I'ultima maledizione del Ruanda

E il presidente del Kenya propone: trasferiamo tutti gli hutu in Burundi e i tutsi in Ruanda o viceversa E il presidente del Kenya propone: trasferiamo tutti gli hutu in Burundi e i tutsi in Ruanda o viceversa I/ultima maledizione del Ruanda Lo Zaire caccia più di un milione di profughi KINSHASA. L'Assemblea Nazionale dello Zaire (Parlamento) si è pronunciata ieri per un rimpatrio «incondizionato» di tutti i rifugiati ruandesi nel Paese. Un documento preparato dalla commissione parlamentare in cui si raccomandava il trasferimento dei profughi (tutti di etnia hutu) è stato approvato a larga maggioranza per alzata di mano e passato al governo del primo ministro Kengo Wa Dondo per essere messo in pratica. Non è chiaro per il momento come il governo intenda agire. Il ministro della Giustizia, Gerard Kamanda, ha detto che i ruandesi non possono essere autorizzati a rimanere per sempre. «Non possiamo essere responsabili dell'organizzazione dell'inserimento dei rifugiati ruandesi nella società zairese», ha spiegato il ministro. L'Alta Commissione dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) stima in 1,2 milioni il numero dei rifugiati ruandesi nello Zaire: di questi circa la metà concentrati nella zona di frontiera di Goma. Intanto l'Unhcr ha interrotto totalmente l'organizzazione dei convogli di rifugiati ruandesi dai campi di Goma verso i loro Paesi d'origine. Intanto il presidente del Kenya, Daniel Arap Moi, si è espresso a favore di una separazione tra le etnie hutu e tutsi «nel quadro di un riassetto regionale per mettere fine al ba- gno di sangue» in Ruanda e Burundi. Secondo Moi, che ha fatto un discorso venerdì a Embu, a 100 chilometri a Nord di Nairobi, un modo per risolvere il conflitto potrebbe essere «mettere tutti gli hutu in Burundi e i tutsi in Ruanda, o viceversa». Moi si è incontrato giovedì con il sottosegretario di Stato americano George Moose, di ritorno da una visita in Burundi e Ruanda. Il rappresentante americano aveva a sua volta affermato che gli Stati Uniti e «numerosi altri governi» stanno seriamente considerando la possibilità di sostituire agli attuali Ruanda e Burundi due stati totalmente nuovi su basi etniche, da ribattezzzare «Hu- tuland» e «Tutsiland». Ma il Dipartimento di Stato ha successivamente smentito di sostenere tale ipotesi. A proposito di questa ipotesi, un diplomatico occidentale a Nairobi ha commentato: «E' una suggestione iconoclasta e pericolosa». In questo modo, ha aggiunto, si tocca il principio della intangibilità delle frontiere. Si crea cioè una situazione potenzialmente esplosiva. L'inviato speciale dell'Onu, Aldo Ajello, ò giunto venerdì in Ruanda per sollecitare il governo ad accelerare i tempi dell'inchiesta sullo spaventoso massacro della settimana scorsa nel campo profughi di Ribello, dove sono sono stati truci¬ dati dai 4000 agli 8000 rifugiati di etnia hutu. Ajello ha immediatamente avviato colloqui con il governo di unità nazionale, controllato dai tutsi. E' latore di un messaggio del Segretario generale dell'Onu Boutros Boutros-Ghali che manifesta orrore per la carneficina. Mentre rimane sconosciuto il numero reale dei morti e la versione governativa parla di appena 300 vittime addossando la responsabilità del massacro a hutu armati, nascosti tra i profughi, che avrebbero aperto il fuoco contro l'esercito, nel campo della morte rimangono circa 2000 hutu che, terrorizzati, si rifiutano di rientrare nei loro luoghi di origine. I superstiti nel campo vivono in mezzo alle immondizie e agli escrementi, tra rischi enormi di gravi epidemie e ogni giorno decine di loro muoiono. Sulle colline giacciono, secondo fonti della Croce Rossa, numerosi feriti senza possibilità di cure e i Caschi Blu dell'Unamir assistono impotenti. Nelle zone di confine tra i due Paesi e lo Zaire gli incidenti si susseguono. Secondo il portavoce dell'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati, Ray Wilkinson, nelle ultime ore una banda di ex militari ruandesi, di etnia hutu, si sarebbero infiltrati in Ruanda dalla zona di Goma nello Zaire orientale e hanno avuto uno scontro a fuoco con l'esercito governativo, che è di etnia tutsi. Due degli assalitori sono rimasti uccisi e gli altri sono rientrati in Zaire sparando colpi di mortaio contro il campo profughi di Kibumba, affollato di Hutu, «allo scopo apparente di creare caos e confusione», ha spiegato Wilkinson. Nel campo sono ospitati circa 220.000 profughi. Stando a fonti diplomatiche, le bande di estremisti hutu cercano in tutti i modi di provocare incidenti al confine tra l'esercito dello Zaire e le truppe ruandesi per approfittare della situazione e scatenare un nuovo conflitto su vasta scala. (Ansa-Afp-Rcutcrl. Una donna di etnia hutu fotografata con i tre figli in un campo profughi i