Questo scudetto è marca Vialli di Marco Ansaldo

La Juve stravince a Firenze, il Parma rischia a Brescia: bianconeri vicini al traguardo La Juve stravince a Firenze, il Parma rischia a Brescia: bianconeri vicini al traguardo Questo scudetto è marca Vìalli Gianluca tira un bel gruppo, mentre Zola è solo FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO Con la faccia tosta che esibisce quando le cose gli girano al meglio, Gianluca Vialli ha dichiarato che il suo gol alla Fiorentina era insbagliabile, «una palla che chiedeva soltanto di essere mandata dentro». Ci ha ricordato un allenatore della sua giovinezza sampdoriana, il toscanaccio Ulivieri, che una volta spiegò un gol straordinario di Trevor Francis come se fosse uno schema abituale: «Gli ho detto di saltare quattro avversari, evitare il portiere e mettere la palla proprio all'incrocio». L'ironia si spende volentieri quando si realizzano i grandi gol e si può dire che Vialli quest'anno ci ha abituato bene. La rovesciata che lo rilanciò a Cremona dopo un periodo nerissimo sembrò il fortunato canto del cigno di un campione, l'acrobazia di ieri è stata accolta invece come il gesto atletico di chi non fa mai le cose per il gusto di provarle, ma si ò allenato per farle. Nella sua stagione dei miracoli, Vialli si è fatto anche elastico, salta bene e quando corre non apparo più come un omino Michelin gonfio di collo, di cosce, di lombi. Si e sgrezzato, ripulito. E' di nuovo l'atleta che fece dire a Zoff, ai tempi in cui allenava Madama: se lo avessimo potremmo vincere lo scudetto. Quella Juve arrivò terza, vinse Coppa Italia e Coppa Uefa. Ora con «quel» Vialli i bianconeri possono fare di più e hanno abbattuto uno degli ultimi ostacoli psicologici verso il titolo. Zoff aveva visto giusto. Lippi pure, quando ha creduto nella risurrezione del Gianlucaccio, già bollato dal Trap e che pure a noi appariva un po' alla fnitta. Nel momento di improvvisa difficoltà, con il timore di trovarsi ieri sera a soli cinque punti dal Parma, la zampata viallesca ha spianato la strada. E' fondamentale avere chi ti leva dagli impicci. La Juve quest'anno ha avuto la fortuna o la bravura di trovare tanti uomini capaci di farlo: il Gianlucaccio e Ravanelli soprattutto, come il Baggio di Dortmund o Del Piero nel periodo prenatalizio. Il turn-over ò stato perfetto e decisivo. Ieri c'è stala addirittura l'ammucchiata, tre punte e tre gol, tutti pesantissimi. Le paure sono volate via e il Panna (in campionato, non in Coppa dove esibirà ogni energia) sembra di nuovo un puntolino lontano aggrappato soltanto alle prodezze di Zola, alle sue punizioni e ai suoi rigori, gol segnati sempre meno su azione e sempre più spesso sui calci da fermo. Il piccolo sardo continua a sostenere da solo la propria battaglia ma il Panna, non lui, la sta perdendo. Succedeva anche alla Juve quando tutto dipendeva quasi esclusivamente dalle invenzioni di una persona che si chiamava Raggio. Per vincere ò meglio essere in tanti. Alla Juve lo hanno davvero capito. Marco Ansaldo

Luoghi citati: Brescia, Cremona, Dortmund, Firenze, Italia