Il «sacco di Pechino» decapita il partito di Francesco Sisci

Il «sacco di Pechino» decapita il partito CORRUZIONE E' Chen Xitong, numero 8 della gerarchia del Paese e ispiratore della repressione di Tienanmen Il «sacco di Pechino» decapita il partito Tangenti miliardarie, si dimette il capo delpc nella capitale PECHINO NOSTRO SERVIZIO Il fuoco della lotta alla corruzione in Cina è arrivato al Palazzo Con un effetto simile a quando in Italia Craxi fu raggiunto dal primo avviso di garanzia, ieri ò caduto Chen Xitong, numero otto della gerarchia del Paese, segretario del pc di Pechino, grande ispiratore della repressione di Tienanmen del 1989. E' caduto sotto il peso del coinvolgimento nel più grave caso di corruzione della Cina comunista, con almeno centinaia di miliardi di lire passati di mano in cambio di favori e almeno un paio di cadaveri di persone schiacciate da accuse senza scampo. Ieri Chen si è dimesso da segretario del pc di Pechino e ancora non è chiaro se mantiene il suo posto al Politbjuro, il vertice dell'organizzazione cinese. E' accusato di essere implicato nello scandalo che ha portato al suicidio, alcuni giorni fa, di Wang Baosen, vicesindaco di Pe¬ chino. La sua testa varrà a mostrare ai cittadini nauseati e angariati dalla corruzione montante che il partito ò ancora sano e che i suoi capi, in primo luogo Jiang Zemin, presidente dello Stato, e Qiao Shi, presidente del Parlamento, fanno sul serio. Le dimissioni di Chen piovano ai cinesi che non ci sono intoccabili, che chi sbaglia paga, che la campagna di ripulitura h seria e non si uccidono solo mosche, come si dice da queste parti, ma anche tigri. Le dimissioni arrivano però in un momento particolarmente delicato, con il massimo leader del Paese, Deng Xiaoping, agonizzante. Creano di fatto un vuoto nell'ufficio politico e non si sa ancora come sarà riempito. Per ora non si conosce con certezza nemmeno il nome del successore. Ci sono due ipotesi. Una è quella del segretario del partito di Shangai, Huang Ju. E' un membro del Politbjuro e vicino a Jiang Zemin. E d'altro canto viene proprio da Shangai. L'altro è il capo della commissione di disciplina del partito, Wei Jianxin, fedelissimo di Qiao Shi, fino al '92 lui stesso a capo di questa commissione. La scelta dell'uno e dell'altro significherebbe la crescita di un'influenza dei loro protettori. Nei giorni scorsi sono state fermate e messe sotto inchiesta molte decine di persone al Comune di Pechino. Gli investigatori puntano gli occhi sul «sacco di Pechino», decine di concessioni edilizie ottenute in maniera non cristallina, che hanno raso al suolò buona parte del centro storico millenario. Tra le più grandi il caso dell'Orientai Plaza, un mega-complesso commerciale voluto dall'imprenditore di Hong Kong, Li Ka-Shing. Il Plaza sarebbe dovuto sorgere nella centralissima Wangfujin, e sono stati già buttati giù alcuni tra i più bei vicoli della capitale. Ma l'approvazione del progetto non aveva seguito il giusto percorso legale. Per questo, sembra, si è ammazzato Wang Baosen. Altro caso sotto inchiesta è quello della società di investimenti Xinxing di Wuxi, una grande città costiera in rapido sviluppo. Nella bancarotta della Xinxing sono andati persi svariati miliardi di lire e il suo rappresentante Li Min (vicecapo dei servizi di sicurezza, il Kgb cinese, di Pechino) ò stato arrestato ed è morto in carcere. Chen Xitong è legato ai conservatori del vecchio Chen Yun, il novantenne secondo solo a Deng, scomparso agli inizi del mese. Proprio questa morte ha indebolito notevolmente Chen Xitong, il quale è molto vicino anche all'attuale premier Li Peng. ,Chen era sindaco di Pechino ai tempi delle manifestazioni di Tienanmen. Insieme a Li Peng e all'allora segretario pc di Pechino Li Ximing, andò da Deng e lo convinse ad assumere un atteggiamento duro nei confronti degli studenti. A Pechino nessuno se n'è ancora dimenticato. Francesco Sisci