Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi Una lettrice ci scrive: «Sono una alluvionata del novembre '94, ho sempre abitato a Monesiglio, provincia di Cuneo. Nei primi giorni dopo i disastri causati dall'alluvione, un giornalista di Specchio dei tempi ha consegnato due buste con un milione di lire ciascuna a mio figlio. Dopo la vostra visita, sopralluoghi di geologi inviati dalla Regione hanno dichiarato pericolosa la permanenza presso la mia abitazione, danni non per lo stabile, ma per il terreno che ancora poteva franare. «Un'ordinanza del sindaco mi ha pertanto sospeso l'abitabilità, ed io sono fuori casa da ormai sei mesi. Dalla prefettura di Cuneo ho avuto un milione e mezzo come affitto di tre mesi e nulla più. Il Comune provvederà senz'altro a rimuovere il pericolo e a ripristinare la strada di accesso, però i tempi di esecuzione sono lunghi. Per i danni subiti dallo stabile lo Stato mi ha dato un anticipo del 30% ed i rimanenti penso che saranno integrati. Però ho avuto danni che non fanno parte né delle opere pubbliche e nemmeno dell'abitazione, di questi dovrò provvedere a mie spese. «Trattasi di muri di sostegno del cortile con relative recin- zioni, dell'asfalto sempre del cortile portato via completamente dalle ruspe che hanno sgombrato la strada dalle frane cadute. Tutte queste spese ammonteranno ad una ventina di milioni e io vivo con una pensione di 620 mila lire al mese. Ho trascorso questi mesi fuori Monesiglio e non ho usufruito di altri contributi. Ora mi chiedo, quando riuscirò a ritornare nella mia abitazione?» Maria Balocco Galliano Un lettore ci scrive: «Ho 36 anni e da 14 sono iscritto all'ufficio di collocamento. Come da regolamento sarebbe già ora di avere il posto a tempo indeterminato, essendo iscritto all'articolo 16 e avendo come punteggio il n° 913 (cioè abbastanza basso). «Fino allo scorso anno mentre aspettavo prendevo al collo¬ camento qualsiasi lavoro per due o tre mesi al Comune. L'anno scorso per mia sfortuna un virus influenzale mi ha danneggiato il cuore, e adesso mi trovo con una miocardiopatia dilatativa. Se peggiorassi, verrei messo in lista per il trapianto. «In conclusione il cardiologo mi ha vietato di fare qualsiasi lavoro che non sia sedentario, mi ha vietato anche i due mesi al Comune, perché ci sono lavori di fatica come le pulizie che io non posso più fare. All'ufficio di collocamento mi hanno già detto che quando mi chiamano per l'avviamento al lavoro dell'articolo 16 non mi fanno idoneo alla visita. Adesso io mi chiedo se è una colpa ammalarsi di cuore. Ho fatto domanda agli invalidi civili e mi hanno dato il 60 per cento, mentre ci vuole il 74 per avere almeno l'assegno di lire 300.000 mensili; ho fatto ricorso a Roma, ma mi è stato detto che per avere solo la risposta devo aspettare un anno, un anno e mezzo». Segue la firma Il Coordinamento Sanità e Assistenza fra i movimenti di base ci scrive: «In merito alla lettera "Dopo 26 anni di convivenza è considerata estranea al caso" precisiamo che in base alle leggi vigenti gli enti pubblici non possono pretendere contributi economici dai parenti, compresi quelli tenuti agli alimenti, di assistiti maggiorenni (ad esempio anziani autosufficienti e non, handicappati). Ciò è confermato, fra l'altro, dal ministero dell'Interno. Questo comitato è a disposizione per fornire ogni chiarimento». Segue la firma Un lettore ci scrive: «In data 29 dicembre '93 mi veniva comminata un'ammenda a Sanremo per sosta vietata della mia auto. Visto il tempo trascorso senza che nulla mi venisse comunicato (e a maggior ragione erano passati i 150 giorni di legge!), ritenevo che la contravvenzione fosse passata nel dimenticatoio. Ma in questi giorni ecco la sorpresa: l'arrivo di una cartella esattoriale con la quale mi si intima di pagare la somma di L. 129.460.1 vigili di Sanremo mi hanno bofonchiato in modo scortese che la multa era stata notificata nell'aprile del 1994. Ma io non ho ricevuto alcunché, nulla hanno ricevuto i condomini del palazzo dove vivo da oltre 40 anni, nulla risulta depositato all'albo pretorio di Torino. «E' semplicemente un sopruso e, secondo me, si rasenta la truffa legalizzata. Ma, anche se la cartella esattoriale è nulla per decorrenza dei termini prescrizionali e se ho appurato che quello che mi è capitato non è un caso isolato, ho fatto quello che migliaia di italiani fanno in questi casi: ho pagato, per non incorrere in spese e lungaggini processuali. Ma mi sento oggetto di una grave ingiustizia!». Enrico Calilli «Dopo l'alluvione del novembre '94 sono ancora fuori casa» - «Una colpa ammalarsi di cuore?» - «Non possono pretendere contributi economici dai parenti» - «Quella multa pare una truffa legalizzata»

Persone citate: Enrico Calilli, Maria Balocco Galliano

Luoghi citati: Cuneo, Monesiglio, Roma, Sanremo, Torino