King Kong e Sex Pistol nuovi martiri

King Kong e Sex Pistol nuovi martiri Visitatori percossi come sul ring nell'ultima mostra di Devalle a Torino King Kong e Sex Pistol nuovi martiri Ritratti trasgressivi d'una realtà allucinante S TORINO I entra nelle reverenti C vecchiotte sale del Circolo degli unisti di via Bogino. L\ coinvolti nelle volute barocche del Palazzo Graneri della Roccia, e si viene sussunti violentemente nello spazio frullato e cromaticamente rumoroso di un ring. A prendere le botte siamo noi spettatori, catapultati nel circuito rup e squassalo d'una pittura «spremuta» dagli occhi, dissociali come rimbalzanti palline d'un flipper figurativo o come vittime trascinate d'una discoteca dell'arte. E' l'effetto che producono le grandi icone crollanti e bellicose dell'ultima mostra di Beppe Devalle, dal titolo anfibio di «A Iburist Trap» e di «SantiProfetiMartiri»: questi elettrici ritratti-pugno, che incombono minacciosi sul visitatore, giganteschi nella loro enfasi quasi culturistica, e volutamente anti-culturah, cioè rifiutando ogni retorica e belluria pittoricista. La pittura in presa diretta, sottraendo la linfa anabolizzata e i linguaggi gridati, all'enfatizzazione anfetamìnica dei rotocal¬ chi. Devalie lo teorizza, in un appassionato video-confessione: «E' assurdo che i pittori abbiano lasciato ai mass-mediu o agli scrittori il compito di raccontare la realtà». E cita, quasi con invidia un letterato-boxeur come Norman Mailer. Magari rubando il mestiere ai graffitisti neyworchesi della metropolitana che devono carpire i loro risultati alla velocita, per evitare 1 occhio-censore dei sorveglianti ed il pericolo fugate della carrozza che transita, portando via l'immagine. Eppure, anche quando racconta «storie», brute, brutali, come uno stupro-turistico. Devalle sottrae il collante aneddotico dell'accadimento e come in una furia neo-lombrosiana (naturalmente deformata espressionisticamente) sbatte il mostro Inegro, che sia, o sanguinante, come un demonico Sex Pistoll nella luce violenta e antiartistica dell'istantanea carceraria della fiche poliziesca Bloccati nella loro l'uria nuda, tli King Kong metropolitani, da Atletic Club, come suggerisce l'artefice, che quasi si ritira di fronte all'imperili della loro anatomia squinternata conie in un fotomontaggio di Hausmann. Anche se si tratta dei Martiri-Profeti della nostra società sprecata, che Devalle identifica in quattro artisti trasgressivi, come Passbinder, Pasolini, Bacon Idi cui ha I ardire? di «rifare» il ritratto, col tacco a spillo di un dito biblico sollevato a colmare il vuotoi e poi Genet, che già Sartre identificava come Martire e Commediante «Ciascun santo maledetto e onanisticamente chiuso in un'esibizione quasi culturistica di sé», scrive Marco Rosei ir. un denso saggio del catalogo Cartha in cui fa risalire questa fascinazione cruda dell'mstant painting addirittura allo choc di Courbet, al Marat morente eh David, alla Zattera della Medusa di Gericault. . he! resto, anche in questi manifesti programmaticamente contro-estetici, come nell'adrenalmico film che si scatena un attimo prima di morire, ecco che troviamo shakerati brandelli ^.culturali» che conglobano insieme memorie sbavate di .Andy Warhol, angolosità cubisti; e pitassiane frammenti d'anatomia che hanno l'obitoriale fredda esattezza di un'immagine di Serrano. [mar. vali.) Devalle. Leroy Rogers P V C ■. '93

Luoghi citati: Iburist Trap, Torino