Brilla di nuovo la stella Mercedes

Brilla di nuovo la stella Mercedes Nel 1994 venduti 600 mila veicoli, il fatturato a 70 miliardi di marchi Brilla di nuovo la stella Mercedes Costi ridotti per neutralizzare il supermarco STOCCARDA DAL NOSTRO INVIATO La stella a tre punte della Mercedes brilla alta nel cielo di Stoccarda. Allontanate le nubi del 1993, il '94 è stato un anno da inserire nell'albo d'oro del gruppo automobilistico tedesco: oltre 592 mila auto e 290 mila veicoli industriali venduti, un utile netto di 1 miliardo e 850 milioni di marchi e un fatturato di 70,7 miliardi di marchi (2077 miliardi di lire il fatturato in Italia). «Il netto miglioramento dei risultati del bilancio - ha commentato Helmut Werner, presidente del consiglio direttivo della Mercedes-Benz AG - deriva sia da una crescita dei ricavi, sia dal contenimento dei costi che abbiamo potenzialmente ridotto di 4 miliardi di marchi». Ma la Mercedes non intende dormire sugli allori e punta sulla ricerca, che nel '94 ha assorbito 3,3 miliardi di marchi e sui risultati di una vigorosa riorganizzazione della struttura gestionale. Raccoglie le sfide internazionali con una vettura fuoristrada che sarà prodotta a Tuscalusa, negli Stati Uniti; una «micro-compatta» (la Swatch-car) e un'auto per il mercato cinese. Intanto, per il '95, i conti della Mercedes continuano ad essere in salita: nei primi tre mesi dell'anno il fatturato è stato di 17 miliardi, quasi l'8 per cento in più dei primi tre mesi del '94, e le vendite hanno superato del 6 per cento quelle del corrispondente periodo dell'anno passato. Ma nel prosieguo del '95 ci sono ombre che preoccupano i vertici del gruppo di Stoccarda, in¬ nanzitutto la situazione dei mercati valutari conseguente alla forza del marco. «Non ci sono garanzie monetarie che risolvano il problema dell'economia tedesca in questo momento - dice Werner -, ciò che è fondamentale è trovare concetti industriali sostenibili. Noi contiamo di trasformare le nostre strutture di creazione di valore aggiunto e d'acquisto in modo da dare corpo ad un mix equilibrato tra valute forti e valute deboli. Parallelamente stiamo operando per un'ulteriore globalizzazione delle nostre strutture produttive. Per l'Europa, comunque, è più che mai necessaria l'istituzione di una valuta comune, perché solo così potranno esserci strutture affidabili di costi e prezzi». Vanni Cornerò

Persone citate: Helmut Werner, Vanni Cornerò

Luoghi citati: Europa, Italia, Stati Uniti, Stoccarda