Sindrome da suicidio ai Lloyd's di Londra di Fabio Galvano

Un buco di 23.000 miliardi, quasi prosciugati i liquidi: la società rischia la bancarotta entro Tanno Un buco di 23.000 miliardi, quasi prosciugati i liquidi: la società rischia la bancarotta entro Tanno Sindrome da suicidio ai Lloyd's di Londra Già 30 le vittime del passivo della regina delle assicurazioni LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'hanno chiamata «la lista della morte», ma nessuno ama parlarne nel futuristico palazzo di cri stalli e tubature in cui si consumano il declino e l'agonia dei Lloyd's, il colosso dolio assicurazioni che oggi, dopo 307 anni, rischia il collasso. Nella (dista della morto» ci sono orinai una trentina di nomi; ma numerosi altri, dicono sottovoce gli addetti ai lavori, vi apparterrebbero di diritto se soltanto (lolla loro tino si fosso parlalo. E' l'elenco dei «nomi» - i soci finanziatori - che negli ultimi in; anni si sono tolti la vita di fronte al tracollo, rovinati dai regolamenti che li fanno responsabili in solido, fino all'ultimo loropcnny, in caso di perdite; o che, travolti o umiliati dall'inevitabile bancarotta, sono stati uccisi da improvvise crisi cardiache imputabili allo stress della loro disperata situazione. Ogni giorno che passa diminuiscono lo speranze. Fra tre settimane saranno resi noti i dati definitivi por il 1092, destinati secondo le previsioni a registrare un «buco» dì 1,6 miliardi di sterline, circa 4300 miliardi di lire. E non sarebbe nulla, nell'ambito del colossale business che mota attorno alla sedo di Lini; Street, so non fossi; por i debili dogli anni procedenti. Un vuoto, fra il 1988 e il 1991, di 6,7 indiar di di sterline, 18.500 miliardi di lire. Con ugni nuovo debito aumen¬ ta, ai Lloyd's, il numero dei «nomi» che non sono più in grado o non vogliono più pagare, e che querelano gli agenti assicurativi colpevoli a loro diro di avere operato con troppa disinvoltura Il cosiddetto «fondo centrale», destinato appunto a ripianare gli improvvisi forfait dei «nomi», è quasi esausto. Qualcuno teme che quest'estate i Lloyd's non siano più in grado di supera.e l'annuale test-di solvibilità, che quindi si vedano costretti a fine anno a chiudere baracca, E' (lucilo che hanno fatto, tragicamente, qUei trenta «nomi» che ingrossano la .dista della mone». Molti sono tuttora anonimi, ma il quotidiano inglese Daily Express afferma di averne rintracciati undici, fra lo pieghe delia cronaca quotidiana. I-'ammiraglio Sir Richard Pitch, M anni, si ó. uccisi, l'estate scorsa, con i gas di scarico dell'auto, piuttosto che dover vendere anche la casa in cui abitava o richiamare il tiglio dall'università, David Opensiiaw. 43 anni, si 6 ucciso allo stesso modo nel luglio scorso. Margaret Jones, un magistrato di 55 anni, è stata la terza ad adottare quell'indolore sistema di suicidio: ì suoi debiti erano ormai incolmabili, 450 milioni L'elenco continua: Robert Eliot 70 anni, overdose: Charles Baily un canadese, che si è impiccato; Harold Weston, un av vocatu coinvolto nelle operazioni di uno dei gruppi più disastrati; Richard Burgoyne, che si è sparato dopo avere venduto la casa per pagare i debiti. Samuel O'Halloran, un irlandese a cui i Lloyd's avevano succhiato un miliardo e mezzo di lire. Koy Bromlcy, il cui «syndicate» aveva perso 54 milioni di sterline. Fred Yen. 51 anni. Orine Clark, E chi ancora? Tutte perle di un'unica tragica collana, Fabio Galvano

Persone citate: Charles Baily, David Opensiiaw, Harold Weston, Lini, Margaret Jones, Richard Burgoyne, Richard Pitch, Robert Eliot

Luoghi citati: Londra