«Seconda serata, le mie inutili ribellioni»
«Seconda serata, le mie inutili ribellioni» Alessandra Casella parla del programma che ha condotto fino all'altra sera tra difficoltà e incomprensioni «Seconda serata, le mie inutili ribellioni» «Mi imponevano gli ospiti e non potevo protestare Quelli che proponevo io non venivano mai chiamati» ROMA. La «Seconda serata» di Alessandra Casella, nella sua ultima puntata dell'altra sera (da domani la conduttrice sarà Laura Laurenzi) si è allungata a tal punto fra brindisi e festeggiamenti col personale di studio da trasformarsi in «Terza serata». «Bella festa, gradita, entusiasmante. Dopo la trasmissione ho fatto le ore piccole e questa gente che di solito non alza un dito mi ha regalato una collana d'oro». Nessun altro amico alla Rai? «Non mi faccia entrare nelle polemiche. Ne ho abbastanza. Ma veri amici, solo fra la gente dello studio». Che cosa non ha funzionato nel programma? «Funzionava e funzionava sempre di più. Ma come si fa a non avere una completa collaborazione fra i miei autori e la redazione? Mi imponevano gli ospiti. Avevo voglia ad oppormi su qualcuno: niente da fare. Quelli che invece io proponevo non venivano chiamati. Mi dovevo adattare». Boicottaggio o intrighi? «Boicottaggio, intrighi? No, assolutamente. Mistero piuttosto». Accusata di qualcosa? «Che non ero presente alle riunioni di redazione del mattino. Facile a dirsi. Ma come avrei potuto? Finivo tardi e qualche ora per dormire ci deve pur essere. E la conduzione poi spettava a me». E Brando Giordani, il direttore di Raiuno, che cosa le ha detto? «Molto partecipativo per quanto riguarda il programma. Non sua la colpa di sicuro della mancata protezione della trasmissione. Poi, guardi, io ero pagata a puntata. Ebbene, una volta per via della Madonna che piange, un'altra a causa di Springsteen, sono state più le puntate non andate in onda che le altre, con un grave danno economico per tutti e per la continuità della trasmissione». Che la critica ha stroncato, perché? «Me lo dica lei. Io non lo so. All'interno poi non c'è mai stato nessuno che mi abbia detto, questo non va, oppure, tu non ci sai fare. Nulla. E poi gli stessi critici che prima mi hanno massacrata mi hanno dato il premio a Trapani. Quando mi è stato annunciato credevo di stare su "Scherzi a parte". Valli a capire i critici». Si sente vittima? «No. Ma un po' basita di sicuro. Devo riconoscere però che da sempre ho ottimi rapporti con le maestranze e il pubblico ma pessimi con i superiori. Eppure svolgo questo lavoro con onestae passione. Io non volevo sentirmi dire: "Ma quanto sei brava, quanto sei bella", un certo rispetto però lo pretendo. E questo è venuto meno». E adesso passa al teatro. «Sarò a Torino al Teatro Juvarra il 2 maggio con "Casa Matriz-Madri affittansi". E affronterò la scena col solito entusiasmo». Quando è riuscita a provare? «Per fortuna è uno spettacolo che portiamo in giro da due anni». Proporrà altri programmi tv? «Certamente. Programmi di libri. Uno va in onda alla radio alle otto meno cinque. Eppure lo sentono in molti, anche persone insospettabili: Franco Battiato e Maurizio Mannoni mi hanno detto che lo ascoltano. Ricevo 300 lettere alla settimana. Mica poco per un programma di libri vero?». Pippo Baudo lo vede? «Siamo ottimi conoscenti: buongiorno, buonasera, come va? So che parla bene di me. Perché dovrei vederlo?». La conosce la storia dei santi in Paradiso? «Quelli non li avrò mai. Non è da me. La tv per me va fatta in modo onesto. Non posso usare la tv per fottere la gente. Sarò una donchisciottesca pirla ma è più forte di me: proprio non ci riesco». Nevio Boni Da domani sera cambio della guardia: la conduzione passerà a Laura Laurenzi Alessandra Casella ora fa teatro, interpreta «Casa Matriz»
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