SE L'OLIVO HA MOLTE BRACCIA di Gianni Vattimo

« SE L'OLIVO HA MOLTE BRACCIA e centrosinistra Poi. perché anche un'analisi più particolare;; giata dei risultati sembra mostra re che il 2'i aprile non ce stato solo un cedimento di Forza Italia, c'e stnto anche un non piccolo ridimensionamento delle aspettative di Alleanza nazionale, l'irrilevanza (Feri,il a dm et! del passaggio a destra di Buttiglioni la te nula della Lega data frettolosamente per defunta. E, ovviamente anche l'affei inazione di Rifondazioni comuni sta. che tuttavia non pui > contare come un elementi posi: . perle speranze dei progressisti anzi, a meno di un sostanziali ripensamento da parte di Bertinotti (del quali- forse s'intravede qualche prodromo), questo elemento potrebbe essere proprio un fattore decisivo a favore del Polo bei hi sconiano, che non mancherà di cercare in tutti i modi di approdi urne. Ma la novità decisiva e la maturazione del progetto Prodi, che iia rinunciato .! costituire l'Olivo in paititino di centro destinato soli inui secondo tempo a entra¬ re nel più ampio Polo progressista. Prodi, almeno pei quanto ne sappiamo, ha deciso di saltare questa fasi; intermedia, che lo avrebbe portato a ripercorrere tutte le disastrose esperienze dei • tavoli» progressisti delle passate elezioni politiche. Se la sinistra non si libera dal settarismo muschiato purtroppo alla difesa di interessi di individui i- di gruppil. le sue speranze di vincere le elezioni resteranno per sempre illusioni. Oui la sinistra farebbe bene a prendere sul serio l'esempio di Berlusconi e del Polo di destra: la forza della sua «discesa m campo* non e consistita tanto nel suo essere un uomo nuovo (che non era), quanto nel l'agire come un catalizzatore «estemo» a cui. al di la di ogni cai colo sul in so politico del suo par 'ito. e stata riconosciuta l'autorità di din l'ultima parola sulle strategie, lo candidature, i conte nuli fondamentali di una proposta politica Prodi iia certo fatto bene a presentarsi 1 on una immagine - eludei resto e la sua meno aggressiva e autoritari,! ma ora dovrebbero essere proprio le vane forze che compongono lo schieramento I di centro sinistra a chiedergli di prender. ■ (natamente il comando delle operazi cii II cartello eletto • tale dei progressisti potrebbi estendersi anche oltre la frontiera per ora assai impervia - di Rifondazione, purché riuscisse dare l'impressione di una leader ship unitaria fortemente carette rizzata in senso «socialdemocratico») e sottralla alle pressioni dei gruppi, dei dogmatismi, deh,- pie cole clientele In vista di questo, gioverebbe a Prodi circondarsi di un ristrettissimo comitato elettorale a cui tutti i partecipanti del cartello dovrebbero affidare pub blicamente il compito t- il potere di decidere in ultima istanza sulle candidature e anche sulle grandi scelte programmatiche. Del resto, bene o male che sia, abbiamo ormai consta-ate che quando si lamenta la mancanza di un programma precisi: da partiili una forza politica (soprattutto nell'area progressista) ciò che si chiede non sono maggi* h dettagli su questo o quel problema specifico, ma la chiarezza di una linea che, nelle condizioni annali, e inseparabile dall'immàgine di una forte leadership Proci sembra proprio stia lavorando in questa direzione, dal suo successo non dipendono solo le sorti elettorali del centro-sinistra ma molto più in generale il consolidamento del la nuova, non piti partitocratica, democrazia italiana Gianni Vattimo

Persone citate: Berlusconi, Bertinotti, Feri, Prodi