Lippi: ecco cos'è il carattere

Lippi: ecco cos#è il carattere Lippi: ecco cos#è il carattere Baggio: «Ho sofferto, ma ho avuto tanto» FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO Semaforo verde al crocevia dello scudetto. La partita delle partite rilancia la Signora Grandi Fughe e riempie Lippi di una gioia incontenibile, contagiosa. Il Marcello commenta così la decima vittoria in trasferta, la più importante, la più difficile da ottenere per motivi immaginabili: «E' la conferma del nostro grande carattere, delle qualità di questa squadra. Dopo uno scivolone, abbiamo sempre saputo reagire. Mi aspettavo una Juve così. E non parlatemi dei demeriti della Fiorentina, spesso sono gli avversari che ti obbligano a fare brutta figura». E' la svolta? Lippi si aggrappa ancora ai numeri: «E' stata una vittoria importante, ma non ho mai pensato che il campionato fosse riaperto né che fosse già chiuso. E' così pure oggi, anche se mancano solo cinque giornate. Basta poco, una partitaccia tipo Padova domenica contro la Lazio e si ricomincia». Come un buon generale, passa in rassegna la truppa: «Baggio non stava bene, ha giocato con grande sacrificio anche tattico. Ma qui tutti si sacrificano, non è più una novità, è la forza di questo gruppo. Vialli ha segnato un gran gol, ma certi colpi fanno parte del suo bagaglio di fuoriclasse». La battaglia ò stata vinta soprattutto a centrocampo: «In quel settore siamo forti. Abbiamo due nazionali stranieri e poi c'è Di Livio che devo ringraziare per essere stato in campo nonostante un dolore alla coscia. Non potevo fare altri cambi». E' stato il bersaglio della folla delusa: «Sulla panchina pioveva di tutto: sassi, bottiglie, monete. E' assurdo, spiace che Firenze scenda a questi livelli folli, mi rifiuto di capire le ragioni di tanto astio. Noi siamo contenti di aver vinto per il nostro campionato, non per rispondere a queste persone. Paura sul 2-1? Per un attimo c'è stata la reazione rabbiosa della Fiorentina, ma nella ripresa ho avuto sempre la sensazione che ogni volta che andavamo in attacco potessimo segnare. Il 4-1 non fa una grinza». Stamane Lippi farà la conta degli infortunati. Il dottor Agricola ha stilato un bollettino medico a dir poco allarmante. Baggio non è guarito dalla tonsillite, ha giocato con la febbre. Porrmi è uscito per il riacutizzarsi della contrattura alla gamba sinistra. Carrera ha retto finché ha potuto grazie ad un'infiltrazione alla tibia sinistra, contusa nella battaglia di Dortmund, poi è crollato. A questo punto, con Torricelli e Ferrara squalificati, a Parma ci sarà una difesa da inventare. «Ce la caveremo ancora una volta, vedrete» promette un Lippi gasatissimo. Baggio ha coronato il suo sogno: ha sempre sperato di vincere lo scudetto a Firenze. Il Fenomeno è stravolto: «Sono distrutto dalla fatica, di più non potevo fare in queste condizioni. Abbiamo vinto una grande partita, credo sia stato un passo decisivo. Firenze mi ha trattato male? Tutto sommato no, mi aspettavo di peggio». Vialli ha segnato un altro gol di quelli impossibili: «No, era solo una palla da mettere dentro» minimizza. Sono altre le soddisfazioni: (Abbiamo vinto con grande autorità, sappiamo ribaltare situazioni difficili. Siamo una squadra vera e adesso vogliamo vincere tutte le nove partite che restano'fino alla fine della stagione, anche se qualcosa di storto succederà. Siamo più bravi che forti? E' quello che ci interessa e chi pensava che non fossimo in salute è servito». Rampulla spiega i due episodi chiave: «Non ho toccato Baiano, fra me e lui c'erano trenta centimetri. E' successo anche a Reggio, di questo passo il portiere non può più muoversi dalla linea di porta». Sul rigore parato: «Batistuta calcia sempre forte, ma non sai da che parte. Io ho atteso fino all'ultimo prima di muovermi. E' andata bene». Marocchi al quinto gol: «Adesso posso fare il terzino perché ci sono schemi chiari (frecciata al Trap, ndr). La scorta dei difensori si sta esaurendo, sono pronto anche per Parma se serve. Il gol? Sono stato bravo a costruirlo, il resto non è stato difficile». Fabio Vergnano ito TOLDO Ne combina quanto il suo quasi omonimo Bertoldo: a metà strada sulla prodezza di Vialli, goffo nell'af frontare Ravanelli in occasione del rigore, infilato come un piccione allo spiedo sul terzo gol da posizione impossibile. Se la Juve costituisse il metro di giudizio, il più promettente dei giovani portieri sarebbe buono per la Nazionale di canasta. Per sua fortuna non è cosi. 4 CARNASCIALI Lo salviamo a stento perché è bello essere generosi. E, tra i protagonisti della banda del buco fiorentina, lui se non altro si mostra attivo nel primo tempo, quando può giocare nel proprio ruolo a destra, senza troppi impegni difensivi. La rivoluzione del secondo tempo gli impone di fare il centrale e il suo senso della posizione non è il massimo. Cosi naufraga con i compagni. 