Il Professore: l'Ulivo? Un partito sarebbe d'intralcio. La strada è quella del simbolo unico Prodi «Il mosaico è quasi finito» «Con Veltroni e Bianco si può vincere davvero»

Il Professore: l'Ulivo? Un partito sarebbe d'intralcio. La strada è quella del simbolo unico Il Professore: l'Ulivo? Un partito sarebbe d'intralcio. La strada è quella del simbolo unico Prodi: «Il mosaico è quasi finito» «Con Veltroni e Bianco si può vincere davvero» LIVORNO DAL NOSTRO INVIATO Voto nuovo, pullman nuovo (con bagno, divano-letto, ufficio) e un Romano Prodi smagliante d'umore: «Oggi dirò che due giorni fa è nato davvero l'Ulivo: un buon risultato nell'urna, Veltroni in squadra e Gerardo Bianco che rilancia l'alleanza». Pausa a mani intrecciate: «Perché vede, un mese fa tutti mi guardavate come si guarda un matto: sorrisetti, sospiri... E invece io adesso dico che si può vincere, e che tutte le tessere stanno andando al loro posto». Tutte? Magari non proprio: Bossi è ancora alla pretattica, Segni non si capisce (una novità), e Rifondazione resta a fondo campo. Ma il prof fa spalluccia, non è giornata di virgole questa, ma di punti esclamativi anche se in formato prodiano: di gommapiuma. Perciò eccolo, per dir cosi trionfante, nella piazza di Pontedera: «Ricordatevi, la nostra sarà sempre una battaglia serena, costante, pacata». Eccolo, a braccia alzate, dentro a un impressionante Teatro Gran Guardia, Livorno, 3 mila persone stipate in tutti i corridoi, con bambini e rami d'olivo, macchine fotografiche e umore con applauso incorporato. Ma anziché declamare, parla sinfonico: «E' bello vedere questo inseguirsi di sentimenti: in un mese la nostra testimonianza è diventata una possibilità. Noi dobbiamo continuare a sentire i problemi, ma da ieri abbiamo un minimo di felicità in più». Eloquio cattodemocratico che va ad addolcire pure gli spigoli dei rifondatori che qui a Livorno sono secondo partito dopo la valanga rosa del centrosinistra. «Anche lei pro¬ fessore pensa che noi comunisti mangiamo i bambini?» gli chiedono dalla balaustra. E lui: «Ma no, ma no. Io so che voi di Rifondazione mi considerate molto distante... Avete ragione, ma tuttavia la mia linea di condotta non cambia: presenterò un programma e su quello ci confronteremo. Se ci saranno punti di intesa...». Eloquio democattolico, as- sai meno frizzante della sfuriata mattiniera contro «un tale Diaconale» che l'altra sera, in tv, chiedeva alla platea: «Cosa pensate del patto che Prodi ha fatto con Rifondazione?». «Questo è un modo indegno di fare giornalismo. Indegno! Io non ho fatto nessun accordo con Rifondazione, né loro con me. E' tutto talmente in alto mare...». Ma lo crede possibile oppure no? «E come faccio a saperlo? Me lo diranno loro quando verrà il momento di discutere». A stare ai presupposti... «I presupposti sono che la mia storia non c'entra nulla con la loro. E che tre mesi fa, quando Scalfaro voleva dare a me l'incarico di Palazzo Chigi, Rifondazione pose il veto. E questo è quanto». Ma poi il cattivo umore gli è subito sparito, uno perché il nuovo pullman è confortevole assai. Due perché la pioggia (almeno ogni tanto) si placava. Tre per il pranzo (privatissimo) consumato nella tenuta di Montopoli di Giovannino

Persone citate: Bianco, Bossi, Diaconale, Gerardo Bianco, Prodi, Romano Prodi, Scalfaro, Veltroni

Luoghi citati: Giovannino, Livorno, Pontedera