«Occhio alla truffa» Ecco le risposte

«Occhio alla truffa» Ecco le risposte «Occhio alla truffa» Ecco le risposte Volete accertarvi che la vostra sim o finanziaria sia in regola con la legge? Che il vostro promotore sia autorizzato dalla Consob? Scrivete a «Tuttosoldi-Occhio alla truffa», via Marenco 32, 10126 Torino. La Stampa si impegna a dare risposta a tutti in collaborazione con l'Anasf, l'associazione di categoria dei promotori finanziari (tel. 02-6551670) e conia Consob (06-84771). Per motivi di riservatezza pubblicheremo sigle e città di fantasia, ma le lettere devono avere la firma leggibile e identificabile. Attinia e Capitalgest sono in regola Un lettore laziale, R. D. F. di Pescosolido, ha acquistato da un promotore di Altinia sim quote del fondo Capitalgest Rendita e vuole sapere se è tutto regolare. Altinia sim è una società della Venezia Assicurazioni, compagnia controllata dalle Assicurazioni Geneiali. Altinia colloca i fondi di numerose società di gestione: tra queste c'è Capitalgest che fa capo alla Banca San Paolo di Brescia. Il fondo in questione è un obbligazionario che investe prevalentemente in titoli a reddito fisso italiani. Tutto a posto dal punto di vista legale. Per chi ha azioni presso Liranova Ho comprato azioni Ina tramite Liranova sim e le ho lasciate in deposito presso la stessa sim. Potrò rientrarne in possesso, visto lo stato della società? ■ ■ P. T. (Torino) Liranova sim, commissariata e sospesa dall'attività il 6 febbraio, è stata dichiarata fallita il 4 aprile. Il commissario nominato dalla Consob per la gestione, Paolo Gualtieri, alla fine dell'analisi della situazione non ha trovato altra soluzione che portare i libri in tribunale. La prima udienza del fallimento è il prossimo 10 novembre. Questo significa, in parole povere, che chiunque vanti crediti nei confronti della società deve compiere quella pratica che in gergo fallimentare si chiama «insinuazione al passivo». Cioè deve scrivere alla sezione fallimentare del tribunale di competenza una lettera su carta da bollo da 15 mila lire citando gli estremi del fallimento, fornendo i propri dati e spiegando il credito vantato. Alla lettera vanno allegate fotocopie di tutti i documenti intercorsi tra cliente e società fallita e che dimostrano il credito. Nel caso del lettore, questo significa produrre copia dei fissati bollati, possibilmente del contratto d'ordine dei titoli, dell'assegno o del riscontro bancario del versamento. Per avere qualche informazione sul destino dei suoi titoli il lettore può intanto rivolgersi presso la sede della sim fallita (01/48018000) allo stesso commissario nominato dalla Consob per la gestione della società, Paolo Gualtieri, oppure al commissario liquidatore nominato dal tribunale di Milano, Francesco Beato. Teoricamente i titoli Ina acquistati tramite Liranova sim e da questa detenuti per conto del cliente non dovrebbero essere andati confusi con il patrimonio della società. E' però doveroso frenare qualsiasi ottimismo. Si deve dire, infatti, che in una situazione di grave irregolarità gestionale come quella che ha riscontrato la Consob nella sua ricognizione sui conti della sim in questione non è facile dire cosa sia potuto accadere ai titoli dei clienti. I guai peggiori sono certamente accaduti nell'area delle gestioni patrimoniali, in questo come in altri casi analoghi. Una circostanza questa che ha indotto il legislatore a decidere che, in occasione del prossimo rece- UDINE (33100): Via Ermes di Colloredo, 7 Tel. 0432/545644 VARESE (21100): Via Bernascone, 1 - Tel. 0332/286258 VERONA (37122): Via Monsignor Giovanni della Casa, 12 Tel. 045/8004322 VICENZA (36100): Contrà Riale 6/8 - Tel. 0444/320011 pimento della direttiva comunitaria sui servizi finanziari, si introduca l'obbligo della banca depositaria per tutte le gestioni delle sim. Tra cliente e sim ci sarà insomma un terzo soggetto, una banca depositaria, incaricata di controllare la regolarità delle operazioni delia sim e di garantire il cliente circa l'effettiva destinazione del suo denaro. Una soluzione costosa e complicata, come riconosce la Consob stessa nella sua relazione annuale sull'andamento del mercato finanziario, ma necessaria dato che può contenere le malversazioni a danno dei clienti. Intern. Ass. Manag. è fuorilegge Gradirei ottenere informazioni sulla correttezza formale e legale di una proposta d'investimento fattami da «International Asset Management». I. P. (Roma) International Asset Management è uno dei numerosi bollettini che circolano in Italia provenienti dal Belgio, dalla Spagna, dall'Olanda o da altri Paesi con l'obiettivo di sottoporre ai risparmiatori proposte di investimento in titoli azionari sconosciuti e quotati al Nasdaq, il circuito elettronico americano sul quale vengono proposti all'acquisto titoli di ogni genere senza alcuna garanzia di controllo da parte di organi di vigilanza o di consistenza patrimoniale o reddituale. Non è, purtroppo, la prima volta che i risparmiatori italiani vengono allettati con proposte che si sono successivamente rivelate un investimento ben poco oculato.Altre newsletter finanziarie simili, e tristemente note, sono la Grimaldi Hofmann che è già finita male, Datacorp Financial, Financial Strategies International. Per quanto riguarda la società in questione, va rilevato che le autorità si sono già mosse dopo le prime segnalazioni. La Consob già nell'ottobre del 1994 ha diffuso alla stampa una nota nella quale metteva in guardia i risparmiatori dall'aderirc alle proposte di International Asset Management, società che «viola le vigenti disposizioni legislative e regolamentari in materia di intermediazione mobiliare e di sollecitazione del pubblico risparmio. La Consob ritiene utile dare informazione ai risparmiatori di quanto sopra esposto, sottolineando il rischio di proposte di investimento provenienti da intermediari non autorizzati». A giudicare da questa ulteriore segnalazione, però, si può rilevare che, purtroppo, gli ammonimenti pubblici dell'organo di controllo non hanno evidentemente fermato l'iniziativa della società che ha sedi a Bruxelles, Barcellona e Giacarta e continua imperterrita la sua attività, anche grazie ad una distribuzione delle sedi che intralcia non poco I eesercizio dell'attività di controllo. La risposta al lettore è ovvia: stia alla larga. E questo per più motivi. Intanto perché non si sa che cosa sia il titolo che gli viene proposto; poi perché non ha alcuna garanzia che il prezzo al quale gli viene proposto abbia un qualche riferimento di mercato e infine perché la quotazione al Nasdaq non offre alcuna garanzia che si tratti di un titolo dietro al quale c'è una vera società con un valore quantificabile o che il titolo stesso sia oggetto di trattazione.

Persone citate: Colloredo, D. F., Francesco Beato, Giovanni Della Casa, Hofmann, Paolo Gualtieri, Pescosolido