Tre uomini in una barca di gag di Osvaldo Guerrieri

Tre uomini in una barca di gag Donati & Olesen in «A spasso con Jerome», proposto dal Granserraglio Tre uomini in una barca di gag Magnifico gioco mimico, nel cast il bravo Keijser TORINO. Chi li ferma più, Donati & Olesen? Con il flusso acido del loro clownismo ci hanno mostrato per anni la forza dispettosa del contrattempo. Adesso, con l'innesto in ditta del formidabile Ted Keijser, si danno una patina letteraria interpretando allo Juvarra fino a oggi «A spasso con Jerome». Il titolo allude a Jerome Klapka Jerome (1859-1927), narratore fra i meno complessi e fra i più placidamente popolari della letteratura inglese. La molla ispiratrice nasce dai romanzi «Tre uomini in barca» e «Tre uomini a zonzo» che, sorretti da una prosa aneddotica e bozzettistica, raccontano due escursioni votate ad ogni avventuroso imprevisto. La prima opera descrive la crociera di tre amici sul Tamigi, la seconda un viaggio in bicicletta per la Germania. Nello spettacolo prodotto dal Granserraglio il primo testo prevale sul secondo, ma nessuno dei due bada troppo a Jerome. Per fortuna. Infatti non sapremmo immagi¬ nare Donati & Olesen tra le maglie strette della letteratura. Questi due attori-mimi-fantasisti conoscono soltanto la fedeltà a se stessi. E perciò, provvisti del solito armamentario musicale e dalla solita perplessa buffoneria, eccoli travestirsi da inglesi, con calzoni a diversa altezza, grappoli d'uva al posto della cravatta e, soprattutto, con la capacità di descrivere un mondo capovolto, quel mondo che sanno vedere soltanto i clown o i pazzi. Vanno in gita sul Tamigi, sfidano la corrente e il naufragio, approdano sui verdi prati dove praticano il croquet e il volano, si concedono verbosi pic-nic, montano una «canadese» per il riposo notturno... Ma hanno poca importanza le tappe del viaggio teatrale. Conta, invece, il modo in cui i tre indiavolati attori utilizzano le suggestioni di Jerome, come sviluppano le situazioni, come si accaniscono sui piccoli nuclei drammatici che sfruttano fino alle estreme conseguenze. Prendiamo, per esempio, uno dei momenti più irresistibili dello spettacolo: la scena della stazione. Donati, Olesen e Keijser sono, a turno, viaggiatori, impiegati e ladri che si rubano vicendevolmente i vestiti. Imbastiscono una comicità incantevole e assurda, che culmina nel gioco dei tre alle prese con invisibili, ma capricciose scale mobili: un capolavoro di trompe-l'oeil mimico. Non tutto è omogeneo in questo spettacolo molto pensato e lavorato. A momenti di strepitoso divertimento può seguire qualche rilassatezza. Ma, nel complesso, ((A spasso con Jerome», diretto da Christian Massas, è un'eccellente macchina comica sostenuta dalla fisicità strepitosa dei tre attori, insaporita dalle canzoni dei Beatles e elettrizzata dagli imprevedibili incastri delle gag. Il folto pubblico della prima non poteva che apprezzare. Osvaldo Guerrieri

Luoghi citati: Germania, Torino