Mezz'ora di colloquio in vista del vertice del 9 maggio e delle celebrazioni per la vittoria «Boris, la guerra in Cecenia deve finire» di Paolo Passarini

Mezz'ora di colloquio in vista del vertice del 9 maggio e delle celebrazioni per la vittoria DIPLOMAZIA Mezz'ora di colloquio in vista del vertice del 9 maggio e delle celebrazioni per la vittoria «Boris, la guerra in Cecenia deve finire» Clinton telefona a Eltsin: che la tregua diventi pace WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE 11 governo degli Stati Uniti ha apprezzato la decisione della Russia di avviare dalla mezzanotte di ieri una tregua in Cecenia, ma, nel corso di una telefonata, Bill Clinton ha chiesto a Boris Eltsin di trasformare il ccssate-il-fuoco in una pace permanente. La telefonata ò avvenuta ieri mattina, dopo un incontro - sembra non molto fruttuoso - tra lo stesso Clinton e l'inviato di Eltsin, Andrei Kozyrcv. La visita a Washington del ministro degli Esteri russo era stata suggerita dalla necessità di preparare l'incontro che Clinton avrà con Eltsin a Mosca il prossimo 9 maggio, durante le celebrazioni per il cinquantenario della fine della Seconda Guerra Mondiale. L'incontro presenta ancora alcuni elementi di azzardo. Clinton si era deciso dopo molte titubanze ad accettare l'insistente invito di Eltsin a Mosca per evitare di offendere la Russia, già esclusa dalle celebrazio- ni in Normandia di un anno fa. Ma, in quel momento, almeno tre robusti problemi stavano offuscando le relazioni tra i due Paesi: la repressione in Cecenia, l'ostilità russa a un allargamento della Nato verso l'Est Europa e l'impegno assunto da Eltsin di fornire all'Iran il materiale necessario per costruire delle centrali nucleari. Nessuno di questi tre problemi sembra risolto nel momento in cui Clinton si prepara a partire per Mosca. «Il tono è stato positivo», ha detto un collaboratore di Clinton a proposito della telefonata, durata - a quanto si è saputo circa mezz'ora. «E' stata un'importante occasione per entrambi i presidenti per confrontare i loro appunti per l'incontro». Ma il funzionario non è stato in grado di indicare punti precisi sui quali il contenzioso tra i due Paesi sia stato limato. A chi gli ha chiesto se Eltsin abbia cambiato finalmente idea sulla sua decisione di offrire una fornitura nucleare all'Iran, Kozyrev ha risposto con un esplicito «Non credo». Non sembra neppure che Eltsin abbia ammorbidito la sua posizione sostanzialmente ostile a un allargamento a Est della Nato. «I russi - ha ammesso un altro funzionario della Casa Bianca sono sempre stati molto sensibili riguardo alla natura del loro rapporto con la Nato. Non credo che la loro sensibilità sia diminuita». Poi c'è la vicenda della Cecenia. La Casa Bianca ha apprezzato la tregua, ma la considera soltanto «un primo passo». Nel corso della telefonata Clinton ha chiesto a Eltsin di trasformarla in una pace permanente, senza però ottenere alcun impegno in proposito. L'agenda dell'incontro di Mosca resta così decisamente incerta. Paolo Passarini