOMA. La scure del ministro della Giustizia s'è abbattuta su "M;mi Pulite» Filippo Mancuso, magistrato e Guardasigilli «tecnico» del governo Dini, ha avviato l'azione disciplinare contro il procuratore di Milano Francesco Saverio Borrelli. l'aggiunto Gerardo D'Ambrosio e i sostituti Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo. Tutti colpevoli, secondo il ministro, di aver «oggettivamente» intimidito gli ispettori inviati dal suo predecessore Biondi a controllare l'attività del pool. E non finisce qui. duella inviata da Mancuso al Consiglio superiore della magistratura e al Presidente della Repubblica si intitola «prima relazione»; segno evidente che di relazioni ce ne saranno altre, e che di fatto l'inchiesta ministeriale su «Mani Pulite» è ripartita. Si sa già che il nuovo fronte sarà quello dell'uso della carcerazione preventiva latto dai magistrati del pool, e ad occuparsene Mancuso ha chiamato il vice-direttore dell'amministrazione penitenziaria, il giudice Mario Vecchione. Anche altri magistrati milanesi sono finii i nel mirino del Guardasigilli, per altre «magagne» venute fuori dalla relazione degli ispettori, gelosamente custodita dal ministro per diversi mesi. Azione disciplinare nei confronti del procuratore generale Giulio Catelani, il quale avrebbe ignorato alcune informazioni ricevuto dalla Procura nel richiedere lui stesso l'ispezione contro i colleglli del pool. E azione disciplinare per l'altro procuratore aggiunto Ilio Poppa e per il sostituto procuratore generale Lucio Bardi; tutti e due sono scivolati stando alla ricostruzione di Mancuso sull'attività delle molili, le quali lavoravano in uno studio legale che difendeva imputati di reati valutari mentre i due giudici conducevano le inchieste proprio in quel settore. Per il procuratore aggiunto Pop¬ pa, coordinatore del puoi sui irati valutari, il ministro ha sollecitato anche il trasferimento d'ufficio per «incompatibilità am bientale». La presunta intimidazione di Borrelli e deagli atri tre magi strati di «Mani Pulite» <■ luit.i nella lettera inviata dallo stesso Borrelli al Csrn il 21 novembre scorso, ad indagine ministeriale in corso, lettera che D'Ambrosio, Colombo e Davigo (ma non Di Pietro, rimasto Inori dai provvedimenti di Mancuso) hanno fatto propria davanti agli ispettori che li dovevano interrogare. Lì il procuratore avanzava il sospetto che l'attività degli 00/ del ministero fosse «caratterizzata pei un'impostazione politicizzante», e concludeva chiedendo al Csm «se in presenza di anomalie pc nalmente rilevanti nella condii /ione (ielle inchiesi"' amitnni strative, i magistrati del pubbli co ministero abbiano l'obbligo ovvero la facoltà di promuovere l'iscrizione della notizia di reato nel registro degli indagati». In pratica Borrelli e colleglli ipotizzavano di mettere sotto inchiesta gli ispettori che indaga vano sul loro conto, con una domanda che per Mancuso e pretestuosa al punto ria trasformarsi in una minaccia. Anche perché. Siccome l'attività degli ispettori s'era svolta fino a quel momento a Roma, dal punto di vista formale e tècnico la competenza territoriale per aprire procedi¬ li,enti penali non sarebbe stata comunque di Borrelli. ma della Procura romana. Di qui la pretesa, «oggettiva» intimidazione da parte del pool contro gli ispettori. Dunque non ci sono, almeno nella «prima relazione», rilievi su «Mani Pulite., per quanto riguarda il contenuto delle istnittorie- e i metodi d'indagine 'Biondi aveva indicato ai suoi uomini una dei ina di episodi da verificare), ma solo l'accusa relativa al modo in cui gli ispettori sono stati accolti La contestazione ratta al pg Catelani si risolve invece, nella sostanza, a favore dei pool', Mancuso infatti sostiene he quando chiesi- al ministro di il cenare la fondatezza dì ali me denunce sulle perquisizioni -a tappeto» ordinate dai giudici di «Mani Pulite» negli uffici di Publitalia. il pg non tenne conto delle spiegazioni che Borrelli gli aveva già fornito Adesso la pratica avviata dal Guardasigilli arriverà a quella sorta di «tribunale dei giudici» che è la sezione disciplinare del Csm Ma non è affatto détta i he troverà una buona accoglienza anzi Al Csm circola da tempo un documento che di fatto definisce illegittima l'ispezione su «Mani Pulite- '■ si schiera dalla parte del procuratore Borrelli Dei nove componenti la se/ione disciplinare ben cmque (cioè la maggioranza! avevano chiesto di discutere al più presto la relazione che nelle ultime righe suona cosi «Il Consiglio esprìme vivissima preoccupazione e segnala al ministro il fatto che in concreto gli atti di inchiesta ed ispezione Ranno travalicato i limiti ammissibili, entrando in contraddizione con l'indipendente esercizio dell'attività giudiziaria degli uffici interessati» Anche il Csm, quindi, contesta gli ispettori, e ora si troverà a dover processare il pool che aveva latto più o meno gì stessi rilievi: la guerra su "inani pulite,, e appena cominciata O ricominciata, Giovanni Bianconi Nel mirino anche il pg Catelani e un altro sostituto «E il procuratore Poppa va trasferito per incompatibilità»

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