Rifondazione propone al centrosinistra un cartello elettorale Bertinotti: patto anti-destra di R. I.

Rifondazione propone al centrosinistra un cartello elettorale Rifondazione propone al centrosinistra un cartello elettorale Bertinotti: patto anti-destra «Poi ognuno andrà per proprio conto» ROMA. Rifondazionc non vuole rimanere alla finestra e rilancia una proposta di accordo con il centrosinistra. «Troviamo un'intesa sulle grandi questioni democratiche e poi facciamo un'alleanza politico-elettorale» ha detto ieri Bertinotti alla direzione nel gruppo parlamentare di Montecitorio. «L'impegno - ha precisato il segretario - è quello di battere la destra e di rinnovare il Parlamento garantendo la nascita di un governo. Ferma restando l'autonomia di proposta e di scelta di Rifondazione». Insomma, Bertinotti propone una sorta di cartello fra tutti coloro che «si oppongono al centro-destra». E a chi gli fa notare che questo fronte anti-de¬ stra non sarebbe proprio un modello di omogeneità, Bertinotti risponde che l'importante ò «costituire un governo, poi il confronto politico-programmatico continuerà durante la legislatura». In altre parole: «A noi entrare nel governo non interessa: prima battiamo la destra e poi regoliamo i conti». Messa in questi termini, la proposta del segretario di Rifondazione non ha molte probabilità di avere successo. Anzi, sotto alla Quercia qualcuno l'ha già catalogata come una provocazione. Anche perché Bertinotti ha già fatto sapere che la «buona volontà» del centrosinistra si misurerà sul tema delle pensioni «dove la proposta di Dini va senz'altro boccia- ta». L'opposizione interna di Rifondazione, per bocca di Magri, Pettinari e Crucianelli, ha sostenuto la necessità di avviare un'alleanza «con una prospettiva di governo senza fermarsi all'ipotesi di un cartello elettorale». Bertinotti li ha zittiti affermando che il «successo elettorale» ottenuto alle regionali dalla sua linea non lascia spazio alle critiche dei dissenzienti. Crucianelli ha ribattuto accusando il segretario di «ingenerosità e miopia». Le proposte di Bertinotti hanno avuto risposte «prudenti» sia da parte di Veltroni sia da parte di Prodi. «Un accordo programmatico con Bertinotti non è possibile - ha detto Veltroni - si possono forse trovare condizioni di accordo elettorale in alcuni collegi». «Non ho nulla contro Rifondazione - ha detto Prodi - ma non ho fatto nessun patto, io vado avanti con il mio programma; se Rifondazione ci sta va bene. Non sto certo a rincorrerla quando parla di tassazione dei bot eccetera, perché sono 30 anni che sono contrario. Volete che cambi ora?». Il più duro è stato D'Alema, prendendo lo spunto dalla vicenda dei bot. «Noi - ha detto il segretario del pds - la tassa sui bot l'abbiamo già pagata: in voti, alle elezioni dell'anno scorso. E' una tassa che ha pagato tutta la sinistra. E io di voti non intendo perderne... Meglio essere chiari». [r. i.]

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