Ma la città resta a sinistra e Pichetto vince la sfida sotto la Mole

Ma la città resta a sinistra Ma la città resta a sinistra E Pichetto vince la sfida sotto la Mole SORPRESA FORZA ITALIA IN CALO TORINO dadtiti REGIONAL! '95 CAMERA '94 KAHIIII V0T| % % PDS 129.115 26,0 20,9 FORM ITALIA 117.574 23,7 25,0 ALL. NAZIONALE 62.118 12,6 10,4 RIF0NDAZI0NE COM. 54.779 11,1 6,3 LEGAN0RD 27.412 5,5 8,8 POPOLARI BIANCO * 23.652 4,8 9,6 PATT0 DEMOCRATIC! 18.831 3,8 CCD 12.872 2,6 - VERDI 12.872 2,6 2,2 PENSI0NATI 11.932 2,4 PANNELLA 10.349 2,1 5,4 VERDI-VERDI 9.917 2,0 2,2 PIEM0NT NAZ. 2.803 0,6 0,7 FR0NTE AUT0N. 802 0,1 ALTRI (1) - 8,5 1545 seggi su 1552. *Prima della scissione; (1) Nelle politiche del '94: Rete 4,8, Alleanza democratica 1,9, Psi 1,5, Rinnovamento 0,3 TORINO controcorrente. In città, il risultato del voto per la Regione vede Pichetto prevalere su Ghigo, mentre la partita tra polo di destra e coalizione di sinistra finisce sostanzialmente pari. Nel maggioritario, per l'elezione del presidente del Piemonte, gli elettori del capoluogo hanno scelto l'industriale del centro sinistra: per lui il 40,5 per cento di schede. Il vantaggio sul manager di Publitalia è superiore di due punti percentuali (38 per cento). Ma la vera sopresa è forse l'affermazione di Rifondazione comunista, che con il suo candidato Gianni Alasia conquista il 10,6 per cento dei consensi. Nel proporzionale, in un confronto con l'esito dell'ultimo voto - politiche 1994 - le novità più grosse arrivano da Pds e Forza Italia. La Quercia, che un anno fa poteva contare sul 20,9 per cento dei voti, oggi balza al 26 per cento: un abbondante 5 per cento in più. Il movimento di Berlusconi, al contrario, non solo non sfonda presentandosi con gli ex de di Buttiglione, ma perde in maniera vistosa. Incassa un magro 23,7 per cento, 1,3 in meno rispetto a 12 mesi fa. Unica consolazione (per quelli del Polo): gli alleati di Alleanza Nazionale passano dal 10,4 per cento del 27 marzo al 12,5 per cento. Quelli del Ccd fanno registrare un dignitoso 2,5 per cento (un anno fa, a Torino, non erano presenti). A conti fatti, il centro destra a Torino si ritrova adesso con il 38,7 per cento dei consensi, ed è a un passo dal centro sinistra rappresentato da Pichetto: pds, patto democratici, verdi, popolari di Bianco e pensionati raggiungono il 39,3 per cento. Attenzione, però: in questo conteggio non figurano né Rifondazione comunista (11 per cento, quasi 5 punti in più in 12 mesi), né la Lega Nord (5,5 per cento contro il precedente 8,7), due forze che - in caso di elezioni come quelle per il sindaco, con ballottaggio - non si schiererebbero certo con il centro destra. E proprio il primo sindaco di Torino eletto con le nuove regole elettorali, Valentino Castellani, tira un sospiro di sollievo davanti al monitor dove arriva il risultato del voto dei seggi della città: «Sono soddisfatto di come si sono espressi i torinesi. Il progetto che abbiamo sostenuto alle amministrative di due anni fa resta vincente, anzi esce rafforzato dalle urne». Gli fanno notare che nel resto della Regione gli elettori hanno capovolto il risultato finale, penalizzando il centro sinistra e portando in piazza Castello il centro destra di Enzo Ghigo. Sindaco, sarà un problema? «Ma no - riflette ad alta voce -. Ho seguito la campagna elettorale, Ghigo si è comportato in modo corretto. Sono certo che non ci saranno problemi tra noi. Vedrà, i rapporti istituzionali saranno caratterizzati da una grande correttezza reciproca. Dobbiamo fare molte cose. Credo si possano fare, nel rispetto delle diverse competenze». [g. a. p.]

Luoghi citati: Italia, Pds, Piemonte, Torino