Parla la Sandrelli che ha interpretato «D'amore e d'ombra» Stefania eros e caramelle «Sogno di passare alla regia» di Fulvia Caprara
Parla la Sandrelli che ha interpretato «D'amore e d'ombra» Parla la Sandrelli che ha interpretato «D'amore e d'ombra» Stefania eros e caramelle «Sogno di passare alla regia» ROMA. Con la leggerezza di sempre Stefania Sandrelli attraversa il cinema internazionale, fa il pieno di applausi dal vivo in teatro, si ferma un poco a pensare, «a sentirsi» come dice lei, e poi parte per una nuova avventura. «La prima cosa che consiglierei a una giovane attrice - dichiara - è restare in ogni momento disponibile al cambiamento. Io sono così, anche adesso, e credo sia questo il motivo per cui mi sento soddisfatta». In sintonia con se stessa, seguendo la regola della semplicità, trascurando diete e maniacali cure di bellezza, senza paura degli imminenti 50 anni, la Sandrelli passa di ruolo in ruolo: è madre conservatrice in «D'amore e d'ombra», il film di Betty Kaplan tratto dal romanzo di Isabel Allende; è moglie tentatrice disposta a tutto pur di risvegliare l'interesse sessuale del marito in «Caramelle», cortometraggio di Cinzia Torrini; è protagonista, applauditissima, di «Line», testo teatrale di Israel Horowitz portato in scena da Piero Maccarinelli. E potrebbe essere anche, ma il contratto non è ancora firmato, una delle interpreti del nuovo film di Bernardo Bertolucci «Ballando da sola», di cui soltanto ieri è stata trovata la protagonista: Liv Tyler. «Mi piacerebbe partecipare a quest'opera corale, una specie di partitura musicale - dice la Sandrelli -. Se la cosa dovesse andare in porto sarei occupata per tre mesi interi perché il regi¬ sta vuole tutti gli interpreti sempre disponibili sul set. Sarei contenta di tornare a lavorare con l'autore che, 25 anni fa, mi ha diretto nel "Conformista". Sono nata con Pietro Germi, poi sono cresciuta con Bertolucci e con Scola... Il rapporto di continuità con gli autori mi gratifica molto». Che cosa la spinge, in genere, ad accettare o no una parte? «Mi piace fare le cose una alla volta, stando ben attenta a quello che provo, a come mi sento, prima di buttarmi in una nuova impresa. Diffido, per esempio, delle mega-coproduzioni internazionali, mi sembrano cose troppo combinate. Sono contenta, ovviamente, di lavorare all'estero oltre che in Italia, ma la proposta mi deve convincere davvero, altrimenti rifiuto come ho fatto con Coppola che mi voleva per "Il padrino". Per quello che riguarda la Francia posso dire, invece, di avere il mio posticino al sole». E negli Stati Uniti? «Ho fatto poco tempo fa il provino per partecipare alla trasposizione cinematografica del romanzo "I ponti di Madison County". La protagonista è italiana ed era giusto che venisse presa un'attrice italiana per interpretarla. Ma non è andata così: ci hanno tenuto un po' sulle spine e poi è stata scelta Meryl Streep». Perché ha deciso di recitare nel cortometraggio erotico della Torrini? «Ho accettato perché i toni della storia sono ironici, perché la prospettiva del racconto è femminile e perché si tratta di una di quelle cose che si possono fare presto e bene. Se la regista non fosse stata donna, forse avrei rifiutato». C'è chi si è scandalizzato perché, parlando di quest'esperienza in un'intervista, lei ha raccontato senza problemi le sue abitudini in tema di biancheria intima... «Beh, stavo girando un cortometraggio erotico e inevitabilmente siamo arrivati alle mutande che sono, come dire?, l'elemento più prossimo all'organo». Tempo fa si è parlato di un suo esordio nella regia. «Per ora si tratta ancora di 20 mi¬ sere pagine scritte a mano, non c'è un titolo definitivo e manca il produttore. Invece c'è già stato qualche malinteso con la stampa: ho paura che la storia del film passi per autobiografica mentre non lo è, oppure che si dica: "Ecco, la Sandrelli al giro di boa dei 50 si mette a fare la regista"». E invece? «Invece il mio sarebbe un piccolo film al femminile e credo che ce ne sarebbe bisogno, in un panorama come quello attuale in cui tendono a predominare le figure maschili». Ha già pensato agli attori? «Sognavo Daniel Day Lewis, ma ormai è un nome da Oscar e non credo proprio sia possibile averlo. Mi piacerebbe anche Andrea Prodan e, nel ruolo di lei, Greta Scacchi oppure Margherita Buy». Reciterebbe insieme con sua figlia Amanda? «Meglio di no. Inevitabilmente verrebbero fuori i paragoni. E non mi piacerebbe. Amanda è Amanda e io sono io». Ha progetti teatrali? «Sarei felice di portare a Roma, magari al Piccolo Eliseo, "Line", lo spettacolo con cui ho debuttato a Parma. Il teatro è nutrimento e lì, grazie a un pubblico giovane e interessato, ho avuto grandi gratificazioni, insomma, ho fatto una bella mangiata». Fulvia Caprara Sexy a 50 anni per la Torrini «Vorrei Day Lewis nel mio primo film Ora sto trattando con Bertolucci» e d'ombra» elle ia» Stefania Sandrelli: donna e diva col grande gusto di cambiare
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