II minicalcio invade Torino

In gara 4500 bambini di tutta Europa CALCIO Da domani a lunedì la I6a Festa internazionale giovanile II minicalcio invade Torino In gara 4500 bambini di tutta Europa All'ombra della Mole, nel segno del pallone. Per quattro giorni Torino diventerà la capitale del calcio giovanile. Da domani fino a lunedì, infatti, si svolgerà sui maggiori campi di città e cintura, ma anche su numerosi terreni di gioco della provincia, il più grande torneo calcistico mai organizzato in Italia: la Festa internazionale del calcio giovanile. Giunta ormai alla sua 16a edizione, la kermesse proporrà anche quest'anno un calendario ricchissimo di partite: sui campi del Carrara, Gabctto, Cit Turin, Mad. Campagna, Salus, KL, Piscina Barracuda, Vianncy, Olympic, Beinasco, Nonese (a None e a Castagnole), Rapid, Rangers, Beppe Viola, Cenisia, Ivest, Pozzo Maina, Carmagnolese, Gassino, Cirio, Pro Collegno, Don Bosco d'Asti, Pertusa, Villafranca, Barcanova, Sandamianfcrrcre e Ruffini, nel volgere di poco più di 72 ore, si disputeranno quasi 500 incontri. Numeri da record: oltre 450 le squadre partecipanti, 200 i club interessati, 4.500 i giovani calciatori impegnati. La parte del leone la faranno le società di Torino e provincia, che scenderanno in campo con oltre 300 compagini. Ma un considerevole numero di squadre arriverà anche da altre regioni d'Italia: Calabria, Campania, Sicilia, Puglia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna. E al torneo, suddiviso in quattro categorie (Giovanissimi, Esordienti, Pulcini '85 e '86), prenderà parte anche una folta rappresentanza di club francesi, spagnoli e svizzeri. «Anche quest'anno la Festa è stata organizzata dall'Aspicalcio, un'associazione che raduna una trentina di club torinesi - spiega Giorgio Riccabone, dirigente del Madonna di Campagna, uno dei più attivi collaboratori del comitato organizzatore del torneo -. La fatica ò stata immane: per allestire la manifestazione, stilare il calendario delle partite e programmare tutto nel migliore dei modi, abbiamo lavorato duramente per parecchi mesi». L'Aspicalcio nacque alla fine degli Anni 70 per volontà di un largo numero di società subalpine. L'obiettivo era dar vita a una sorta di «sindacato» di categoria in miniatura, per tutelare gli interessi dei club locali in un'epoca in cui i contrasti con la Lega dilettanti avevano mandato in fibrillazione il calcio torinese. Adesso l'Aspicalcio sembra esistere più per mantenere in vita la Festa internazionale, una delle più grandiose e spettacolari manifestazioni del calcio minore, che non per svolgere quella sua antica funzione di cerniera fra blocchi in contrapposizione. Quest'anno, per allestire il torneo gli organizzatori hanno dovuto far fronte anche al calo degli introiti provenienti dalle sponsorizzazioni: la Festa viene a costare circa una quarantina di milioni e il timore ò che l'incasso ai botteghini possa non essere sufficiente per coprire le spese. La manifestazione prenderà il via nel primo pomeriggio di domani. Le partite si susseguiranno fino a domenica sera. «Solo di notte i giocatori potranno riposare», ironizza Riccabone. Lunedì 10 maggio si svolgeranno le finali: l'appuntamento è allo stadio Ruffini dalle 15,30 in poi. «La Festa fu ideata nel 1980 da Franco Muratori - ricorda Enzo Panzeri, presidente dell'Aspicalcio -, uno sportivo che ha dedicato tutta la sua vita al calcio giovanile torinese. Ci ha lasciato pochi anni fa, adesso di lui rimane un ricordo struggente». Ma soprattutto rimane in vita un torneo che fu anche e soprattutto la sua creatura. Marco Bonetto