Cernobil, 9 anni di strage «L'incidente ha fatto 125 mila morti» di Anna Zafesova

Nell'anniversario rivelazioni-choc del ministro della Sanità ucraino, sinora si era parlato di 35 mila vittime Nell'anniversario rivelazioni-choc del ministro della Sanità ucraino, sinora si era parlato di 35 mila vittime Cernobil, 9 anni di strage «L'incidente ha fatto 125 mila morti» MOSCA NOSTRO SERVIZIO I suoi abitanti chiamano Vatutin «la città dei dimenticati». Più che una città, ò un quartiere dormitorio alla periferia di Kiev: un'ammucchiata di palazzoni di cemento alti venti piani, tutti uguali, come ce ne sono decine in ogni città dell'ex Urss. Ma i 15 mila abitanti di Vatutin, i «dimenticati», vivono una vita diversa. Ci si sposa di meno, si fanno pochi figli, mentre i funerali avvengono ormai quasi ogni giorno. Gli altri abitanti di Kiev girano alla larga e raccomandano ai loro figli di non sposare quelli di Vatutin: «Sono tutti contaminati». A Vatutin abitano i profughi di Cernobil, una parte di quelle 140 mila persone sopravvissute nove anni fa al più terribile incidente nucleare della storia. Nessuno sa quanti di loro siano già morti e quanti in fin di vita per le radiazioni assorbite quel 26 aprile del 1986. Ma anche quelli ancora sani non hanno troppe speranze. Quasi tutti gli evacuati soffrono di depressioni e stress che cercano di scordare con l'alcol. Molti non hanno resistito e sono tornati alle loro case all'ombra della centrale nucleare: meglio morire a casa. Le statistiche ufficiali parlano di 35 mila vittime di Cernobil, di cui mille bambini. Perfino le organizzazioni ecologiche accettavano questa cifra. Ma ieri il ministro della Sanità ucraino Andrej Serdiuk ha fatto una rivelazione sconvolgente: dall'86 i morti per radiazione in Ucraina sarebbero stati almeno 125 mila. L'esplosione del reattore numero 4 della centrale atomica di Cernobil (che all'epoca portava orgogliosamente il nome di «centrale Lenin») ha contaminato quasi metà del territorio ucraino. Le ra¬ diazioni hanno colpito 3,8 milioni di ucraini. Nel bilancio delle vittime la voce più drammatica sono i bambini: un milione e 500 mila piccole vittime di Cernobil, molti nati addirittura anni dopo la catastrofe. Secondo Serdiuk, il 60 per cento dei bambini e degli adolescenti che abitano in territori contaminati corrono il rischio di ammalarsi di cancro della tiroide. Nell'ultimo decennio i casi di leucemia e tumori infantili sono aumentati di più di dieci volte. Senza contare i bambini nati con gravissime malformazioni, quelli che soffrono di disturbi respiratori e intestinali. Ma Serdiuk teme che le conseguenze dell'incidente di 9 anni fa potrebbero farsi sentire in modo ancora più drammatico: «Una volta avevamo soldi per le cure, per fornire agli ammalati e ai gruppi a rischio medicinali e cibo incontaminato». E gli scienziati calcolano che i casi di malattie dovute alla radioattività continueranno ad aumentare ancora per molti anni. Oggi, l'Ucraina non ha nemme- no i soldi per chiudere la centrale atomica che incute paura in tutto il mondo. I tre reattori «sani» di Cernobil continuano a funzionare e a nutrire di energia elettrica la malandata economia della repubblica. Kiev recentemente ha ceduto alle pressioni dei Paesi occiden- tali e ha promesso di fermare i reattori entro il 2000. Ma in cambio chiede almeno 4 miliardi di dollari che serviranno per costrui- re una centrale elettrica alimentata a carbone. E nel giorno del- I anniversario il parlamento ucraino ha fatto un appello polemico all'Unione Europea: «Volete solo a chiudere Cernobil senza pensare a ridurne le conseguenze». Dunque, per ora Cernobil non si tocca. Rimane a funzionare, con i suoi tre reattori e con il «sarcofago» di cemento che nasconde il quarto, distrutto dall'esplosione. II governo ucraino non ha i soldi nemmeno per rattoppare i buchi le loro dimensioni ammontano ormai a mille metri quadrati - della gigantesca costruzione che impedisce a miliardi di particelle radioattive di esplodere nell'ambiente. E sotto il «sarcofago» rimane il mistero del reattore numero 4. Dopo 9 anni non si conosce ancora con certezza la causa del terribile incidente. Le diverse commissioni d'inchiesta hanno formulato ben 70 ipotesi, nessuna delle quali però è stata provata. E ieri, sul quotidiano Trud, Konstantin Cecerov, un fisico che lavora a Cernobil dall'86, ne ha avanzato un'altra estremamente inquietante: un atto terroristico. Il ricercatore afferma di aver trovato nelle rovine del reattore numero 4 tracce di un esplosivo che non viene mai usato negli impianti atomici. Anna Zafesova E un fisico avanza la tesi del sabotaggio Candele per le vittime del disastro

Persone citate: Andrej Serdiuk, Konstantin Cecerov, Lenin

Luoghi citati: Kiev, Mosca, Ucraina, Urss