Pichetto: ma resto in politica

Pichetto: ma resto in politica Pichetto: ma resto in politica «Torno a casa, poi penserò a un'altra avventura» «Ho perso e torno a casa. Torno alle mie abitudini, al vertice della Camera di Commercio e della Federpiemonte. Che farò in futuro? Chissà. Ho capitalizzato questi 21 giorni. Non so ancora come, dove e quando, ma potrei pensare seriamente ad una nuova "avventura" politica». Giuseppe Pichetto, il leader della coalizione di centro-sinistra, il giorno dopo appare sereno. Ha trascorso questo lunedì post-elettorale nell'ufficio del comitato «for president», in via Garibaldi. «Pensavo di andare in vacanza scherza alle 7 della sera - invece sono entrato qui stamane e sono ancora in stato d'assedio: interviste, dichiarazioni. Dodici ore dense, nonostante la sconfitta». Non drammatizza: «A Torino sono arrivato primo: ho ottenuto 224 mila voti contro i 211 mila di Ghigo, ossia il 40,4 per cento contro il 38». Il «crollo» è avvenuto soprattutto nel Piemonte Occidentale, da Vercelli in su, sino all'Alto Novarese. «Dove - precisa l'imprenditore - c'era un retroterra di due anni di propaganda tv a favore di Berlusconi, e dove, in 21 giorni, sono potuto arrivare poco. Chi mi ha visto e sentito, chi mi ha conosciuto, in genere, mi ha anche votato». Alla domanda, se dopo que¬ sto voto il Piemonte deve essere considerato una regione di destra, risponde di no e spiega che lo schieramento vincitore ha imbarcato uomini della «vecchia nomenklatura» democristiana - «Da Leo a Cavallera a Montabone» - e socialista. «Lì dentro - aggiunge - c'è di tutto, e tanto opportunismo». Poi un piccolo sfogo: «Mi dispiace di aver perso, volevo amministrare per la gente. Mi è rimasta tuttavia un po' di voglia di politica. In uno come me che, nemmeno da ragazzo,- ha mai avuto in tasca una tessera di partito o non ha mai fatto militanza non è poco. Chi mi ha dato fiducia, ma in generale anche gli altri, i torinesi in particolare, hanno capito che non sono il "compagno Pichetto" (come l'aveva definito Berlusconi nella sua visita all'Unione Industriale) e posso dire serenamente che né il mondo, né la vita finiscono qui». Pichetto ammette che se il centro-sinistra fosse stato unito, che se nella coalizione ci fosse stata anche la Lega, il risultato sarebbe stato diverso. Ma poi afferma convinto che «questo centro-sinistra» ha funzionato: «Ho avuto voti dal ceto medio, ma anche dalle periferie operaie: a Collegno, Grugliasco, Rivoli sono andato benissimo. Certo non avevo e non ho la bacchetta magica e in 21 giorni non ho potuto essere dappertutto. Comunque il distacco del 4,8 per cento da Ghigo non è un baratro. Mi fa tornare a casa. E' la legge». Giuseppe Sangiorgio «Mi sarebbe piaciuto amministrare per la gente» Giuseppe Pichetto, il candidato del centro-sinistra sconfitto

Luoghi citati: Collegno, Grugliasco, Montabone, Piemonte, Piemonte Occidentale, Rivoli, Torino