Zola firma i gol della resistenza

Battuto il Brescia, Scala non s'arrende Battuto il Brescia, Scala non s'arrende Zola firma i gol della resistenza BRESCIA DAL NOSTRO INVIATO Panna, vittoria senza gioia. Per 10 scudetto i giochi sembrano fatti. Per cui non ha sapore il successo di ieri. Il tamburino sardo Zola, e chi se no?, fa il proprio dovere ed esibisce un campionario che affascina. Strega Ballotta con due traiettorie liftate e secche (piazzato al 7' del pt e rigore al 32' del st). Poi c'è Asprilla, che ha la continuità di un bambino quando si diletta con un giochino che gli piace e che lo irrita nello stesso tempo. Ma se decide di risolvere una situazione sciatta, apre squarci irreparabili (come nell'azione del penalty decisivo, quando è abbattuto da Bonometti). E poi suona l'allarme con colpo di testa (palla alta al 6' del st) e con una percussione vanificata (10' st) da Ballotta. 11 Parma è tutto, o soprattutto, in cjuei due. Superflua ò comunque la rete messa a segno da Neri (che bravo, però!) al 20' del pt. Ha anche 11 pregio di illudere il pubblico per quasi un'ora. Il Parma, dunque, vince. Sennonché il singolare ed elettrizzante slalom parallelo in giorno feriale non sposta di una virgola la classifica, perche la Juve espugna la cittadella a lei storicamente ostile. Pedraneschi, presidente del Parma, si toglie il cappello e consegna idealmente lo scudetto ai rivali: «Sognare non e proibito, ma con questa Juve, che va a vincere su un campo cosi diffici le, mi pare ci sia poco da fare». Scala non ci sta, ed è giusto dal momento che ha da gestire un collettivo che dovrà affrontare il «nemico piemontese» ben altre 5 volte: una in campionato a Torino, e 4 nelle due Coppe. Perciò recita da Bastian contrario e dà una frustatimi indiretta ai suoi: «Campionato finito un corno. Per me è aperto, c'è lo scontro diretto, non dimenticatelo. Dunque, guai a chi molla». Con il presidente si allineano Crippa, Di Chiara e Pin («Tutto è finito»), con l'allenatore si sintonizzano Asprilla e Bucci, i quali lasciano aperto uno spiraglio, «almeno alla speranza». Ci sombra più realistica la previsione di Pedraneschi. Anche perché il Parma che supera il Brescia per 2-1 somiglia ad una pattuglia insulsa e in attesa che l'avversario gli regali le occasioni buone, più che cercarie con la vocazione rabbiosa di chi insegue un traguardo. E resta difficile; capire perché Scala, solitamente attento, aspetti il 26' del st per rimandare negli spogliatoi un difensore (Susic) e schierare una punta supplementare (Branca). Visto che il Brescia ha in canna una sola pallottola (Neri), per di più un esterno. Il Brescia lotta con il cuore in mano, approfitta di un congelamento collettivo della difesa parmigiana (il meccanismo del fuori gioco, nella circostanza, funziona male) per pareggiare con un colpo di testa di Neri il rigore di Zola. E sfodera ferri roventi anche se il suo destino (la B) è segnato. Mostra buoni prodotti con Neri, Giunta, Baronio, ma l'orchestra è modesta. E per lei scocca la 10a sconfitta consecutiva in A, un record. E dunque non è diffìcile per il plotone di Scala vincere con i proiettili di Zola 118 gol in campionato) e gli show di Asprilla, frizzanti come spumante delle Langhe. Uno spettacolo quando Tino evita, appunto al 32' del st, 3 avversari come fossero birilli prima di essere abbattuto da Bonometti, che in precedenza (20') usa lo stesso trattamento su Di Chiara senza che Beschin intervenga. Molti, troppi parmigiani impongono alla partita una velocità da crociera per non insospettire: l'ipotesi è che il Parma si concentri sui due obiettivi collaterali, le Coppe. Perchè se Bucci non tocca palla è merito si di Apolloni, Di Chiara e Mussi, ma soprattutto demerito di un Brescia che non ha uno spillo per pungere. 11 centrocampo non è il bei suggeritore di copioni, ma un motorino che va via rotondo, senza cambi di ritmo e senza fantasia. Non piacciono Pin, Baggio e Crippa. Scala ha due assi nella manica, e si rimette a quelli: Zola (18 gol in campionato) sempre pivi rivolto a grossi traguardi personali, e il lunatico Asprilla. Per lui il discorso è meno complesso: se gli va di girare l'interruttore manda lampi che folgorano. Brescia compreso. Due curiosità: insulti a Tanzi («Ladri») dopo il rigore di Zola. E arance (non si sa contro chi) in campo. Angelo Caroli 2 BRESCIA ®M PARMA BALLOTTA 6 BUCCI S.v. ADANI 5.5 MUSSI 6 MEZZANOTTI 6 Dl CHIARA 6 BARONIO 6 MINOTTI 5.5 (25' St. MARANGON) s.v. APOLLONI 6 FRANCINI 5.5 SUSIC 55 BONOMETTI 5 (26' s.t BRANCA) s.v. PIOVANELLI 6 PIN 5.5 CORINI 5.5 BAGGIOD. 5.5 (40'St. BERNARDI) s.v. CRIPPA 5.5 NERI 7 ZOLA 7.5 GIUNTA 6.5 (44's.l. SENSINI) s.v. GALLO 6 ASPRILLA 7 AILMORO 6 AII.:SCALA 5.5 Arbitro: BESCHIN 5.5 Reti: pi.: 7' Zola. 20' Neri, si : 32' Zola (rig.). Ammoniti: Baronio. Mezzanotti. Corini, Asprilla, Giunta. Spettatori: paganti 1.579. incasso 43 579.000. abbonati 6 700. quota abbonati 165.000.000.

Luoghi citati: Brescia, Parma, Torino