Film «proibito» di Fabio Galvano

Film «proibito» Film «proibito» L'Amleto nascosto di Burton LONDRA. Torna Richard Burton, nel suo più famoso ((Amleto» che si credeva scomparso. Torna, questa volta, sullo schermo; ma attorno a quel mito del teatro inglese è già polemica. L'attore, infatti, aveva chiesto che quella pellicola fosse distrutta. Invece la sua ultima moglie, Sally Burton, ha deciso che dopo 31 anni fosse venuto il momento di rispolverare le vecchie bobine e lanciarle su un mercato ghiotto di reliquie d'alta classe. QueH'«Amleto» dimenticato ha avuto un'applauditissima e commossa prima al National Film Theatre di Londra; e dal mese prossimo, dovutamente restaurato dai tecnici di Hollywood, comparirà a Londra e in altre città inglesi. A chi le domanda se suo marito sarebbe stato contento della rinascita di quella sua storica performance, Sally Burton replica con freddezza: «Quello che so è che sono contenta io». Anche perché, dice il pettegolezzo londinese, più che opera d'amore questa è un'operazione commerciale. Fatto è che, oltre alla distribuzione del film, Sally Burton ha autorizzato un montaggio in cassetta - solo il sonoro - delle parti salienti della tragedia: sarà in vendita dal 9 maggio. L''(Amleto» rinato risale al 1964. L'anno prima Richard Burton aveva sposato Elizabeth Taylor, era quindi all'apice della celebrità. Così, quando Sir John Gielgud decise di mettere in scena a Broadway la tragedia shakespeariana, il pubblico di New York impazzì. Di fronte a quel «tutto esaurito» si tentò un esperimento nuovo: quello di filmare la rappresentazione teatrale e di proiettare il risultato, per due giorni, in mille cinema americani. Così, una sera quattro macchine da presa furono piazzate nel teatro, mentre diecimila fans gridavano all'esterno, in attesa di vedere Richard e Liz, a quei tempi inseparabili. Ma una delle clausole volute du Burton era che, alla fine del loro uso, le mille copie venissero distrutte. Perché? La spiegazione è abbastanza semplice: la qualità artistica è altissima, l'attore appare potente, divertente, sexy e presenta un Amleto più machiavellico che pazzo; ma il livello tecnico non è dei migliori. L'illuminazione è da teatro e non da cinema, i primi piani sono limitati dalle distanze, il suono lascia a desiderare. Al rogo, quindi. Ma rimase una copia, proprio a casa di chi le voleva tutte distrutte. Quelle bobine arrugginite furono ritrovate da Sally Burton nel 1987, quando svuotò la loro casa in Svizzera per venderla. «La qualità non è quella di un vero film», ammette: «Per questo lo utilizziamo soltanto ora, dal momento che finalmente disponiamo delle opportune tecniche di restauro». Agli studi della Warner è stato trovato il negativo originale e le due versioni sono state sufficienti per trarne una terza, con meno grana nell'immagine e una migliore colonna sonora. Un ((Amleto» magistrale, non c'è dubbio: un insieme di bravure difficile da ricreare. L'attesa, dopo la prima, è grande. E anche le polemiche sulla decisione di Sally Burton, contraria al volere del marito, si dissipano fra gli applausi. Fabio Galvano

Luoghi citati: Hollywood, Londra, New York, Svizzera