Una settimana a tutto Molière di Dacia Maraini

Fantoni ne «La scuola delle mogli» e il «Tartufo» di Gabriele Vacis Fantoni ne «La scuola delle mogli» e il «Tartufo» di Gabriele Vacis Una settimana a tutto Molière Juvarra: «CasaMatriz» con la Casella nella versione italiana di Dacia Maraini Poker di prime martedì 2 maggio, con un doppio Molière. Al Teatro Carignano debutta in prima nazionale «La scuola delle mogli», nella traduzione di Piero Ferrerò, con la regia di Cristina Pezzoli e Sergio Fantoni come protagonista. Accanto a lui, che veste i panni di Arnolphe ci saranno fra gli altri Maria Ariis, Sara Bertela e Maurizio Gueli. Le scene e i costumi sono di Nana Cecchi. Terza produzione per il '94/'95 dello Stabile torinese, dopo lo scespiriano (e deludente) «Timone d'Atene» e il giacosiano «L'onorevole Ercole Mallandri», la «Scuola delle mogli» è un cavallo di battaglia per grandi attori. Al suo apparire, ebbe nella Parigi del 1662, un enorme successo. «Con "La scuola delle mogli" ha scritto Cesare Garboli - Molière svegliò la coscienza intellettuale di un pubblico di bottegai affezionato alle farse e mise in allarme un sistema costituito d'idee». Poco si sa della messinscena di Cristina Pezzoli, certo è il confronto a distanza con Gabriele Vacis, che all'Alfieri porta il suo «Tartufo», nell'allestimento del Laboratorio Teatro Settimo. Le immagini, le scene e i costumi sono di Lucio Diana e Roberto Tarasco. Fra gli interpreti Lucilla Giagnoni, Babette Levesque, Paola Roman. Secondo una formula già sperimentata con successo in lavori come «Elementi di struttura del sentimento» e «Giulietta e Ro- meo», quelli di Settimo mettono in scena l'«assenza» del protagonista. «L'interesse per "Tartufo" - dice Vacis - nasce dall'osservazione del gioco fra i suoi numerosi personaggi: una umanità vacua che vive alla vigilia di grandi sconvolgimenti senza rendersene conto. Tutti ruotano intorno alla figura di "Tartufo", ma egli brilla proprio per sua assenza». Popolare personaggio televisivo (ma più brava in «A tutto volume», che non in «Seconda serata») Alessandra Casella ha, oltre a una notevole simpatia, anche una solida formazione teatrale che sfodera allo Juvarra in «Casa Matriz. Madri affittatisi» di Diana Raznovich, nella versione italiana di Dacia Maraini, con la regia di Saviana Scalfì, che è anche interprete. «"Casa Matriz" - spiegano allo Juvarra - è un'agenzia che procura madri sostitute. E' una commedia a metà fra il surreale e il grottesco in cui si immagina, con humor, come poter ottenere, affittandola, una madre su misura». Al Teatro Adua approda «Coccodrilli» scritto e diretto da Giorgio Gallione, nell'allestimento del teatro dell'Archivolto di Genova. Ne sono interpreti Ruggero Cara, Giusi Cataldo e Giuseppe Cedermi. La «pièce» racconta di tre personaggi, barricati da mesi in una casa/bunker che si stanno preparando ad uscire. Sopravvissuti alla Grande Ritirata calzano enormi maschere da coccodrillo per essere certi di non essere riconosciuti, nel caso ci fossero altri sopravvissuti. [r. mol.) Altro debutto al Teatro Adua di «Coccodrilli» presentato dall'Archivolto di Genova sDts1lrmttzSsGdBvtr A fianco una scena del «Tartufo» allestito dal Laboratorio Settimo Sotto, Sergio Fantoni (con Tommaso Ragno) atteso martedì al Carignano

Luoghi citati: Atene, Genova, Parigi