Conduttori «a turno» nei tg? Saxa Rubra sul piede di guerra di Lilli Gruber

Conduttori «a turno» nei tg? Saxa Rubra sul piede di guerra Conduttori «a turno» nei tg? Saxa Rubra sul piede di guerra POPOLARITÀ' E CANDIDATURE Lilli Gruber Bianca Berlinguer e la Sattanino «E' una idea da incompetenti» LROMA ILLI Gruber (Tgl): «Se questa idea stravagante venisse mai applicata sarebbe un attacco inaudito contro l'autonomia del direttore». Mariolina Sattanino (Tg2): «Se davvero i vertici della Rai pensano che i conduttori dei telegiornali stiano diventando troppo autonomi tanto vale tornare agli annunciatori di una volta». Bianca Berlinguer (Tg3): «Solo chi non ha idea di come si faccia un telegiornale può aver pensato una cosa del genere». L'idea lanciata dai vertici della Rai di istituire una conduzione «a turno» dei telegiornali per evitare nuovi casi Badaloni - giornalisti che sfruttano la loro visibilità per entrare in politica - viene silurata impietosamente dalle conduttrici di punta dei telegiornali di Saxa Rubra, tre «volti» conosciuti in tutta Italia soprattutto per il loro lavoro di conduzione.' Del resto le spiegazioni che trapelano dal consiglio di amministrazione non convincono affatto le «anchorwomen» della Rai. Lilli Gruber: «Certo, la prima impressione è che sia semplicemente un'idea stravagante da non prendere troppo sul serio, se non fosse che ormai anche le idee stravaganti che circolano qui dentro vanno prese sul serio. Ma questa iniziativa potrebbe anche essere un modo obliquo per togliere di torno un conduttore scomodo o comunque non gradito». Mariolina Sattanino, invece, attribuisce l'iniziativa non tanto al desiderio di far fuori un conduttore sgradito quanto ad un pregiudizio più generalizzato contro il mezzo-busto: «In Rai i conduttori sono sempre stati considerati dei privilegiati. La notorietà ti viene quasi rinfacciata. E' un atteggiamento molto poco professionale e quest'ultima proposta ne è la prova». E poi, aggiunge la Sattanino, se bisogna limitare la visibilità in video per evitare che venga sfruttata per motivi politici allora non ci si deve limitare alla «turnazione» dei soli conduttori. «Fabrizio Del Noce faceva l'inviato prima di candidarsi con Forza Italia e Lucio Manisco il corrispondente dagli Stati Uniti prima di candidarsi con Rifondazione comunista. Anche gli inviati e i corrispondenti devono lavorare a turno? E se Pippo Baudo decidesse di candidarsi? Gerry Scotti già lo fece. Devono lavorare a turno anche i presentatori? La verità è che il caso Badaloni non è affatto una novità e allora non si capisci; perché venga sollevato soltanto adesso». La proposta di far «tornare» i conduttori, poi, non sta in piedi da un punto di vista tecnico. «Conduttori non si nasce», assicura Bianca Berlinguer. «La conduzione è una specializzazione come altre e questo aspetto va riconosciuto. Altrimenti perché non fare i capi-redattori a turno? I capi-servizio a turno?». Insiste la Sattanino: «Non si diventa conduttori, così, di punto in bianco. Mi sono fatta sette anni di Tg regionale prima di arrivare alla conduzione del Tg3. E poi per condurre bene un telegiornale, bisogna anche saper scrivere le notizie in un certo modo. Quello che leggiamo lo riscriviamo per dargli un tono più colloquiale. Anche questo fa parte del mestiere». E poi, insistono le tre conduttrici, la prima regola di un buon telegiornale è che sia legato ad un volto riconoscibile. Sattanino: «In nessun Paese del mondo si sognerebbero di mettere dei conduttori a turno. Figuriamoci poi alla Fininvest!». Incalza la Gruber: «E' possibile immaginare i vertici della Cbs che decidono di sostituire Dan Rather (il celebre anchorman del notiziario serale, ndr) ogni sei mesi con una signorina qualsiasi? Roba da non credere. Per fortuna il direttore del Tgl, Carlo Rossella, ha già liquidato la proposta spiegando che il telegiornale non ò un fitness center. «Se lo fosse bisognerebbe estendere il principio della turnazione anche ai direttori: la Rai come una grande palestra in cui fare tutti quanti, a turno, un po'i ginnastica». Andrea di Robilant Da sinistra: Lilli Gruber, Mariolina Sattanino e Bianca Berlinguer

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