6 SOTTIL Scuola Toro, grande promessa probabilmente sopravvalutata e acerba. Concede tre metri a Vialli sul cross di Ravanelli al 7', probabilmente convinto che il Gianlucaccio non possa fare niente su quella palla lunga: invece avrebbe dovuto prendere le giuste precauzioni (dal 1' st. Amerini 5. Si colloca anonimamente a centrocampo e quasi non ci accorgiamo che esista). COIS Parte affrontando a tu per tu Deschamps senza sfigurare e dopo la mezz'ora si sposta a sinistra contro Di Livio. Si riporta in mezzo al campo nella ripresa e da tutta questa trottola di posizioni non ne esce frastornato, anzi è tra i pochi che rimangono lucidi e tonici nel tentativo di salvare la faccia. Cosa che a nostro avviso gli riesce benissimo. Suo l'assist-gol. 6.5 M. SANTOS Cecchi Gori ingaggiandolo gli promise un incontro con Sharon Stone. Ma quale sarebbe l'offerta dopo una stagione che il brasiliano ha interpretato modestamente? Anche ieri Santos s'è fatto vedere per qualche colpo di testa e stop. Il Basic Instinct fiorentino è di cacciarlo a fine stagione. (Dal 15' st Tedesco 5: impossibile pretendere la salvezza da un ragazzino). MALUSCI Non ci era dispiaciuto finché Ravanelli non l'ha saltato di forza lasciandolo per terra come un tappetino nell'azione del terzo gol. Bello di movimenti ma è un libero un po' molle e fragile in una difesa che andrebbe rattoppata da un filo robusto. Prova a proporre il gioco come regista arretrato ma la Fiorentina non è in grado di capirlo. 0 forse è lui che non si sa imporre. CARBONE Gioca esterno, prima a sinistra e poi a destra, non dimostrando una sostanziale preferenza per l'una o l'altra fascia: zoppica in entrambe. L'avevamo visto spingere con ben altra determinazione in parecchie occasioni, ad esempio in coppa Italia con la Samp, o con la Juve stessa all'andata. Evidentemente neppure lui ha la personalità per affrontare i grandi match. Hf-w: SII DI MAURO Strappa al 36' della ripresa l'unico applauso di una partita incolore con il suo sbaglio più clamoroso (un cross facile facile che spedisce invece in curva con una piattonata greve): ha il buon gusto di alzare le mani in segno di resa chiedendo scusa a chi ha speso i soldi del biglietto. Non è da tutti. E' poco deciso nei contrasti a centrocampo che erano la sua specialità. 5 BATISTUTA Il golletto illusorio lo confeziona pure con la Juve, con un colpo di testa preciso: a fine stagione sarà l'unico della Fiorentina ad avere vinto qualcosa (se Zola e Balbo si fermano), ma non basta a farne un attaccante indimenticabile. Non lo si vede quasi mai in partita, anticipato da Ferrara, e calcia il rigore con potenza ma mira troppo centrale. E quel rigore poteva cambiare il match. RUI COSTA In settimana ha giocato con la Nazionale portoghese alla pari di Paolo Sousa, ma lui si mostra stanco e lo juventino no: forse perché alla Juve ci si prepara meglio? Con la prevalenza numerica dei viola nel mezzo del centrocampo (in tre contro Deschamps e Sousa) Rui Costa godrebbe di una discreta libertà che non sfrutta. Mai un po' di luce dalle sue aperture. 4,5 BAIANO A parte il rigore che sa procurarsi con furbizia, non scopriamo tra i viola altri che siano in grado di far venire il febbrone alla difesa juventina: sa saltare l'avversario, a volte anche due o tre, e crea affanno. Difetta nel tiro, nel senso che non lo cerca mai e col pallone tra i piedi vorrebbe trovare compagni pronti all'assist: invece gli piombano addosso gli juventini saltati. 6,5 RANIERI In avvio non ci serir bra che, tatticamef te, abbia prepara) male il match: lasci che alla Juve cresc Torricelli per tener libero uno tra I Mauro e Rui Costi Ma il torpore dei su> e l'abilità di Vialli t guastano immedi; tamente i piani, che tecnico elegante ne riesce più a far qui drare. Toglie due d tensori, ma a parte fiammata sul 2-1 Fiorentina non c davvero più.